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Cronaca

Maxi blitz antidroga in tutt'Italia: le indagini napoletane portano anche a Forlì

I militari della Sezione Operativa e Radiomobile di Forlì hanno individuato il 32enne colpito dal provvedimento cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari di Napoli

Ha precedenti specifici per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un napoletano di 32 anni, residente a Forlì, è stato rintracciato lunedì mattina dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Corso Mazzini, che hanno provveduto ad eseguire la misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta.

Anche Forlì è stata interessata dall'operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, che hanno eseguito in diverse province d'Italia (oltre a quelle di Napoli e Caserta anche quelle di Bergamo, Isernia, Imperia, Benevento e Cosenza) ordinanze cautelari nei confronti di 49 soggetti ritenuti vicini al clan “Sautto – Ciccarelli” e accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

I militari della Sezione Operativa e Radiomobile di Forlì hanno individuato il 32enne colpito dal provvedimento cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari di Napoli. Prima di condurlo in caserma sono stati effettuati ulteriori accertamenti sull’effettiva identità della persona, nonch+ una perquisizione all’interno della propria abitazione che si è conclusa con un nulla di fatto. Il personale specializzato del comando provinciale dell'Arma di Forlì-Cesena effettua un monitoraggio accurato su tutte le persone che si insediano nella provincia proprio per evitare infiltrazioni di personaggi che in qualche modo sono legati a traffici del tutto illegali. 

L'operazione antidroga

Le indagini, condotte dai militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e coordinate dalla Dda partenopea, hanno inflitto un duro colpo al traffico di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano, una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa, attiva 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. E’ stata anche ricostruita l’organizzazione e l’operatività delle suddette piazze di spaccio, definendo ruoli e responsabilità degli indagati.

In poche centinaia di metri, difesi da porte blindate e cancelli per eludere i controlli delle forze dell’ordine, sono stati individuati e monitorati ben 14 “punti vendita” in cui veniva smerciato lo stupefacente a “clienti” provenienti da tutta la regione. Gli inquirenti hanno documentato anche il flusso di denaro che, complice l’attività senza sosta delle piazze di spaccio, consentiva enormi guadagni ai sodali. Tra gli elementi apicali del clan, infatti, c’era qualcuno che poteva superare anche un guadagno di 130mila euro mensili.

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