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Cronaca

Martina, un 100 con l'amore per le lingue: "Nel lockdown ci siamo sentiti ancora più 'vicini'"

Si definisce una ragazza "generalmente timida e di poche parole. Infatti di solito preferisco ascoltare, ma so essere anche intraprendente e determinata"

"Quando mi prefiggo un obiettivo mi impegno con tutta me stessa per raggiungerlo". Martina D'Angelo ha concluso il suo percorso al Liceo Classico "Morgagni", indirizzo Linguistico", col massimo dei voti. Si definisce una ragazza "generalmente timida e di poche parole. Infatti di solito preferisco ascoltare, ma so essere anche intraprendente e determinata".

Soddisfatta di questi cinque anni al Classico?
Sono molto soddisfatta. Sono stati cinque anni entusiasmanti durante i quali ho studiato e imparato tanto ma soprattutto ho conosciuto nuove persone: nuovi amici con i quali ho condiviso questo percorso ma anche nuovi professori che hanno saputo guidarci saggiamente.

Come mai ha scelto l'indirizzo Linguistico?
Ho scelto questo indirizzo istintivamente, senza indugi. Alle medie ho avuto insegnanti molto competenti che hanno saputo trasmettermi l’amore per le lingue e per la diversità, ecco perché quando è arrivato il momento di scegliere la scuola superiore non ho avuto dubbi: volevo un’indirizzo che non si limitasse solamente a parlare dello “straniero” in questi termini, ma piuttosto un indirizzo in grado di trasformare il “diverso” in quotidianità e fonte di ricchezza.

Oltre allo studio che passioni ha?
Devo essere sincera, lo studio ha occupato e continuerà ad occupare gran parte delle mie giornate, ma nonostante ciò ritaglio sempre del tempo per gli amici, per la famiglia, per lo shopping e per i viaggi. Infatti da ogni posto nuovo che visito porto sempre a casa qualche nuovo acquisto.

Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova gli studenti. Distanti, ma uniti. Conferma?
Gli ultimi mesi sono stati senza dubbio più difficili e complicati per tutti, ma non per questo impossibili. Infatti nonostante la distanza fisica, ostacolo imposto dall’emergenza sanitaria, siamo riusciti a portare a termine i programmi prefissati, ma soprattutto e direi anche paradossalmente, ci siamo sentiti ancora più “vicini” perché attraverso tablet, computer o telefoni “entravamo” l’uno nella casa e quindi nella quotidianità dell’altro.

E con la didattica a distanza?
Inizialmente non è stato semplice abituarsi alla didattica a distanza: quasi tutti - professori compresi - abbiamo riscontrato difficoltà tecniche ma anche fisiche nel connettersi e trascorrere ogni giorno cinque o più ore davanti allo schermo ma purtroppo non avendo alternative, con il tempo ci siamo abituati e la “DaD” è diventata normalità.

Come ha affrontato l'esame di maturità?
L’esame di stato ha rappresentato fino a poche settimane prima del suo inizio, un’incognita non solo per noi studenti ma anche per i nostri professori i quali però, nonostante i dubbi, sono riusciti a prepararci al meglio ad ogni novità e cambiamento. Personalmente posso dire di aver studiato tanto e di essermi impegnata molto per raggiungere il miglior risultato che con orgoglio posso dire di aver raggiunto.

Nostalgia per il passato o già proiettata verso il futuro?
Decisamente proiettata verso il futuro.

Cosa farà?
Sto studiando per entrare all’università. Mi piacerebbe molto lavorare per l’Unione Europea.

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