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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Maturità, le impressioni all'uscita: "Diciamo la nostra sulla crisi"

Tutti sono stati concordi nel definire i temi più semplici di quelli di anno scorso. A molti le scelte del ministero sono piaciute

All’Itis Marconi di Forlì ha sicuramente spopolato il cosiddetto tema di ordine generale, ovvero la tipologia D: “’Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita’(Paul Nizan, Aden Arabia, 1931). Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni”. Più varie le scelte degli studenti del Liceo Classico. Tutti sono stati concordi nel definire i temi più semplici di quelli di anno scorso. A molti le scelte del ministero sono piaciute.

I maturandi dopo il tema (Cristiano Frasca)



Cominciamo con la carica della tipologia D. Escono intorno alle 12.30 dopo avere scritto “dalle 3 alle 4 colonne, perché è quello che vuole la commissione”. Sullo scalone dell’Istituto tecnico industriale, c’è ombra, ma il caldo si fa sentire. I ragazzi escono a gruppetti:  “Ho fatto la tipolgia D, quella sui 20 anni – attacca Matteo Uguzzoni – perché tratta il tema dei giovani”. A ruota con la stessa scelta ci sono Lorenzo Severi, che confessa: “Gli altri erano troppo difficili”. Stesso motivo per Filippo Prati: “Era il più semplice e poi partivi da una bella frase”.  “Ci siamo dentro – spiega Simone Marrazzo – mi è piaciuto analizzare la situazione e magari fare proposte per il nostro futuro”. Questi ragazzi hanno 20 anni e si sono sentiti chiamati in causa, questa la motivazione di Piergiorgio Sangiorgi e di Aldo Dushku. Sempre la scelta più facile anche per Michael Milandri che si è sentito “più libero” di esprimersi con questa traccia. D’accordo con loro anche Elia Ricci e Fabio Agazzi.

L’altra scelta dei ragazzi dell’Itis è stata la tipologia B di ambito socio-economico: ‘La crisi e i giovani’, con brani su Steve Jobs, Rapporto Censis sul lavoro ed Istat. In questo tema si è cimentato Riccardo Lontani, perché “ti potevi espandere su tanti argomenti”. Davide Santini ha ritenuto che fosse l’argomento più facile su cui aveva più cose da dire. Ci ha riflettuto Emilian Gjini: “Si tratta di un argomento trattato sempre in modo troppo generale. Dovrebbe essere più approfondito nella nostra società”. Nicolas Pazzi invece era preparato, se l’aspettava. Come anche Nicolò Bucci  che aggiunge solo una cosa: “Si poteva parlare di Steve Jobs”.

Scelte variegati per i ragazzi del Classico, radunati sulle scale di fianco alla statua di Icaro, in cerca di un po’ d’ombra. Quelli della 5° B Formazione indossano tutti una maglietta originalissima: “Disperandi altro che maturandi”. E’ piaciuto il saggio breve di ambito storico-politico sul tema ‘Bene individuale e bene comune’ (brani di Tommaso D'Aquino, Rousseau, Einaudi, De Rita). Ha fatto questa scelta Sara Ferrucci alla quale interessava l’argomento e che ha concluso con la domanda: “La politica vuole raggiungere il bene comune?”. Francesco Frulli ha puntato invece su un confronto tra collettività politica e famiglia, Mentre Elisa Karygiannis ha sviluppato tematiche inerenti la psicologia.

Scelta scientifica, ovvero ‘La responsabilità della scienza e della tecnologia’ (brani Jonas, Levi, Sciascia, Greco, Hack), per Francesco Ranalli, che ha trovato interessante l’argomento e Riccardo Masti che punta, per l’università a Medicina o comunque ad una disciplina scientifica. Gettonato anche il tema sul Labirinto di ambito artistico-letterario, (brani di Ariosto, Borges, Calvino, Eco). Martina Ricci l’ha scelto partendo da “una riflessione psicologica sul labirinto mentale di Freud”. Carola Mantini invece è stata attratta dal labirinto della mitologia greca, parlando anche “delle costrizioni del labirinto mentale”. Lisa Gattella ha scelto il tema storico su Hannah Arendt e lo sterminio degli ebrei: “Sull’olocausto mi ero molto preparata, in generale in storia”.

Giovani e crisi anche per Luigi Tassinari, che però ha osservato: “Il tema è di andare oltre la crisi, c’erano troppi dati e pochi riferimenti alle persone”. Caterina Crispino l’ha scelto perché a scuola la crisi è stata molto approfondita come argomento e ci ha voluto mettere del suo: “Mi è piaciuto il confronto tra giovani e crisi, ho potuto raccontare come io vivo la crisi”. Michela ha scelto invece il tema di letteratura, l’analisi del testo di Eugenio Montale ‘Ammazzare il tempo’, tratto da ‘Auto da fè’ 1966: “Non me l’aspettavo, ma era scontato che non uscisse Pascoli”.


 

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