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Cronaca

Un lieto evento molto raro: Maria diventa mamma con un cuore meccanico

Il suo caso - molto raro - di maternità gestita con un cuore meccanico e trapiantato è stato protagonista mercoledì mattina all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove è stato tracciato il bilancio dei trapianti di cuore

Emma è nata a gennaio, due mesi in anticipo, ma in tempo per poter essere festeggiata e accolta con gioia, prima del lockdown. Maria, la sua mamma, oggi 39enne, è di Forlì e vive dal 2017 con un cuore meccanico. Il suo caso - molto raro - di maternità gestita con un cuore meccanico e trapiantato è stato protagonista mercoledì mattina all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove è stato tracciato il bilancio dei trapianti di cuore nel policlinico universitario, che vanta una sopravvivenza tra le più alte d'Italia. Come spiega BolognaToday, a fine 2013 Maria si è ammalata ed è stata ricoverata nel Policlinico bolognese, nel 2014 le è stato applicato un defibrillatore, ma si è verificato un aggravamento, quindi nel 2016 e nel 2017 si è reso necessario intervenire, prima con un cuore meccanico e quindi con un trapianto. 

IL VIDEO - "Io mamma felice con un cuore meccanico"

"Si tratta di un caso estremo, anche se non è l'unico - ha detto Davide Pacini, direttore della cardio-chirurgia del Sant'Orsola - è un evento estremamente raro", parlando della gravidanza della 39enne forlivese. La mamma, da parte sua, vive con grande gioia l'evento: "Emma è una bimba testarda, la stessa caratteristica che mi ha aiutato ad andare avanti nella malattia - ha detto Maria - siamo molto sereni, anche la bambina ne risente, è molto tranquilla, abbiamo imparato a vivere nel presente. Non mi sono mai sentita sola, nè un numero, il lato umano è stato molto forte qui". Nell'incontro, prima di parlare con l'equipe dei medici che la tengono in cura, Maria ha spiegato di essersi sentita "in colpa perchè avevo paura che pensassero io fossi un'ingrata a mettere a rischio il mio cuore, ma non mi sono mai sentita giudicata". Ma è stata subito rincuorata dai medici, che le hanno risposto che il nuovo cuore serviva per avere un vita normale, e cosa di più normale c'è per una donna che avere un bambino?

"La capacità dei nostri professionisti di accompagnare la persona, mi fa cogliere sempre di più il fatto che non può essere disgiunta la qualità personale da quella umana - ha detto l'assessore alla salute Raffaele Donini - non parliamo solo dei trapianti di cuore, ma anche di un primato straordinario, ovvero il trapianto in combinazione, cuore-rene-fegato, ricordiamo che le eccellenze di oggi hanno radici profonde, si fondano su una scuola, sulla storia".

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