Mascherine all'aperto, i dubbi di Bonaccini: "Il problema sono i controlli"
Bonaccini chiede un approccio elastico anche su palazzetti e teatri. "Penso ci vorrebbe una percentuale di capienza"
Sulle mascherine anche all'aperto "in linea di principio posso essere d'accordo, l'unico problema e' come si fa a controllare tutti quanti". Parola del presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, intervenuto mercoledì mattina a L'Aria che tira, su La7. Alla vigilia del match col Governo di mercoledì sera sulle nuove misure di contrasto della pandemia di Covid-19, Bonaccini esprime i suoi dubbi sull'estensione dell'obbligo di mascherina.
"Se puo' essere una misura a livello nazionale per evitare che ciascuno faccia come crede e dare una indicazione e una maggiore attenzione- aggiunge il dem- lo si puo' persino fare. Ma ripeto: il problema vero quando prendi un provvedimento e' sempre capire quale è la misura che puoi controllare" e come sanzionare chi non la rispetta. Quanto alla riapertura degli stadi, Bonaccini non si tira indietro: "Non sono asssolutamente pentito".
E aggiunge: "Se c'e' un posto sicuro e' uno stadio da 20-30 mila posti dove vanno 1.000 persone che usano la mascherina, gli viene misurata la temperatura all'ingresso e vengono distanziate". Ma "e' chiaro che quello lo permetti solo se la sanita' da' l'ok a progetti che devono essere presentati". Bonaccini chiede un approccio elastico anche su palazzetti e teatri. "Penso ci vorrebbe una percentuale di capienza", ha ribadito. "E' sbagliato trattare la Scala di Milano come il piccolo teatrino da 100 posti".