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Cronaca

Botte e forchettate in testa alla moglie affetta da demenza, l'aveva resa schiava: arrestato 80enne

Martedì scorso, la Squadra Mobile di Forli, ha arrestato in flagranza un uomo di 80 anni, considerato responsabile di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie di 72 anni

L'ipotesi investigativa è che le violenze andassero avanti da trent'anni, nel silenzio della vittima, completamente soggiogata psicologicamente, e forse nell'abitudine dei vicini, ai quali le urla che uscivano da quella casa erano giustificate come i rimbrotti necessari nei confronti di una donna affetta da demenza. Invece, secondo quanto emerge dalle indagini della Squadra Mobile di Forlì, guidata da Mario Paternoster, all'interno di quell'abitazione andava in scena ogni sera un film fatto di schiaffi, botte, spinte, calci, tirate di capelli e perfino forchettate. L'anziana vittima, infatti, sarebbe stata colpita con la forchetta, come attestano piccoli fori in testa e sul corpo. Proprio una scena di questo tipo ha convinto la Polizia a intervenire con urgenza, sospendendo così il periodo di sorveglianza. La donna, bloccata con la testa sul tavolo, veniva presa a forchettate, secondo la descrizione resa dagli inquirenti.

Martedì scorso, la Squadra Mobile di Forli, ha arrestato in flagranza un uomo di 80 anni, considerato responsabile di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie di 72 anni. L’attività d’indagine coordinata sostituto procuratore della Repubblica Laura Brunelli, ha avuto inizio diverse settimane fa, quando è stata sporta denuncia da parte della sorella dell’anziana  che aveva notato diverse ecchimosi sul corpo della vittima. La donna soffriva da tempo di demenza incipiente, con un progressivo declino cognitivo e turbe comportamentali, e secondo quanto ipotizzato dalla Polizia, da svariati anni subiva violenze dal marito. Inizialmente si trattava di maltrattamenti psicologici che avevano portato la donna a sottomettersi completamente al marito, tant’è che, a partire dal 1975 ovvero da quando era iniziata la loro convivenza, sia i genitori che la sorella erano stati testimoni di condotte svilenti e di sopraffazioni da parte dell’uomo. La vittima nel tempo aveva "imparato" a chiedere il permesso per ogni cosa al marito, anche se doveva prendere un bicchiere d'acqua. "L'aveva resa sua schiava", la lapidaria sintesi di Paternoster.

VIDEO - "La furia del marito scattava la sera e nei week-end"

La necessità di inserire la donna in una struttura dedicata aveva incontrato sempre l’opposizione del marito, a partire dal maggio 2018 quando è insorta la malattia. Solo a partire da alcuni mesi la donna veniva gestita dalle 7 alle 17 e dal lunedi al venerdi da un centro diurno specializzato per anziani di Forli di fronte ad un aggravamento della situazione di salute e su insistenza degli addetti ai lavori. Ma dopo le 17 e nei week-end l'uomo sfogava sulla moglie tutta la sua violenza e la sua rabbia immotivata. L’attività d’indagine è stata supportata da video ambientali, tenuti sotto controllo giorno e notte dal personale della Questura.  Le condotte erano costantemente connotate da offese verbali di ogni tipo e da aggressioni fisiche che si sostanziavano in pugni, calci e schiaffi violenti sul corpo della donna, nonché la violenza con la forchetta. Scene talmente crude, che hanno portato  gli agenti della Squadra Mobile a fare irruzione all’ennesimo episodio di violenza. Ha colpito anche il fatto che la vittima, come in una forma di totale soggiogamento psicologico, non si ribellava alle angherie ed anzi, terminato le escandescenze violente del marito, riprendeva le faccende di casa che le venivano ordinate in modo perentorio.

La vittima è stata trasportata in ospedale e refertata con una prognosi di 5 giorni, quindi affidata alla sorella per poi essere collocata in una struttura assistenziale ed avere le adeguate cure del caso. L’uomo, che ha negato agli inquirenti ogni addebito, nonostante la documentazione foto e video raccolta durante le attività d’indagine, è stato portato in carcere e da qui dopo la convalida, messo ai domiciliari per le ragioni di età. Secondo quanto ipotizza la Polizia non solo l'ottantenne picchiava e maltrattava la moglie, ma si impossessava anche della sua pensione e - nonostante le ristrettezze economiche - la sperperava in vizi e vestiti costosi.
 

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