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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Al voto senza manifesti, cambia anche la comunicazione politica

Una riflessione a latere che si può fare al termine del voto riguarda la trasformazione della comunicazione politica nel 2016

Da diversi giorni si moltiplicano analisi e commenti sull'esito del voto referendario di domenica. Come è ampiamente noto non è stato raggiunto il quorum, neanche nel territorio forlivese. Una riflessione a latere che si può fare al termine del voto riguarda la trasformazione della comunicazione politica nel 2016, vale a dire nell'epoca delle “sponsorizzate Facebook” e del marketing digitale e virale. A far la figura dei mezzi di propaganda meno gettonati e più datati sono i manifesti murali, con un accelerazione di un processo in corso da tempo.

Come per ogni tornata elettorale, anche quest'anno il Comune ha installato le plance metalliche per l'affissione dei manifesti elettorali. E pur avendo notevolmente ridotto il numero delle plance e delle postazioni, queste sono rimaste praticamente spoglie fino agli sgoccioli, in quanto nessuno dei fronti referendari, sia quello del 'sì' che quello del 'no', hanno provveduto alla stampa e affissione dei manifesti. Solo negli ultimissimi giorni, da giovedì, è stato affisso un unico modello di manifesto a sostegno del 'sì', che ha fatto capolino nelle varie postazioni in città. Anche questo un segno della rivoluzione della comunicazione politica in corso, che sempre meno punta sui messaggi sui manifesti per puntare su altre forme. 

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