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Cronaca

La più grande operazione anti-mafia degli ultimi decenni, due arresti nel Forlivese per 'Ndrangheta

Tocca anche il territorio forlivese la maxi-operazione contro la 'Ndrangheta in Calabria, con ben 334 arresti, la più grande operazione contro la criminalità organizzata dopo il maxi-processo di Palermo

Tocca anche il territorio forlivese la maxi-operazione contro la 'Ndrangheta in Calabria, con ben 334 arresti, la più grande operazione contro la criminalità organizzata dopo il maxi-processo di Palermo. Politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni figurano tra i 334 arrestati della maxi operazione "Rinascita-Scott" condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Tra loro anche l'avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, accusato di associazione mafiosa. Il territorio emiliano-romagnolo ha visto alcuni arresti, di cui 2 in Romagna ed in particolare a Meldola, con fratello e sorella, rispettivamente di 33 e 27 anni, finiti ai domiciliari. L'arresto è avvenuto col supporto della locale compagnia carabinieri di Meldola.

Tra gli arrestati in Calabria, come riporta un'agenzia Ansa, ci sono anche il sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo, del Pd, l'ex consigliere regionale del Pd Pietro Giamborino (ai domiciliari) e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato (domiciliari). Il gip ha imposto il divieto di dimora in Calabria per l'ex parlamentare ed ex assessore regionale del Pd Nicola Adamo, indagato per traffico di influenze. Tra gli arrestati c'è anche l'ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, adesso comandante provinciale a Teramo, trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

L'operazione, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, ha disarticolato tutte le organizzazioni di 'Ndrangheta operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. I carabinieri stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro. L'imponente operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d'Italia dove la 'ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria.   

"E' la più grande operazione dopo il maxiprocesso di Palermo", ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. "Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo - ha aggiunto - ma ha interessato tutte le regioni d'Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell'ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione. E' stato un grande lavoro di squadra fatto dai carabinieri del Ros centrale, di quello di Catanzaro, e del Comando provinciale di Vibo Valentia. Alla fase esecutiva dell'operazione hanno preso parte circa 3000 militari con tutte le specialità, dal Gis al Tuscania ai Cacciatori, tutte le sezioni Ros d'Italia e tutti i carabinieri della Calabria".

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