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Cronaca

Lotta al covid, al via la terza dose per i medici. Il prof Vicini: "Il vaccino è un privilegio"

Tra i primi a ricevere il "booster" anti-covid il professor Claudio Vicini

Sono cominciate sabato pomeriggio alle 13.30 le somministrazioni della terza dose di vaccino per medici e operatori sanitari dell’Ausl Romagna e che hanno completato il ciclo vaccinale primario da almeno 6 mesi. All'hub di Forlì sono state somministrate 145 dosi, di cui 68 anche vaccinazioni antinfluenzali. Tra i primi a ricevere il "booster" anti-covid il professor Claudio Vicini, direttore del Dipartimento testa-collo e otorino di fama internazionale, che ha raccontato la sua esperienza nel corso dell'approfondimento di pubblica utilità sulla pandemia a cura del parlamentare Marco Di Maio e con ospite Carlo Biagetti, infettivologo, esperto e componente della task force regionale.

"Ho visto una grande organizzazione che avevo visto le altre volte - esordisce Vicini -. Nei prossimi giorni la campagna proseguirà e anche altri sanitari (gli iscritti agli ordini professionali sanitari, al personale Oss e ai massofisioterapisti dipendenti dell’Ausl Romagna, ndr) potranno ricevere la terza dose senza appuntamento". Tempi d'attesa particolarmente ridotti, perchè essendo la terza dose per i sanitari "i controlli sono meno necessari. Quindi meno intoppi rispetto alla routine quotidiana, quando bisogna interrogare un paziente e capire se può proseguire senza difficoltà. Il meccanismo è andato molto bene".

Vicini si è sottoposto anche al vaccino antinfluenzale, a disposizione per i cittadini da lunedì: "E' un'altra opportunità che viene offerta, somministrazione con una seconda iniezione e in un altro braccio". Il vaccino, ha rimarcato Vicini, "è un privilegio ed un dovere nel rispetto della collettività, preservando la salute di tutti coloro che si incontrano nella collettività". Vaccino obbligatorio? "Assolutamente sì". "La vaccinazione ha ridotto il numero dei decessi, la necessità di ospedalizzazione e il numero dei ricoverati in terapia intensiva - rimarca Biagetti -. In questa fase stanno aumentando i casi tra i 6 ed i 10 anni, fascia che non riceve il vaccino, ma temevo numeri maggiori. Sta circolando solo la variante Delta ed anche la sotto variante Ay.4.2, ma al momento non c'è un segnale di grosso allarme. Le stime è che abbia una trasmissibilità rispetto alla Delta superiore del 10%". Capitolo ricoveri: "In Emilia Romagna è ricoverato per covid-19 il 4-5% dei pazienti, la soglia per andare in fascia arancione è del 15%. L'impatto sulle terapie intensive è intorno al 5%, quando la soglia per entrare in soglia gialla è del 10%".

Quanto all'efficacia dei vaccini, Biagetti chiarisce: "E' vero che i vaccinati possono infettarsi, ma in un numero molto ridotto rispetto a coloro che non hanno ricevuto il siero. Tra i non vaccinati aumenta il numero dei ricoverati. In Romagna una persona vaccinata ha un rischio cinque volte inferiore di esser infettata rispetto ad un non vaccinato ed un rischio dieci volte inferiore di essere ricoverato in ospedale". Quanto all'efficacia del vaccino, dopo 217 giorni dalla prima dose è del 91% per quanto concerne il ricovero in ospedale, mentre del 77% per quanto riguarda il rischio di contrarre il virus. "Per questo motivo si parla di terza dose - ricorda l'infettivologo -. per rinforzare l'immunità che col tempo si va a perdere".

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