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Mattia, centista con la passione per la cucina: "Uso le verdure del mio orto per le mie ricette"

Mattia è un ragazzo che si dà tanto da fare. 19 anni, confessa di avere "le idee abbastanza chiare" riguardo al suo futuro

Mattia Oleandri è tra gli studenti dell'istituto "Pellegrino Artusi" di Forlimpopoli che hanno concluso il percorso di studi alle superiori col massimo dei voti. Mattia è un ragazzo che si dà tanto da fare. 19 anni, confessa di avere "le idee abbastanza chiare" riguardo al suo futuro. "Sono un ragazzo volenteroso che non sta mai fermo, o almeno così mi dicono coloro che mi sono vicino", racconta. 

Mattia, un diploma col massimo dei voti. Si aspettava questo epilogo?
Non mi aspettavo questo bellissimo voto. Ambivo sicuramente ad un risultato alto, ma nei miei piani era ormai svanito il pensiero di ottenere il massimo dei risultati. 

Torniamo indietro di alcuni anni. Perchè ha scelto l'Artusi e l'indirizzo Enogastronomia?
All'età di quattordici anni era arrivato il fatidico momenti della scelta del percorso di studi che poi indirizzerà nel mondo del lavoro. La mia scelta è stata rivolta unicamente alla scuola alberghiera e soprattutto nei confronti dell'Artusi grazie anche alla sua fama di scuola. Mi è sempre piaciuto cucinare e soprattutto fare dolci, dunque mi sembrava l'unica scuola che facesse per me e mi permettesse di fare ciò che mi piace, ovvero cucinare.

Negli ultimi due anni, condizionati dall'epidemia, si sente privato di qualcosa?
Il percorso concluso all'Artusi è stato fantastico, seppur i numerosi ostacoli che abbiamo dovuto affrontare come la pandemia. Quest'ultima sicuramente mi ha privato di molte cose, ma soprattutto ha negato l'opportunità a tutti di lavorare o di affrontare gli stage o ancora le lezioni in laboratorio, ovvero tutto ciò che si aspetta da una scuola alberghiera. Nei due anni trascorsi in piena pandemia sia come classe, sia come scuola ci siamo organizzati al meglio per far sì che le lezioni pratiche si potessero svolgere, anche se abbiamo dovuto superare numerosi ostacoli. 

Cosa ha imparato in questo difficile periodo?
La pandemia, nonostante le preoccupazioni e le negazioni che ci ha portato, ha lasciato in me anche degli aspetti positivi, permettendo di migliorare il mio fattore psicologico, ffacendomi capire al meglio la pressione che si può avere durante il lavoro e come affrontare tutti i problemi che ci possono essere nel mondo del lavoro.

Come è stato il rapporto con i suoi compagni di classe?
Molti di essi sono stati con me per tutto il percorso scolastico, molti altri invece solo tre anni, di cui due anni di pandemia che non ci hanno permesso di legare molto, ma nonostante tutto siamo sempre stati un gruppo unito tra litigi e avventure. Un ringraziamento sicuramente devo farlo a coloro che mi hanno fatto divertire di più, compagni di avventure e soprattutto di serate fantastiche. Le avventure sono state tante, ma come classe ciò che ci ha reso più uniti e ci ha permesso di capire il valore della vita è stata la scomparsa improvvisa del nostro amico e compagno Filippo Zoli (studente venuto a mancare lo scorso aprile dopo una grave malattia contro cui ha coraggiosamente combattuto per cinque anni, ndr), il quale nonostante tutto ci ha portato felicità e tristezza allo stesso tempo. Dunque un ringraziamento va a tutta la 5°D dell'istituto artusi, la più divertente della scuola.

Con quale spirito ha affrontato la maturità?
Con serenità e leggerezza dando quasi più importanza al lavoro, sicuro delle mie capacità intellettuali. Ovviamente la pressione pre colloqui era inevitabile, ma sicuro di me e sereno l'ora trascorsa in una classe con la commissione davanti a me, è sembrata passare velocissima.

Quando è a casa le capita di cucinare?
Quando sono a casa mi capita molto spesso di cucinare, spaziando da carne a pesce e da antipasto a dolce. Ciò che mi piace più cucinare sono i dolci, un mondo molto difficile e complesso che non permette errori, ma necessita della massima precisione. 

La sua specialità?
Non saprei rispondere, perché ancora la devo scoprire. Penso che vari anche in base all'età, ad esempio quando ero più piccolino era una torta al mascarpone; ad oggi, invece, la specialità di questi anni ancora la devo scoprire, ma spero arrivi presto.

Altre passioni?
Oltre alla cucina ho altre passioni, tra cui da vero romagnolo i motori. Oltre a questa mi occupo anche di un'azienda agricola insieme a mio fratello, e soprattutto mi piace coltivare il mio orto con le verdure e le erbe aromatiche, che poi andrò ad utilizzare nelle ricette di tutti i giorni.

Il diploma è in tasca. Ora cosa farà?
Finito il percorso di studi non mi volevo sentire dire "cosa farai ora che sei disoccupato", dunque fin da dicembre lavoro presso un ristorante vicino a casa dove ora affronterò la stagione estiva. Non sono una persona a cui piace stare fermo, dunque d'estate mi piace lavorare e penso che questa permetta di capire a tutti i giovani il lavoro che si desidera fare veramente. Mentre nel mio futuro vedo magari un lavoro all'estero per fare le mie esperienze, scoprire nuovi territori e nuovi sapori. 

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