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Cronaca

Massimo Sansavini disegna i profumi di Coveri

Massimo Sansavini disegna "Pop Heart" di Enrico Coveri. L'estroso "designer" forlivese si mette a disposizione della "maison" fiorentina

Massimo Sansavini disegna “Pop Heart” di Enrico Coveri. Nell’inarrestabile progressione verso l’olimpo artistico, l’estroso “designer” forlivese si mette a disposizione della “maison” fiorentina, uno dei marchi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. Il tratto di Sansavini è inconfondibile nel disegno dei flaconi della nuova linea di profumi coveriana. “Pop Heart” è un gioco di parole che se da un lato rimanda alla “pop art” tanto caro a Massimo, dall’altro “battezza” le rinnovate fragranze coveriane, ma con una distinzione.

I profumi femminili sono connotati da un cuore, mentre quelli maschili ostentano il simbolo della stella. Massimo Sansavini aveva già lavorato per collezioni e altri progetti del marchio Coveri, ma è la prima volta che il forlivese coniuga il suo estro al mondo della sensibilità olfattiva. E’ la riprova che la singolarità artistica sansaviniana ha ormai aperto una breccia permanente nel magma creativo della “maison” medicea, che, al pari del forlivese, ama la vivacità e l’esuberanza cromatica. Con la linea “Pop Heart”, l’holding fiorentina, oggi guidata da Francesco Martini, subentrato nel 1998 allo zio Enrico Coveri, scomparso nel 1990 a soli 38 anni, ribadisce la volontà di allargare il “range” imprenditoriale nato con la moda, per inoltrarsi anche nel mondo della cosmesi.

Il connubio con Coveri arricchisce ulteriormente il già pingue “palmares” di Sansavini. L’espressione artistica di Massimo, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, non è di facile definizione. Lui stesso, appena rientrato dalla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sede espositiva di Reggio Emilia, dopo aver esposto con successo persino al NAMOC National Museum of China di Pechino, non qualifica le sue opere come “sculture”, bensì come “oggetti”. Oltre a collocarsi a cavallo fra pittura e scultura, si destreggia lungo l’altrettanto sottile demarcazione fra figurazione e astrazione. Massimo Sansavini dipinge e modella il legno, assemblando con fantasia e perizia i vari elementi, fino ad impiegare un arcobaleno di colori ormai illimitato.

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