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Cronaca

Lorenzo, centista specializzato in Meccanica: "All'Iti mi sono sentito a casa"

Sulla didattica a distanza: "Lo schermo di un computer non può certo sostituire la scuola "in carne ed ossa"

Tra i centisti dell'Istituto Tecnico Industriale di Forlì c'è anche Lorenzo Fucacci. Si è specializzato in meccanica, materia per la quale ha nutrito da sempre passione. "I miei amici mi considerano un ragazzo aperto, disponibile verso gli altri, che sa ascoltare e dare consigli nel momento del bisogno, determinato a raggiungere i propri obiettivi e che non si arrende facilmente - racconta di sè -. Sono anche abbastanza timido e ansioso".

E' entrato che era un giovanotto e ne esce da "maturo". Sono volati questi cinque anni di Industriale?
Posso senz'altro dire che questo tempo è letteralmente volato e ripenso con un po' di nostalgia a quando cinque anni fa sono entrato in questa scuola, considerata da molti difficile e rigorosa, con un po' di timore e dove ho trovato, invece, un bellissimo ambiente in cui mi sono sentito come a casa.

Lei si è specializzato in meccanica. Cosa l'ha spinto a scegliere tre anni fa questo indirizzo?
Non avrei potuto fare una scelta diversa, in quanto molte delle materie di questo indirizzo sono quelle che più mi appassionano, come appunto la meccanica e la matematica. Ho anche avuto la fortuna di aver avuto degli ottimi professori che mi hanno trasmesso la loro passione per ciò che insegnavano.

E' stato impegnato anche nell'alternanza scuola-lavoro. Quanto è stata importante per la sua crescita?
L'attività di alternanza scuola-lavoro è stata sicuramente molto importante nella mia scelta post-diploma, grazie a questa esperienza infatti mi sono reso conto che vorrei avere opportunità lavorative molto diverse da quelle che mi offre il diploma, motivo per cui mi sono iscritto all'università.

Come ha trascorso gli ultimi mesi imposti dall'emergenza covid?
Chi avrebbe mai immaginato di concludere l'anno in classe a febbraio? Mi sono mancati i momenti trascorsi a scuola, l'essere in classe, lo scambiare idee e battute con i compagni, ma anche con i prof. La mancanza della scuola, intesa come luogo di incontro e del dialogo "faccia a faccia" che la rende viva si è fatta sicuramente sentire.

Come si è trovato con la didattica a distanza?
La didattica a distanza ha sicuramente permesso di continuare il programma scolastico, ma anche se mi sono trovato bene e i professori sono stati disponibili non solo dal punto di vista didattico ma anche umano, lo schermo di un computer non può certo sostituire la scuola "in carne ed ossa".

Si è diplomato col massimo dei voti. Ha dovuto sacrificare le sue passioni?
Posso senz'altro dire che avendo studiato con costanza durante tutto l'anno scolastico non ho incontrato particolari difficoltà quando, a giugno, mi è stato detto che dovevo ripassare tutto il programma. Quindi no, non ho dovuto sacrificare particolarmente le mie passioni, ma ho sempre cercato di alternare momenti di studio intenso ad altri di svago.

Oltre allo studio che hobby ha?
Quello principale sono i videogames, mi piace pensare che in questo periodo di lockdown abbiano offerto l'opportunità di passare del tempo con gli amici da casa, stando comunque in contatto.

Cosa farà nei prossimi mesi?
Mi godrò questa estate così strana in compagnia dei miei amici e mi prenderò una meritata vacanza, in attesa che inizi l'università, spero in un ambiente più "normale".

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