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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bertinoro

Polemica sulle immagini ritenute sessiste, "i manifesti del night club torneranno, sono stati solo aggiornati"

“Il manifesto è stato tolto solo perché aveva le grafiche del Natale, ma il tempo di sostituire il poster e tornerà al suo posto”, viene spiegato

Torneranno i manifesti pubblicitari del night club Nikita di Panighina nel solito punto dove sono esposti da anni, su un camion vela nelle vicinanze del semaforo sulla via Emilia. Dopo il caso sollevato dal blogger Davide Fabbri, che a Bertinoro è presidente del circolo 'La rimbomba', a spiegare che non c'è correlazione tra la rimozione e la protesta (che mette nel mirino il presunto sessismo delle immagini esposte) è Marino Montalti, titolare della 'Proartweb', il servizio di camion vela pubblicitari che opera per conto del Nikita.

“Il manifesto è stato tolto solo perché aveva le grafiche del Natale, ma il tempo di sostituire il poster e tornerà al suo posto”, garantisce Montalti. Nessuna rimozione, quindi, né per un fatto di convenienza o pudore, né sulla spinta di alcuna protesta sociale, tanto meno per ordine della Polizia Locale.

“Abbiamo 47 camion vela, operiamo da Bologna ad Ancona, serviamo night club di tutto il territorio, non solo il Nikita, così come altri inserzionisti e la grande distribuzione. Siamo un operatore non improvvisato quindi, paghiamo regolarmente i tributi sulla pubblicità in ogni Comune in cui esponiamo, e ognuno ha il suo regolamento e lo rispettiamo”, spiega Montalti per indicare che la pubblicità nel mirino non ha alcun profilo di illiceità. “Il Nikita, in particolare, ha sempre pagato la tassa in tutti gli anni di esposizione, sono in stra-regola”, aggiunge.

L'accusa di Fabbri è che si tratti di immagini sessiste, che fanno un abuso del corpo della donna ai fini pubblicitari. Fabbri scrive di “non essere un bacchettone”, ma al tempo spiega di odiare “l’uso del corpo delle donne a fini commerciali e pubblicitari, come se le donne fossero delle merci, degli oggetti sessuali. Le splendide figure femminili sono ridotte a carne da esibire, carne da ostentare, sfoggiare a scopi pubblicitari". Dopo la rimozione del camion vela di Panighina ha commentato “colpito e affondato” e ha contestato un analogo pannello pubblicitario su camion-vela, sempre del Nikita, nel parcheggio del cinema Cineflash di Forlimpopoli. 

“Anzitutto ringrazio Fabbri per la visibilità e la pubblicità involontaria che ha dato ai nostri servizi, io stesso dopo questa polemica ho ricevuto qualcosa come trenta telefonate, per cui sono contento che venga evidenziata l'efficacia dei nostri 47 camion vela come veicolo comunicativo”, spiega Montalti. Ed entra nel merito: “Fabbri dice di non essere bacchettone... ma mi domando: quel manifesto è lì da anni, viene sostituito periodicamente, se ne accorge solo ora? E poi ha mai visto la pubblicità di intimo, ma anche di altri capi di abbigliamento, per non parlare delle palestre? Non ha visto che sono immagini a volte più spinte di queste?”. 

Dall'organizzatore della campagna pubblicitaria c'è quindi il rifiuto dell'accusa di mercificazione del corpo della donna. E commenta: “Le ragazze ritratte non sono quelle del Nikita, ma normali foto che si possono acquistare, in modo del tutto lecito, da archivi regolari a disposizione per le grafiche pubblicitarie. Se è vero che ha diritto di esistere un night club, avrà diritto in qualche modo anche di comunicare che esiste".

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