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Cronaca

Manutenzione delle strade, i soldi sono sempre meno: 1,4 euro al metro

Presso gli uffici della Provincia stanno pervenendo segnalazioni in merito a dissesti dell’asfalto, buche, insufficienza della segnaletica, ritardi negli sfalci e manutenzioni da eseguire sulla rete delle strade provinciali, una rete che supera i mille chilometri

Presso gli uffici della Provincia stanno pervenendo segnalazioni in merito a dissesti dell’asfalto, buche, insufficienza della segnaletica, ritardi negli sfalci e manutenzioni da eseguire sulla rete delle strade provinciali, una rete che supera i mille chilometri. “Comprendo le sollecitazioni, ma come ho detto più e più volte, e forse purtroppo non ancora ben assorbito, - afferma l'assessore provinciale alla Viabilità, Marino Montesi - il forte taglio dei trasferimenti statali e i vincoli alla spesa contenuti nel Patto di Stabilità stanno comprimendo notevolmente la capacità della Provincia, come di tutti gli altri enti, di eseguire interventi anche di piccola portata, perfino nei casi in cui le risorse sono disponibili”.
 
Quest’anno per le manutenzioni ordinarie delle strade provinciali sono disponibili 1,4 milioni di euro, circa la metà di quanto previsto  solo alcuni anni fa (2,6 milioni di euro di media). “Rende più comprensibile questo dato dire che sono disponibili 1,4 euro per metro lineare di strada. In questo 1,4 euro devono “starci” la rimozione della neve, lo sfalcio dell’erba, la potatura degli alberi, la pulizia dei fossi, il ripristino localizzato della buca, le strisce, la segnaletica verticale. - spiega Montesi - Solo il piano neve costa circa un milione l’anno, quindi si può ben capire cosa rimane per il resto. L’andamento della stagione invernale-primaverile, anche se non connotato da nevicate di livelli storici come quelle del 2012, si è contraddistinto da una perdurante piovosità che degrada notevolmente gli asfalti. La situazione reale è che ad ora gli interventi per le buche vengono eseguiti in gran parte con l’Apecar piena di ghiaia e il badile. Pur in questa situazione ci impegniamo in ogni caso ad intervenire secondo criteri di urgenza e di sicurezza”.
 
Va peggio per le manutenzioni straordinarie e gli investimenti per le opere di maggiore consistenza: secondo i dati elaborati dalla Provincia, nel 2013 vi sono circa 2 milioni di euro di liquidità che non possono essere spesi (per il Patto di Stabilità). A questo si aggiunge che nel 2013 la Provincia si vedrà decurtate le entrate per 7,3 milioni rispetto al 2012 (in questo caso per l’effetto del taglio dei trasferimenti). In generale, i trasferimenti statali per la Provincia di Forlì-Cesena sono calati complessivamente di 12,8 milioni di euro rispetto ai livelli del 2010. “E’ una tenaglia che ci stringe su due fronti e che comporta il sacrificio di molte opere pubbliche. Per il biennio 2012-2013 non verranno eseguiti cantieri stradali messi a bilancio e già progettati per 7,2 milioni. In questo caso, parliamo di allargamenti di strade, messe in sicurezza, nuovi asfalti”, spiega l'assessore.
 
“Rispondendo, infine, a diverse sollecitazioni dei gruppi ambientalisti confermo che, anche in questo quadro economico preoccupante, la Provincia non sta utilizzando diserbanti erbicidi in sostituzione dello sfalcio meccanico e sicuramente non in misura maggiore degli scorsi anni. L’erbicida viene utilizzato solo ed esclusivamente in piccoli tratti dove è difficile intervenire meccanicamente (vicino a muretti, cavalcavia, curve con scarsa visibilità, sotto le barriere di sicurezza). Si tratta di un utilizzo molto modesto di diserbante ad uso agricolo, quasi irrilevante rispetto alle quantità utilizzate da altri enti proprietari di strade (Società Autostrade, Anas, Comuni). Anche in questo caso la prolungata piovosità della primavera renderebbe necessari più sfalci della vegetazione a bordo strada, purtroppo se ne potranno fare solo 1 o al massimo 2 a seconda delle specifiche situazioni, comunque con metodi meccanici e non chimici. E’ importante evidenziare con trasparenza tutto questo, nella massima consapevolezza che il cittadino può comprendere le difficoltà in cui siamo costretti ad agire”, conclude Montesi.
 

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