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Cronaca Meldola

Meldola, caso centro commerciale. Il sindaco: "Nessun presupposto per chiedere risarcimenti"

"Non sussiste, allo stato degli atti, alcun presupposto per avanzare istanze di risarcimento danni da parte della società ricorrente", spiega Zattini

Il sindaco di Meldola, Gianluca Zattini, interviene sulla questione "Area Ex Martini". "Nel 2003, quindi sotto il governo di un'altra amministrazione comunale, la società “Teodorico Srl” chiese di realizzare un centro commerciale nell’area “Ex Martini” di sua proprietà, a Meldola - esordisce il primo cittadino -. L’amministrazione provinciale di Forlì-Cesena, con nota del 24 novembre 2003, stabiliva che la decisione fosse di esclusiva competenza del Comune di Meldola. Il Comune, in ossequio a tale indicazione, appurava che la richiesta della società “Teodorico Srl” non era compatibile con le norme di Piano Regolatore Generale allora vigente, che non prevedeva quel tipo di insediamento in tale area".

Prosegue ancora Zattini: "La società “Teodorico Srl” ricorreva al Tar Emilia-Romagna sia contro la Provincia che contro il Comune. Il Tar respingeva entrambi i ricorsi (sentenze numero 130/2013 e numero 126/2013). Subentrata alla” Teodorico Srl” la società “I Castellani Srl”, e successivamente la società “Porcellana Castello SpA”, il Consiglio di Stato, esprimendo un’opinione parzialmente contraria a quella del Tar, in una materia molto delicata e dallo stesso Consiglio di Stato ritenuta di “carattere disputabile”, testualmente afferma che “appare perciò erronea la motivazione fornita dalla Provincia, con l’atto impugnato del 24 novembre 2003, circa il mancato esame della istanza del progetto, basata sull’assunto che era il comune di Meldola ad avere la competenza esclusiva a valutare l’idoneità dell’area ai fini della localizzazione in discussione”. Il Consiglio di Stato ha ritenuto errata l’indicazione della Provincia, e ha pertanto disposto “la rinnovazione del procedimento amministrativo mediante una valutazione motivata, e frutto di un’adeguata istruttoria, da parte del Comune, della idoneità dell’area, compiuta sulla base degli elementi sopra precisati, e la sottoposizione, alla Conferenza dei servizi, dei risultati di detta valutazione"".

"In altri termini - chiarisce Zattini - il Consiglio di Stato ritiene che la possibilità di realizzare un centro commerciale all’interno dell’area “Ex Martini” deve essere valutata dal Comune indipendentemente da quanto prescrive il piano regolatore generale (che non prevede questa destinazione); in caso affermativo, spetterà poi alla Provincia stabilire se fare propria o meno questa valutazione che, se accolta in sede di Conferenza dei servizi, varrà quale variante alle norme urbanistiche.Ne consegue che l’obbligo, che oggi ha il Comune di Meldola, non è di autorizzare l’intervento, bensì di valutare se questo è compatibile o meno con il contesto urbanistico comunale indipendentemente dalle contrarie previsioni di piano regolatore".

Conclude il sindaco: "Questa valutazione, che il Comune ha già avviato, andrà poi sottoposta per la decisione finale ad apposita Conferenza dei servizi, convocata dalla Provincia, che dovrà assumere la decisone finale circa la compatibilità dell’intervento con il contesto urbanistico provinciale. Non sussiste, pertanto, allo stato degli atti, alcun presupposto per avanzare istanze di risarcimento danni da parte della società ricorrente, danni la cui effettività ed entità dovrà essere analiticamente e rigorosamente dimostrata in sede giudiziale, e riconosciuta con sentenza definitiva".
 

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