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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rischi di incidenti aerei e tutela dell'ambiente, la protesta: "Mancano le mappe di vincolo dell'aeroporto"

Con il ritorno dei voli all'aeroporto Ridolfi diversi gruppi ecologisti riuniti nel Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì chiedono di redigere e pubblicare le “mappe di vincolo” dello scalo

Con il ritorno dei voli all'aeroporto Ridolfi diversi gruppi ecologisti riuniti nel Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì chiedono di redigere e pubblicare le “mappe di vincolo” dello scalo. In questa battaglia a fare da capofila è il 'Comitato Sorvolati' di Forlì, che aderisce alla rete nazionale 'No fly'. Si tratta, in particolare, di mappe planimetriche che devono verificare le condizioni di sicurezza delle zone limitrofe all'aeroporto, classificandole in base ai potenziali rischi di incidente aereo, ma anche per la tutela della salute pubblica per inquinamento e rumore e tutela del paesaggio. 

A stilare tale piano è l'Enac e il Comune di Forlì deve tenerne conto nel suo Piano di rischio aeroportuale. Attualmente, nel caso di Forlì, il piano comunale è stato deliberato nel 2012 senza alcuna mappa di vincolo di Enac, che a quasi dieci anni di distanza non è presente nell'elenco pubblicato sul sito dell'ente dell'aviazione civile, a differenza di Bologna e Rimini che invece ce l'hanno (per l'Emilia-Romagna manca anche l'aeroporto di Parma). “Tali mappe, anche per l'aeroporto di Forlì, sono state chieste ad Enac dalla 'Rete nazionale No Fly' lo scorso mese di luglio ed è stato genericamente risposto che la pratica è in itinere”, attacca Alberto Conti del Taaf. Che precisa: “Non siamo contro l'aeroporto, ma chiediamo che si svolgano tutti i passaggi di legge per la sicurezza dei cittadini, dei passeggeri e dell'oasi naturale di Magliano”.

Nel frattempo, però, Valentina Fabbri del comitato 'Sorvolati' chiede: “Tre milioni di euro per un aeroporto senza mappe di vincolo sono conformi alla legge?”. L'attacco in questo caso è alla Regione che ha stanziato di recente tre milioni di euro per i ristori Covid e per lo sviluppo dello scalo di via Seganti. Ed ancora: “Vengono chiesti tanti adempimenti di conformità alle varie leggi per tutti i privati che sono beneficiari di provvidenze pubbliche. Ci chiediamo se questo finanziamento sia in linea con le regole vigenti di ristoro economico alle aziende aeroportuali”.

Sempre, in una loro nota, spiegano gli ambientalisti: “Come nel caso del recente incidente aereo a Linate, i velivoli sorvolano a bassa quota centri abitati con case, uffici, scuole, asili, parchi, importanti arterie stradali, con relativo rischio per la città. Non ci risulta che per il caso di Forlì Enac abbia approvato le 'mappe di vincolo' in applicazione dell’articolo 707 del Codice della Navigazione. Ricordiamo che gli Enti Locali competenti (Comuni e Province) devono adeguare la propria pianificazione alle suddette mappe di vincolo, essendo esse fondamentali per escludere zone limitrofe all’aeroporto a rischio di potenziale grave incidente. Com’è possibile garantire la sicurezza della navigazione aerea per i cittadini se le zone da sottoporre a vincolo e le relative limitazioni non sono elaborate né tantomeno approvate da Enac?”.

Sempre Conti: “Se è un procedimento in itinere Regione e Comune e società di gestione ci dicano a che punto si trova”. Aggiunge Fabbri: “La commissione aeroportuale dovrebbe essere formata da Regione, Provincia, Comuni interessanti, direttore dell'aeroporto, Arpae, il fornitore servizi navigazione aerei, i vettori aerei e l'associazione dei gestori di aeroporti. Per trasparenza chiediamo se è stata insediata la commissione, da chi è composta e come sta lavorando, vorremmo interloquire con loro”. 

Oltre al tema della sicurezza dei voli e del sorvolo, gli ambientalisti chiedono maggior attenzione all'ambiente, dall'inquinamento acustico a quello dell'aria, chiedendo – ora che sono ripartiti i voli – più monitoraggi, che secondo la programmazione regionale del 'Piano Aria', devono essere serrati intorno agli aeroporti anche in riferimento alla quantificazione del traffico stradale determinato dall'ingresso e uscita dall'aeroporto. 

Sempre la nota: “Come Comitato Sorvolati Forlì, Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì (TAAF), Bikequality, Associazione I Meandri del Fiume Ronco, Rete Emergenza Climatica ed Ambientale EmiliaRomagna, Associazione Extinction Rebellion, Fridays for future e Parents for future Forlì, vogliamo promuovere ogni iniziativa ritenuta utile al raggiungimento della messa in sicurezza della popolazione, alla tutela della salute ed anche alla salvaguardia di flora e fauna della Zona Speciale di Conservazione ubicata in corrispondenza dei Meandri del Fiume Ronco, in prossimità dell’aeroporto, un’oasi naturale a pochi passi da Forlimpopoli e ricadente anche nei comuni di Forlì e Bertinoro”. 

E per la zona protetta dei meandri del Ronco, che si trova nelle vicinanze del termine pista sul lato di Bertinoro, spiega Stefano Raggi dell'associazione ambientalista: “Le zone di conflitto tra zona protetta e aeroporto ci sono in particolare col progetto di allungamento della pista verso il fiume. In quest'area nidificano 80 specie di uccelli anche rari. E conclude Conti: “Abbiamo chiesto all'assessore all'Ambiente Giuseppe Petetta di avere il piano comunale di rischio, le mappe di vincolo, la zonizzazione acustica, lo studio di impatto ambientale con la ripresa dei voli, la tutela delle aree protette, il progetto di allungamento della pista aeroportuale, ma ci è stato consegnato solo il piano di rischio del 2012”.

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