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Cronaca

Lotta alla povertà educativa, a Forlì l'estate si colora grazie al progetto "Chi ben (ri)comincia"

Obiettivo è lo svolgimento di un’attività estiva, fino a settembre, finalizzata a offrire opportunità educative e di socialità

Contrastare i disagi delle regole imposte dal Covid e dal lockdown e affrontare le conseguenze della pandemia sui giovani, che sempre di più cercano degli sfoghi che a volte sfociano in attività violente. È questa la realtà affrontata dal Progetto InRete contro la povertà educativa minorile, coordinato dal Consorzio Solidarietà Sociale di Forlì-Cesena che questa estate ha coinvolto 100 minori nel servizio "Chi ben (ri)comincia". Obiettivo è lo svolgimento di un’attività estiva, fino a settembre, finalizzata a offrire opportunità educative e di socialità sia a minori in condizioni di fragilità (Dsa, Bes, stranieri o con disabilità lievi) sia a chi deve, dopo il lockdown, recuperare i mesi di socialità e apprendimento persi nei mesi scorsi. Quattro le cooperative coinvolte: L'accoglienza, la Paolo Babini, la Domus coop e Salvagente. InRete è promosso dal Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena con le cooperative sociali L’Accoglienza, Domus Coop, Paolo Babini, DiaLogos e Salvagente.

Chi ben (ri)comincia

"Chi ben (ri)comincia" è una delle tre macro azioni del Progetto InRete, promosso dal Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena con l’obiettivo di agire sul sostegno alle famiglie per contrastare la povertà educativa minorile nel distretto di Forlì. Questa attività ha coinvolto fino ad oggi 350 minori ed è finalizzata ad offrire opportunità educative e di socialità in particolare a minori in condizioni di fragilità (Dsa, Bes, stranieri o con disabilità lievi), colpiti dall’impatto negativo dei lunghi mesi di lockdown e di chiusura delle scuole dovuti all’emergenza sanitaria. Oltre al lavoro fatto con i bambini più piccoli, "Chi ben (ri)comincia" si rivolge anche agli adolescenti che hanno necessità di sfogare l’inattività dell’inverno causato dal lockdown e dalla chiusura nonché dall’isolamento causato dal Covid. Proprio quest’anno infatti l’intervento del progetto è di particolare importanza, dopo il lungo periodo di isolamento, le didattica a distanza e la chiusura dei centri di aggregazione come quelli sportivi. Tantissime famiglie inoltre non trascorreranno nemmeno un giorno di vacanza mentre fronteggiano un grave impoverimento. Tra i lavori svolti con in minori c’è anche quello di potenziamento e sviluppo di competenze propedeutiche all’avvio del nuovo anno scolastico.

Nell’estate 2021 la cooperativa L'accoglienza ha coinvolto circa 30 minori, la Paolo Babini 20 minori dai 6 ai 14 anni, la Domus coop circa 30 bambini. La coop Salvagente, che si rivolge ad un'età più avanzata, ha fra i suoi obiettivi la realizzazione, nei confronti di un gruppo di 10 ragazzi, di attività ricreative e interventi di recupero scolastico rivolti a minori provenienti da famiglie vulnerabili. Questi ragazzi escono dalla secondaria di 1° grado o sono frequentanti il biennio secondaria di 2° grado (dalla terza media alla seconda superiore) e sono coinvolti in attività la cui durata è di 4 settimane. Le attività si svolgono nello stesso contesto delle attività di centro estivo, pertanto i partecipanti possono vivere contestualmente momenti ludici e di socializzazione nel grande gruppo, pur concentrando le loro attività nello svolgimento dei compiti e in altre attività di tipo didattico, per il recupero delle competenze scolastiche e sul metodo di studio. ll contesto ludico in cui sono immerse le attività consente inoltre a bambini e ragazzi di riappropriarsi di momenti di leggerezza e di condivisione dopo un anno scolastico affaticato nuovamente dalla pandemia, utilizzando anche giochi e laboratori espressivi proprio in risposta alla necessità di socializzazione che hanno i minori. Ogni cooperativa accoglie un certo numero di bambini individuati dai Family Mentor, figura introdotta sempre dal Progetto InRete che corrisponde a quella di un educatore famigliare territoriale a supporto dei nuclei famigliari con minori dai 6 ai 17 anni.

Cos’è il Progetto InRete

Nel 2016 è stato creato il “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” da un'intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Il Fondo nazionale ha un tesoretto di 360 milioni di euro destinati ai progetti finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l'impresa sociale "Con i Bambini" (www.conibambini.org), organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione "Con il Sud".

L’attività dell’impresa sociale si svolge tramite bandi e tra i vincitori del bando “Un Passo Avanti” c’è il Progetto InRete di Forlì promosso dal Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena capofila del progetto (www.cssforli.it) con le cooperative sociali: L’Accoglienza, Domus Coop, Paolo Babini, DiaLogos e Salvagente. Il progetto InRete, che avrà durata 4 anni, è strutturato in stretta collaborazione con la Fondazione Buon Pastore (Caritas) ma soprattutto con l’istituzione scolastica e precisamente con 10 istituti comprensivi e 4 istituti superiori di Forlì e delle vallate.

Obiettivi del Progetto InRete sono il rafforzamento delle capacità genitoriali nell’affrontare le situazioni di fragilità nella famiglia e il contrasto dei fattori di disagio scolastico dei minori in situazioni di svantaggio. Le attività si svolgono attraverso tre macro azioni che comprendono l’attivazione di educatori famigliari territoriali (Family Mentor) a supporto dei nuclei famigliari con minori dai 6 ai 17 anni, i laboratori in aula o in altri contesti educativi (Scuola InRete) rivolti minori Bes (bisogni educativi speciali), Dsa, disabilità lievi e minori stranieri non integrati le attività estive di potenziamento e recupero scolastico (Chi ben (ri)comincia) che sono iniziate nell’estate 2020 dando il via a tutto il progetto.

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