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Cronaca

Matrimonio omosessuale, un passo avanti: 250 firme per la trascrizione di quelli contratti all'estero

L'iniziativa è partita proprio in occasione dell'arrivo delle "Sentinelle in piedi" a Forlì, il 13 dicembre scorso, quando in centro è stata organizzata una contromanifestazione, poi è proseguita durante 4 convegni organizzati dall'associazione

Un passo avanti verso i diritti delle coppie omosessuali a Forlì. L'associazione “Il progresso delle Idee”, nata a novembre, ma operante da dopo le ultime elezioni amministrative, ha promosso, insieme con il consigliere comunale del Pd, Lodovico Zanetti, una petizione popolare per chiedere al  al sindaco di Forlì, Davide Drei, la trascrizione dei matrimoni contratti all’estero, da parte di coppie omosessuali, in cui almeno un componente risieda nel territorio del Comune di Forlì.

L'iniziativa è partita proprio in occasione dell'arrivo delle “Sentinelle in piedi” a Forlì, il 13 dicembre scorso, quando in centro è stata organizzata una contromanifestazione, poi è proseguita durante 4 convegni organizzati dall'associazione. Risultato: 250 persone hanno firmato per il riconoscimento di questo diritto e le firme saranno consegnate in Comune la prossima settimana per essere protocollate. “Come sta già accadendo in tante città italiane, in comuni amministrati dal Pd – spiega Zanetti -, anche Forlì dovrebbe mettersi quanto prima al passo con i tempi e procedere a tali trascrizioni nei registri di stato civile. Come segnale politico l'Italia deve decidersi a legiferare su questo tema, nel frattempo cercherò di costruire un consenso dopo la consegna delle firme, se necessario presentando una delibera in consiglio comunale”.

“C'è una coppia di ragazzi forlivesi, che si è sposata negli Stati Uniti, che, vorrebbe potere usufruire di questa possibilità al più presto – racconta Marco Dori, presidente dell'Associazione -. La Rete Lenford, che opera per il riconoscimento dei diritti patrocinando le istanze anche fino alla Corte costituzionale, ritiene opportuna in questo senso una delibera consiliare”.

Francesco Allegrini, racconta la sue esperienza: “Sono 32 anni che io e il mio compagno stiamo insieme ed ora abbiamo una certa urgenza di sposarci. Questo solamente perchè i miei genitori sono scomparsi, suo padre anche, e vorremmo almeno una foto del matrimonio con sua madre 88enne. Ora aspettiamo di capire se sarà approvata una legge sulle unioni civili, altrimenti saremo costretti ad andare all'estero. Abbiamo pensato al Portogallo perchè non richiede la cittadinanza”. Ma non finisce qui: “Bisogna richiedere al Comune di Forlì di potersi sposare ed avere un documento che certifica che qui non è permesso”, spiega.

“Siamo entrambi dipendenti pubblici e lavoriamo all'ospedale di Forlì, ci piacerebbe chiedere il congedo matrimoniale. Non vogliamo sposarci solo in vista di grandi avvenimenti, come la morte, e quindi la questione ed esempio dell'eredità – racconta – ma anche per le cose di tutti i giorni, come potrebbe essere comprare un'auto”.

Secondo l'associazione la trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all'estero sarebbe comunque un buon punto di partenza per i diritti delle coppie omosessuali. Zanetti dà un merito alla giunta Balzani, ricordando che nel 2011, “è stato approvato l'attestato di famiglia affettiva”, ovvero l'attestazione di iscrizione nell’anagrafe della popolazione quale famiglia anagrafica costituita da persone coabitanti per vincoli affettivi.  Per questo si può presentare richiesta all'anagrafe compilando un modulo. Ovviamente l'associazione vuole andare oltre.

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