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Cronaca

In migliaia alla "Forlì-Bertinoro": "Perché Pace è camminare, insieme"

In migliaia, provenienti da Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e dalle altre città della Romagna, hanno partecipato alla quinta edizione della Marcia della Pace della Romagna

Un arcobaleno lungo circa 8 chilometri. In cammino, nel segno della Pace, da Forlimpopoli a Bertinoro, nel ricordo dell'assessore Katia Zattoni. "Perché Pace è camminare, insieme", ha scritto su Facebook il sindaco di Forlì e presidente della Provincia, Davide Drei. "Insieme in marcia per la pace, nel solco della memoria e dell'insegnamento di don Lorenzo Milani - scrive Drei -. Marciare per la pace significa camminare ogni giorno, non solo oggi, sulla strada della solidarietà e della nonviolenza come impegno concreto e quotidiano. Nel ricordo vivo di Katia Zattoni".

In migliaia, provenienti da Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e dalle altre città della Romagna, hanno partecipato alla quinta edizione della Marcia della Pace della Romagna. I partecipanti si sono dati appuntamento in Piazza Garibaldi, accanto alla Rocca, dove si sono tenuti i discorsi dell'assessore Sara Pignatari, di Raffaele Barbiero del Centro Pace di Forlì e di Eugenio Melandri, uno dei principali promotori della campagna che portò alla legge 185 del 1990 che regolamenta l'esportazione delle armi, cofondatore della Associazione Obiettori Nonviolenti, attualmente presidente della onlus 'ChiAma l'Africa' e recentemente insignito dalla sua città natale del Premio Brisighella per la Pace e i Diritti Umani. Poi è iniziato il cammino, che ha portato i presenti alla Rocca di Bertinoro, città dell'accoglienza. E' seguito un intrattenimento per i presenti e la possibilità di visitare il Museo Interreligioso.

Una Marcia affinchè, spiegano gli organizzatori, "l’Italia firmi il trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato dall’Onu il 7 luglio 2017; si riveda nelle parti negative il 'Libro Bianco della Difesa' (approvato dal Consiglio dei Ministri nel febbraio 2017); si istituiscano i Corpi Civili di Pace e si approvi la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta; si preveda un serio programma di riconversione dell’industria bellica a partire da quelle imprese a controllo pubblico come Leonardo SpA (ex Finmeccanica); dare completa attuazione alla legge 185 del 1990 per evitare di vendere armi a Paesi in guerra o a Paesi che violano i Diritti Umani; si contengano gli aumenti al Bilancio della Difesa, quelli palesi o quelli “mimetizzati” in altri bilanci dello Stato, attuando le parole dell'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini di “svuotare gli arsenali e riempire i granai”, aumentando quindi le spese sociali soprattutto per giovani, anziani, disoccupati e migranti".

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