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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Cambio al comando del Battaglione Aeromobile del 66esimo Reggimento "Trieste"

Il cambio si è svolto venerdì alla caserma De Gennaro di Forlì alla presenza del colonnello Vito Nitti, comandante del 66esimo Reggimento Aeromobile ''Trieste''.

Cambio al comando del battaglione aeromobile del 66esimo reggimento “Trieste”. Dopo un anno il tenente colonnello Giovanni Cruciani ha passato le consegne al tenente colonnello Massimiliano Spucches. Il cambio si è svolto venerdì alla caserma De Gennaro di Forlì alla presenza del colonnello Vito Nitti, comandante del 66esimo Reggimento Aeromobile ''Trieste''. Col 66esimo Reggimento è stato impegnato per sei mesi, dallo scorso dicembre a giugno, nell’ambito della missione Nato Resolute Support in Afghanistan, come comandante del Force protection task group e vice comandante della task force Arena a Herat, forza di manovra del Train advise assist command – west, su base brigata aeromobile “Friuli”. E’ destinato a Roma, Stato Maggiore dell’Esercito, I Reparto affari giuridici ed economici del personale.

41enne originario di Bari, il nuovo comandante di battaglione ha frequentato il 179esimo corso dell’Accademia Militare di Modena. Per Spucches si tratta di un gradito ritorno al 66esimo reggimento di Forlì dove ha trascorso otto anni dal 2002 al 2010, ricoprendo gli incarichi di comandante di plotone, compagnia e staff presso il comando di battaglione, partecipando alle operazioni in Iraq, Afghanistan e Libano. Ha frequentato poi il 18esimo corso all’Istituto superiore di stato maggiore interforze in Roma conseguendo il titolo Issmi. Ha prestato servizio nella Scuola sottufficiali dell’Esercito, il Dipartimento impiego del personale dell’Esercito, ufficio formazione e politica d’impiego e nello Stato Maggiore della Difesa, ufficio direzione strategica, da dove proviene.

Spucches, nel grado di capitano, è stato decorato dal Presidente della Repubblica con l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine Militare d’Italia per la seguente motivazione: "Comandante di compagnia del gruppo tattico inquadrato nel comando della regione west di Herat dava conferma delle proprie pregevoli qualità professionali e delle sue doti morali nel corso di azioni impegnative e rischiose, che ne evidenziavano lo spiccato coraggio e l’assoluta dedizione al dovere. In occasione di una complessa operazione per il controllo del territorio, condotta nella zona di Bala Murghab, la sua compagnia subiva pesanti ripetuti attacchi condotti con l’utilizzo di armi portatili, mortai e razzi da parte di un ingente numero di insorti presenti nell’area. In tale circostanza l’ufficiale dirigeva con tempestività, straordinaria lucidità tattica, singolare perizia e grande determinazione la reazione dei propri soldati che respingevano gli attacchi avversari. Successivamente provvedeva a rafforzare le difese della propria base operativa, garantendo in tal modo la sicurezza del personale dipendente e stabilendo rapidamente i necessari contatti con altre forze dell’alleanza presenti nell’area. Sempre nel vivo dell’operazione, talvolta anche a rischio della propria vita, esercitava una efficace azione di comando motivando con l’esempio i propri soldati e conseguendo rapidamente l’innalzamento del livello di sicurezza dell’area di responsabilità assegnatagli. Chiarissimo esempio di alte virtù militari che con i brillanti risultati ottenuti ha contribuito ad accrescere e consolidare l’immagine dell’Esercito ed il prestigio delle Forze armate italiane nel contesto internazionale della missione Isaf in Afghanistan”.

Foto dal portale della presidenza della Repubblica

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