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Cronaca

Maxi-delibera urbanistica, i Verdi: "Sarà una colata di cemento di oltre 500mila metri quadri, pari a 114 campi di calcio"

La maxi-delibera urbanistica che approda lunedì pomeriggio in Consiglio comunale, che avvia tra le altre cose la pratica per l'insediamento di quello che sarà il più esteso stabilimento produttivo del Comune, vede la netta contrarietà dei Verdi

La maxi-delibera urbanistica che approda lunedì pomeriggio in Consiglio comunale, che avvia tra le altre cose la pratica per l'insediamento di quello che sarà il più esteso stabilimento produttivo del Comune, vede la netta contrarietà dei Verdi. Lancia l'allarme Alessandro Ronchi, co-portavoce Europa Verde Forlì-Cesena: "Lunedì il centrodestra di Forlì porterà in Consiglio l’ennesimo incremento di cementificazione: ben 16 nuovi insediamenti residenziali, produttivi e commerciali per una superficie territoriale di ben 576.200 mq. Saranno cosi consumati e impermeabilizzati altri 57 ettari di suolo agricolo, corrispondenti a 114 campi di calcio".

Enumera Rochi: "Ben 71.733 Mq riguardano 7 insediamenti residenziali, come se a Forlì, che ha più di 7000 alloggi vuoti, scarseggiassero le case, mentre 385.451 sono aree produttive, cioè altri capannoni che si aggiungeranno ai tantissimi vuoti sparsi in zona industriale, e 119.016 saranno invece altri centri commerciali, come se la ventina i cui progetti sono stati appena approvati non fossero già sovrabbondanti. Si schiantano con la realtà, come al solito, le finte promesse di contrastare i cambiamenti climatici: penose e continue bugie che sono una offesa ed uno schiaffo per i tanti giovani che anche il 24 Settembre scorso hanno manifestato per chiedere soluzioni alla politica".

Ed ancora: "Tutto questo dimostra ancora una volta, ce ne fosse il bisogno, che la legge regionale urbanistica è un triste imbroglio, che invece di fermare il consumo di suolo come dichiarato nelle intenzioni ha invece accelerato i piani di cementificazione del territorio. Ambientalisti, associazioni e Verdi lo denunciarono per tempo: anche in quella occasione purtroppo avevamo ragione. Speriamo che in Consiglio Comunale l’opposizione si faccia sentire ed esprima un voto nettamente contrario, nonostante gran parte di questi interventi siano la continuazione del piano della amministrazione Drei, approvato con il voto contrario dei Verdi. L’attuale maggioranza eviti di nascondersi dietro alle responsabilità della precedente: invece di bloccare qualche intervento non hanno fatto altro che aumentare le superfici approvate, come conferma anche questo atto".

"E’ tutta da dimostrare, inoltre, la legittimità delle dubbie procedure messe in atto per consentire l’avvio di questi nuovi insediamenti, sostenute da metodi assai discutibili. Si fondano su criteri generici individuati solo per dare una giustificazione di tipo tecnico alla volontà di accontentare le richieste degli immobiliaristi con nuove colate di cemento. E' clamoroso che venga spacciato per interesse pubblico la realizzazione di opere di urbanizzazione che sono un preciso obbligo di legge fin dal 1968 per chi realizza gli insediamenti. Di nuovo viene violata la pianificazione sovraordinata: in un caso il divieto di realizzare nuovi supermercati sulla Via Emilia, visto che si intende realizzarne uno nuovo vicino all’ex Marco Polo con tanto di rotonda che aumenterà il traffico e taglierà le ciclabili, e nell’altro il divieto di realizzare centri commerciali di dimensioni sovracomunali, come accadrà in zona Ospedale Morgagni Pierantoni. Rivolgiamo un appello a tutti, cittadini e associazioni, per costituire un fronte comune che contrasti queste politiche devastanti e che sappia costruire per gli anni futuri una alternativa a ciò che è in campo oggi".

Legambiente

Aggiunge in una nota Legambiente Forlì-Cesena: "Pochi giorni fa anche a Forlì si è svolta la manifestazione per il clima. Centinaia di giovani hanno sfilato per chiedere ai governi di prendere provvedimenti immediati e radicali fin dalla prossima Cop 26 di Glasgow. Nessuno si aspettava una risposta così immediata e "coerente", da parte dell' amministrazione di Forlì, alle proteste andate in onda nella nostra città. Invece la risposta è arrivata molto rapidamente , ma purtroppo è di segno esattamente contrario a quanto richiesto dai giovani e non solo, che hanno riempito la piazza di Forlì come quelle di mezzo mondo. Con molta solerzia lunedì prossimo il Consiglio Comunale sarà chiamato a deliberare il via libera alla presentazione, da parte di alcuni privati, di ben 14 accordi operativi per altrettanti interventi di edificazione di tipo residenziale, produttivo e terziario . Accordi operativi che non sono altro che contratti tra il comune ed i privati che in cambio del via libera a costruire si impegnano a mettere qualche alberello o a realizzare qualche opera di urbanizzazione secondaria. In altre parole ci attende un'altra colata di cemento prima che scatti, con il 1 gennaio 2022, l'entrata in vigore della Legge regionale n.24 del 2017, la così detta Legge di consumo di suolo zero, che congela le attuali previsioni del PSC e quindi nuovi interventi di questo tipo, fino alla approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale . E' l'art 4 della legge regionale n.24 del 2017 che consente , ma non obbliga, ai Comuni di emanare, entro e non oltre 6 mesi dalla sua entrata in vigore (1 gennaio 2022), dei bandi per raccogliere la disponibilità dei privati a realizzare interventi convenzionati".

"Sempre la legge regionale prevede però , cosa del tutto trascurata dal Comune di Forlì, che l'accoglimento delle proposte dei privati deve rispondere all'interesse pubblico. Nel nostro caso, se si escludono alcuni interventi di natura produttiva, qual è l'interesse pubblico ? Non si dica che a Forlì' mancano i Centri Commerciali o gli alloggi, dal momento che dei primi ne abbiamo fin troppi e dei secondi ce ne sono centinaia ancora invenduti e stanno partendo i recuperi edilizi con il superbonus. L'interesse pubblico dovrebbe essere invece quello di contrastare il cambio climatico, anche evitando di continuare ad erodere suolo verde a cominciare da quello ancora presente all'interno delle nostre città. I 14 interventi che sono previsti porteranno invece alla cementificazione , su una superficie fondiaria complessiva di circa 580.000 mq, di circa 150 mila mq di territorio non edificato e cioè di aree verdi fino ad ora risparmiate dall'urbanizzazione; aree che rappresentano tanti piccoli "polmoni verdi" per la nostra città. Sembra quasi una caccia ossessiva alle aree ancora non costruite per coprire così tutto il suolo ancora libero. Sta ai cittadini giudicare se debba essere questo il futuro di Forlì o non invece quello della vera sostenibilità ambientale che non è fatta dei bla..bla…bla… ma di scelte coraggiose e lungimiranti . Nel dichiarare la nostra ferma opposizione a questa scelta errata che penalizza l'interesse pubblico dei cittadini di Forlì, sollecitiamo la mobilitazione delle numerose associazioni che fino ad ora si sono battute per la lotta al cambio climatico, per fermare l'ulteriore consumo di suolo e per una città davvero ambientalmente e socialmente sostenibile".

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