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Giovedì, 25 Aprile 2024
Madonna del Fuoco

"Madonna del Fuoco, aiutaci a tenere accese nelle nostre case le fiamme della fede, dell’accoglienza e della generosità"

Nell’omelia della Messa pontificale, il vescovo Corazza si sofferma sulla colonna appena recuperata e sul quadro salvatosi dall’incendio divampato nella notte fra il 4 e il 5 febbraio 1428

Centro storico di Forlì gremito per la festa patronale della Madonna del Fuoco. La straordinaria giornata di sole, unita al clima primaverile, hanno generato un afflusso record di persone nel cuore pulsante della città. Se la grande fiera ambulante, allestita per l’intera giornata lungo via delle Torri, piazza Saffi, corso Garibaldi e le piazze Cavour, Duomo e Ordelaffi, ha letteralmente fatto il pieno, l’evento religioso più importante è stata la messa pontificale in Cattedrale delle 11, celebrata dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Livio Corazza, con l’assistenza di mons. Lino Pizzi e monsignor Giorgio Biguzzi, vescovi emeriti rispettivamente di Forlì-Bertinoro e di Makeni, in Sierra Leone.

In prima fila, fra i tanti fedeli presenti c’erano il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, esponenti delle autorità civili, militari e dell’ordine pubblico operanti in città e il presidente del Consiglio comunale di Cervia Giovanni Grandu, accompagnato da una delegazione dell’Associazione Civiltà Salinara, nel pieno rispetto di una tradizione devozionale sorta nel XVII secolo. Il servizio d’ordine all’interno del Duomo è stato garantito da una sessantina di volontari, tratti dal Gruppo Preghiera di Monte Paolo, Unitalsi e movimento di Comunione e Liberazione. “Quest’anno - dichiara il vescovo Corazza nei saluti iniziali - dopo tre anni di pandemia, il Duomo e l’intera città possono finalmente esprimere in tutta libertà la gioia della festa della Madonna del Fuoco, patrona principale della Diocesi e Regina di Forlì. Ringraziamo l’Amministrazione comunale per aver provveduto al restauro del monumento mariano, che da quasi cent’anni si trova accanto alla Cattedrale. Ora risplende in tutta la sua bellezza”.

Madonna del Fuoco 2023, la celebrazione in Duomo

Nell’omelia, il presule friulano si sofferma sulle due immagini che rappresentano la Madonna del Fuoco: la colonna appena recuperata e il quadro salvatosi dall’incendio divampato nella notte fra il 4 e il 5 febbraio 1428: “Entrambi rendono visibile l’amore di Dio per gli uomini, imitato dall’amore per noi della Madonna”. Ai piedi del monumento si leggono queste parole: “A colei che modera il sereno e le piogge e ci salva dalla peste e dal terremoto”. Una statua della Madonna in piazza esprime la volontà di Dio di esserci accanto nella quotidianità della vita, non per invadere lo spazio della libertà, ma per custodire e coltivare l’amore per la vita dell’uomo e di ogni uomo. “Non dobbiamo avere paura della Madonna in piazza, ma degli idoli che occupano i nostri cuori. Come amaramente constatiamo è avvenuto e avviene in tante cose”.

Per quanto invece riguarda la xilografia mariana sopravvissuta prodigiosamente al fuoco distruttore, ci sono almeno tre messaggi da cogliere. “La prima testimonianza che ci offre Maria, è l’ascolto: Madonna del Fuoco, aiutaci a recepire la Parola del Signore, ad imparare lo stile dell’ascolto in famiglia e negli ambienti di vita”. Sempre osservando l’icona, assieme all’annunciazione è rappresentata la crocifissione del Figlio: “Veniamo da anni di fatica, di sofferenza - continua mons. Corazza - in cui molti sono stati in croce e molti altri accanto ai crocifissi. Maria ha sostenuto gli uni e gli altri”. L’ultimo insegnamento che scaturisce dall’immagine, è dato dalla moltitudine di santi e sante, almeno otto, rappresentati accanto a Gesù e sua madre: “Questa folla ci parla di fraternità, di Chiesa come famiglia. (…) Maria, aiutaci a non dimenticare quello che abbiamo sperimentato durante il tempo del covid: siamo sempre tutti sulla stessa barca e solo insieme ne usciremo dai problemi che ci affliggono. In particolare rimanendo sempre accanto ai crocifissi di oggi”. Il vescovo conclude con una preghiera: “Madonna del Fuoco, che hai vinto le fiamme dell’incendio e della devastazione, aiutaci a tenere accese nelle nostre case le fiamme della fede, dell’accoglienza e della generosità. Brilli sempre questa luce nelle case di Forlì e delle famiglie di tutta la diocesi”.

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