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Cronaca

Maxi-incendio di legname, ultimo giorno per i fumi e cattivi odori

Venerdì sera termineranno le operazioni di spegnimento del maxi-incendio che va avanti ormai da una settimana alla cava Zannona di Marzeno

Venerdì sera termineranno le operazioni di spegnimento del maxi-incendio che va avanti ormai da una settimana alla cava Zannona di Marzeno, tra Faenza e Modigliana. Ad annunciarlo è Daniele Peroni, vice-presidente di Recywood, la società che utilizza la cava come deposito di stoccaggio del legname e che per tutta questa settimana ha fatto affiancare personale specializzato ai pompieri e ai volontari di protezione civile, per lavorare allo spegnimento secondo le indicazioni giunte dai Vigili del Fuoco. E proprio da questo staff arriva la previsione che, se tutto procede come dovuto, venerdì pomeriggio si potrà chiudere l’emergenza e conseguentemente la diffusione di fumo e di cattivi odori sulle città di Faenza, Forlì e – a seconda dei venti – anche Ravenna. Arpa ha tenuto sotto controllo la qualità dell’aria riscontrando valori anomali degli ‘Ipa’ e in ultimo anche tracce di diossine, tuttavia sotto le soglie considerate come rischio per la salute.

Da Recywood arriva intanto una prima quantificazione del danno. Lo spiega Daniele Peroni: “E’ ancora da definire, ma tra materiale bruciato e i costi straordinari per lo spegnimento non si andrà sotto i 150-200mila euro”. Ad andare bruciate sono state 10-12mila tonnellate di legname. “Il materiale oggetto di incendio era costituito da legno destinato ad impiego energetico, in nessun modo riconducibile alla categoria dei rifiuti”, spiegano dalla società. In sostanza si tratta di legno vergine raccolto in attività di abbattimenti programmati, in gran parte da operazioni di pulizia di golene dei fiumi ed espianti di frutteti, tutto dell’area romagnola. Questo materiale viene quindi frantumato per produrre pellet e “carburante” per centrali a biomasse. “Si tratta di materiale ‘povero’, raccolto gratuitamente presso  i proprietari delle piante abbattute”. Povero, ma anche naturale e per questo l’effetto è stato quello di un immenso falò, senza complicazioni eccessive per la salute. 
Ad andare a fuoco sono due siti della stessa cava. In uno l’incendio è estinto, nell’altro appunto si prevede di chiudere le operazioni entro venerdì sera. La grande area dell’incendio è stata coperta con sabbia della cava stessa in cui si trova il deposito di stoccaggio. La sabbia sta efficacemente soffocando gli ultimi roghi.

Da sabato, invece, si dovrà far pronte al “domani” di quest’azienda. Spiega Peroni: “Il danno economico è rilevante e avrà impatto sui nostri bilanci, ma prevediamo di riprenderci, contando di non mettere a repentaglio la nostra società, né i posti di lavoro al suo interno”. La ditta è nata sulle ceneri della crisi aziendale di una precedente attività che lavorava nello stesso campo. 

Infine si rivendica il rispetto di tutte le normative di sicurezza: “L’attività svolta da Recywood all’interno del sito “Cava Zannona” non è soggetta a titoli autorizzativi atti a garantire preventivamente condizioni di pubblica incolumità o sicurezza, neppure in materia di prevenzione incendi, trattandosi di deposito all’aperto posto ad una distanza di sicurezza esterna superiore a cento metri, così come previsto dalla disciplina vigente. L’accumulo del materiale legnoso/vegetale è stato gestito nel rispetto delle condizioni di sicurezza tali da garantire anche l’applicazione della disciplina in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Infine viene promessa massima collaborazione con le autorità per capire l’origine dell’incendio: “Ci riserviamo ogni opportuna segnalazione alla competente Autorità giudiziaria in relazione a fatti e circostanze utili a ricostruire la possibile causa dell’incendio che al momento, per quanto di conoscenza, pare improbabile ricondurre a un fenomeno di autocombustione o di impropria gestione dei materiali stoccati”.

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