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Cronaca

La Marcia della pace 2019 all’insegna della buona politica

La 39esima edizione forlivese della Marcia della Pace (la 52° a livello mondiale) partirà alle 16.30 di martedì, dal chiostro di San Mercuriale, in piazza Saffi

Esordirà alle 16.30, direttamente dal sagrato dell’abbazia di San Mercuriale, in piazza Saffi, la 39esima edizione forlivese della Marcia della Pace nel centro della città (52° a livello mondiale). Organizzata dalle Consulte diocesane delle aggregazioni laicali e degli organismi socio-assistenziali, in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, la manifestazione, aperta a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, prevede come primo gesto ufficiale la consegna del Messaggio di Pace di Papa Francesco al Sindaco di Forlì e al Prefetto di Forlì-Cesena.

Il corteo, guidato dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Livio Corazza, s’incamminerà dietro uno striscione con il titolo dell’evento: “La buona politica a servizio della pace”. L'obiettivo enunciato dal pontefice nel suo documento, è portare alla riscoperta della politica con la P maiuscola. “La politica – esordisce Bergoglio - è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione”. Il Papa chiede di superare il rancore che serpeggia ampiamente nella nostra società e di ritrovare unità di intenti nella direzione del bene comune, cioè di tutti e di ciascuno.

Il percorso 2019 della Marcia forlivese, sulla scia delle precedenti edizioni, prevede l’attraversamento in senso orario di piazza Saffi, per poi imboccare via delle Torri e raggiungere piazza Ordelaffi, sino alla naturale conclusione in Cattedrale, alle 17.30, per la liturgia eucaristica presieduta dal vescovo, nella solennità religiosa di Maria Madre di Dio. La Giornata Mondiale della Pace è stata voluta da Papa Paolo VI nel 1967 e da allora viene celebrata ogni anno il primo di gennaio in tutto il mondo. Nel cuore del suo Messaggio, che sarà letto nelle parti salienti durante la marcia e subito prima dell’inizio della Santa Messa, Papa Francesco spinge soprattutto i cattolici ad un rinnovato impegno nella società: “La funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente per tutti coloro che ricevono il mandato di servire il proprio Paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavorare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto. Se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare veramente una forma eminente di carità”.

“Quando la carità lo anima – scriveva il suo predecessore, il papa emerito Benedetto XVI - l’impegno per il bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico”. Ogni rinnovo delle funzioni elettive, ogni scadenza elettorale, ogni tappa della vita pubblica costituisce un’occasione per tornare alla fonte e ai riferimenti che ispirano la giustizia e il diritto. “Ne siamo certi – continua Bergoglio - la buona politica è al servizio della pace; essa rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza”.

Ognuno può apportare la propria pietra alla costruzione della casa comune. La vita politica autentica, che si fonda sul diritto e su un dialogo leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna, ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una promessa che può sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali. Una tale fiducia non è mai facile da vivere perché le relazioni umane sono complesse. “In particolare, viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno (…) Oggi più che mai - conclude Bergoglio - le nostre società necessitano di artigiani della pace, che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio Padre che vuole il bene e la felicità della famiglia umana”. 

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