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Cronaca

Medicina Interna, il primario Muratori: "Priorità al riposo del personale dopo il tour de force". Novità per l'autunno

L'INTERVISTA - Il punto nell'Unità Operativa di Medicina Interna col primario Paolo Muratori, professore associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell'Università di Bologna

Far ricaricare le batterie al personale medico ed infermieristico dopo il tour de force di oltre un anno e mezzo dovuto al covid in vista di un autunno denso di novità, epidemia permettendo. Ma al tempo stesso garantire le prestazione sanitarie ai pazienti. Questa la decisione presa durante il periodo estivo dal primario di Medicina Interna all'ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì Paolo Muratori, professore associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell'Università di Bologna.

Come è stato gestito il personale di Medicina in questo periodo estivo?
Dopo la terza ondata di covid che ha caratterizzato il periodo invernale e primaverile è prevalsa la stanchezza tra i colleghi. Perciò ho ritenuto giusto dare priorità alla componente riposo in vista anche del prossimo autunno-inverno e dare quante più ferie possibili a chi è stato impegnato nel lungo tour de force.

Una decisione che ha avuto delle ripercussioni sui servizi?
L'attività ambulatoriale è stata portata parzialmente avanti. E' prevalso un bello spirito di collaborazione. Io stesso ho svolto alcuni turni con piacere.

Possiamo comunque dire che l’attività è tornata pressoché normale...
Durante tutta l'estate abbiamo gestito pazienti internistici puri, spesso anche geriatrici, con patologie cardiologiche, nefrologiche e intestinali. Speriamo di proseguire nelle attività ordinarie, senza la necessità di riconventirci a reparto covid.

Ha osservato una diminuzione dell'afflusso di pazienti?
No, non c'è stata una riduzione oggettiva degli accessi. Il numero di pazienti che necessita di cura continua ad essere costantemente elevato.

Quali criticità sono emerse?
Un problema cronico, che ormai da lustri ci condiziona, è quello relativo alla figura del paziente anziano solitario, che non ha persone che possano prendersene cura e che viene ricoverato perchè perde la sua autonomia non solo a causa della patologia di cui soffre, ma anche dell'età che avanza. Si tratta di un problema sociale, umano e anche sanitario. Ci sono percorsi riabilitativi, ma la domanda supera l'offerta. Medicina Interna si trova in mezzo tra l'attività di Pronto Soccorso e Lungo Degenza e spesso rappresenta una sorta di imbuto oltre il quale è difficile andare. E questo si ripercuote inevitabilmente nelle attività di pronto soccorso, sempre più impegnative anche dal punto di vista numerico. Si tratta di un aspetto sul quale bisognerà confrontarsi in futuro dal punto di vista territoriale.

Con la variante Delta e il nuovo aumento dei contagi è alle prese con la quarta ondata di covid. Qual è la situazione nel Forlivese?
Sotto il profilo dei ricoveri è sotto controllo. Il primo presidio di accoglienza è quello di Malattie Infettive, che raccoglie pazienti anche da Cesena. E' una situazione comunque monitorata. Tutti i pazienti vengono sottoposti a tamponi 'rapidi' per metterli a riparo da un'eventuale infezione. Siamo pronti a prendere i provvedimenti adottati nelle ondate precedenti qualora vi sia un aumento delle persone che necessitano di cure ospedaliere. In prima istanza la Pneumologia ed in seconda la Medicina Interna.

Previsioni per l'autunno?
Se il covid ci concederà una tregua e dovessimo passare indenni la fase infettivologia, uno degli obiettivi di Medicina Interna, di cui stiamo discutendo insieme al direttore dell'Unità Operativa di Gastroentoenterologia ed Endoscopia Digestiva Carlo Fabbri, è quello di condividere un ambulatorio all'interno del “Morgagni-Pierantoni” epatologico per gestire i pazienti con malattie croniche di fegato e seguirli in tutto il loro percorso, diagnostico e terapeutico. Inoltre, benchè siamo sotto organico di sei unità, nonostante tutte le difficoltà del caso in autunno contiamo anche di aprire a pieno regime l'ambulatorio di Medicina Interna e dell'Ipertensione e potenziare quello di Reumatologia.

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