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Madonna del Fuoco, è già tempo di Novena in preparazione alla festa patronale

Anche quest’anno per motivi di sicurezza l’immagine della Madonna del Fuoco sarà traslata sull’altare centrale del Duomo, dove rimarrà sino al termine delle celebrazioni mariane

Nel Duomo di Forlì, per 9 giorni consecutivi, dal 24 gennaio e sino al 1° febbraio, sono previsti sante messe, rosari, catechesi e persino un concerto d’organo in preparazione alla festa della Madonna del Fuoco del 4 febbraio. Dovendo fare i conti con il persistere della pandemia e con la necessità di mettere in sicurezza i fedeli che affluiranno in centro, il vescovo mons. Livio Corazza ha rinnovato la misura, adottata lo scorso anno, di traslare l’icona miracolosa della Madonna dalla cappella patronale all’altare maggiore, dove rimarrà sino al termine delle celebrazioni mariane. Ogni giorno della novena sarà celebrata la messa alle 8.30, 10 e 18.15. Nel pomeriggio, alle 17.30, recita del rosario e preghiera della novena. Archiviata la novità del 2021 di affidare ad una donna, suor Ornella Fiumana, il ruolo di predicatore della novena, quest’anno ritornerà un religioso, il domenicano fra’ Michele Sciotti. La preghiera pomeridiana sarà animata dalle parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali, che giungeranno in pellegrinaggio in Duomo.

Il primo a partire, lunedì 24, sarà il vicariato dell’unità pastorale del Centro storico. Il 25 sarà la volta dei vicariati Forlì Est e Forlì Nord Ravennate, mentre il 26 toccherà a Bertinoro-Forlimpopoli, il 27 a Val di Rabbi e Forlì Sud Ovest, il 28 a Forlì Ovest e Acquacheta, il primo febbraio a Forlì Sud e Val Bidente. Sabato 29, alle 16, è in programma l’atteso concerto d’organo di Pietro Cattaneo “Intorno ad Andrea Favi”, in occasione del bicentenario della morte di Andrea Favi, maestro di cappella della Cattedrale di Forlì. Alle 17.30 pellegrinaggio della Caritas e dei diaconi permanenti, con la partecipazione del Centro di aiuto alla vita e del Movimento per la vita. Domenica 30 gennaio, alle 15, è prevista la Fiorita dei bambini alla colonna della Madonna del Fuoco, in piazza del Duomo: interverranno solo i rappresentanti delle parrocchie e delle scuole forlivesi, che depositeranno i disegni dei bimbi alla base della stele. Seguirà il pellegrinaggio degli ammalati organizzato dalla Consulta della pastorale della salute.

Lunedì 31 animerà la giornata la famiglia salesiana guidata dal direttore dell’Opera forlivese don Piergiorgio Placci, in occasione della solennità di San Giovanni Bosco. Mercoledì 2 febbraio, festa della Candelora, alle 10 sarà celebrata la messa con benedizione delle candele, seguita alle 15.15 dal pellegrinaggio degli anziani e alle 18.15 dalla messa episcopale con i religiosi e le religiose, in occasione della Giornata della vita consacrata. Anche quest’anno, il 4 di febbraio, la navata centrale del Duomo sarà divisa in due all’altezza delle porte laterali. Se nella parte più ampia, a ridosso del presbiterio, verranno allestite 400 sedute, quella verso l’ingresso sarà lasciata al flusso dei fedeli diretti alle celebrazioni o alla devozione nella cappella patronale. Il portone centrale rimarrà sempre aperto, in modo da consentire la massima ventilazione. Verranno montati due schermi nelle cappelle laterali.

Persino il pontificale del 4 febbraio, ossia la messa delle 11 celebrata solennemente dal vescovo Corazza, sarà in forma ridotta, con la partecipazione dei vicari foranei ed episcopali, nell’impossibilità di invitare tutti i sacerdoti della Diocesi. “Preghiere in preparazione alla festa principale – scrive monsignor Adamo Pasini – sono state recitate fino da tempo antico; ma la novena in forma pubblica non sappiamo che sia stata fatta prima del 1752”. L’illustre studioso cita il canonico Antonio Verzerio, il quale lasciò una donazione in denaro proprio per avviare concretamente la funzione. Le preghiere furono composte dal gesuita padre Bombarda, ma si rivelarono subito troppo lunghe. Il testo ridotto, giunto pressoché immutato ai giorni nostri, entrò in vigore nel 1786. Durante la novena, i musici della Cappella della Cattedrale di Forlì eseguivano Litanie e Tantum Ergo. Adesso, a pochi giorni dall’evento, gli occhi della città sono già puntati alla notte della Vigilia, in cui si rinnoverà il suggestivo rito dell’accensione dei lumini sugli usci e ai davanzali delle finestre, in ricordo del prodigioso incendio del 4 febbraio 1428, da cui scaturì la devozione tutta forlivese per la madre celeste. 

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