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Cronaca

Va sempre in consiglio comunale con il bimbo di 8 mesi, la mamma-consigliera: “Non rinuncio al mio ruolo"

Valentina Ancarani, che è anche vicepresidente della Provincia, prosegue l'attività istituzionale con il piccolo che assiste al dibattito dagli scranni

Donne, lavoratrici e mamme. E’ una quotidianità fatta di equilibri - o per meglio dire di equilibrismi - popolata da tate e nonni, quella delle donne che scelgono di diventare madri e di mantenere ruoli lavorativi e istituzionali. Non è un caso che anche a Montecitorio sia stato da poco infranto un tabù e le deputate neomamme possono allattare nell'aula della Camera. Di conciliazione famiglia-lavoro ne sa qualcosa Valentina Ancarani, consigliera comunale Pd di Forlì che, ad ogni seduta, partecipa con il figlio Ettore in braccio. Sono sempre di più le donne che ricoprono ruoli istituzionali senza rinunciare alla propria maternità. Come avvenuto per l'ex sindaca di Castrocaro, Marianna Tonellato, in campagna elettorale al nono mese di gravidanza.

E quindi, tra i banchi del consiglio comunale di Forlì, c’è un giovanissimo spettatore, Ettore (figlio di Ancarani e del consigliere Pd Jacopo Zanotti) che assiste regolarmente alle sedute insieme alla mamma. “Sono rientrata in consiglio a luglio quando Ettore aveva un mese, dovendo però ridurre la mia presenza - spiega Valentina Ancarani, consigliera e vicepresidente della Provincia, carica per la quale non percepisce indennità - e mi sono sentita dire, ma lei non ce l’ha una baby sitter? Perché avevo chiesto di poter assistere al consiglio seduta nell’area dedicata al pubblico. Una cosa che mi ha lasciato senza parole”. 

VIDEO - La mamma-consigliera Valentina Ancarani

Un ritorno in presenza dovuto al fatto che il regolamento comunale non consente le sedute in streaming, a differenza di quello provinciale che è stato modificato per permettere la partecipazione in modalità mista anche da remoto. “Come gruppo e insieme ad altri consiglieri - dice - avevamo fatto richiesta alla presidente per attivare questa modalità, ma non c’è stata risposta”.

“Riuscire a coniugare la maternità con il ruolo istituzionale è possibile anche se complicato - racconta -. Io sono tornata per rispettare il mandato di chi mi ha votato e ho cercato di continuare la mia attività senza rinunciare a stare con Ettore. L’ho portato ovunque da quando aveva un mese di vita: consigli comunali e provinciali, ha fatto più sopralluoghi in istituti superiori che in asili nido. E’ chiaro che i tempi li detta lui e quando mi accorgo che è insofferente mi regolo di conseguenza”. 

E così, ad animare le lunghe sedute consiliari c’è Ettore, che gioca sui banchi o assiste ai dibattiti dal passeggino. “Il nuovo regolamento parlamentare - continua Ancarani - è un doveroso passo avanti di civiltà per le mamme che allattano e che non devono vergognarsi o rinunciare ai lavori istituzionali. All’inizio anch’io avevo timore ad uscire per non dovermi trovare in difficoltà per poter allattare e mi sono resa conto di quanto ci sia ancora da fare per assicurare alle donne questo diritto, soprattutto nei luoghi pubblici e istituzionali che non sono attrezzati, così come andrebbe allungato il congedo di maternità e adeguato ai modelli del Nord Europa, perché se non hai un supporto famigliare diventa tutto molto complicato”.

Molto resta da fare ma ci sono realtà, anche vicino a noi, che accompagnano le neomamme soprattutto nei primi mesi di vita, come il Centro Famiglie.  “E’ un fiore all’occhiello che ho apprezzato moltissimo dice - che conoscevo da amministratore ma non da utente, l’ho trovato un porto sicuro perché la maternità come la paternità possono stravolgere la vita e sapere che c’è un centro e un servizio che funziona è veramente importante”.

Zattini_Ettore_Zanotti

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