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Tempo di Natale / Meldola

Meldola, nella chiesa di San Francesco un grande presepe animato

Due quadri principali in primo piano: l’annuncio dell’angelo ai pastori della nascita di Gesù e la Natività con Gesù bambino adorato dai Magi e dai Pastori

Martedì è stato inaugurato dal Parroco Don Enrico Casadio e da Don Bruno Xavier il grande presepio animato scenografico realizzato dal regista scultore Meldolese Davide Santandrea. Il presepio allestito nella seconda cappella laterale a destra dell’ingresso è quanto mai spettacolare. Due quadri principali in primo piano: l’annuncio dell’angelo ai pastori della nascita di Gesù e la Natività con Gesù bambino adorato dai Magi e dai Pastori.

Dietro i due quadri principali un suggestivo sfondo con un grande lago di Tiberiade, il paesaggio di Betlemme e alcuni antichi mestieri: un uomo che mescola la polenta dentro un paiolo all’interno di una grotta vicino al lago, una lavandaia che lava i panni sporchi nella tinozza, una mamma con la bimba che impastano il pane con il vecchia gramola. Non mancano gli effetti scenici: sul lago dietro la Natività il sole che sta per nascere nell’alba: è il momento della nascita della luce e Cristo nel presepio rappresenta la luce che nasce. Poi la stella cometa che fu guida ai Magi. Nel momento dell’annuncio dell’angelo abbiamo invece la fase notturna con la luna.

Le grandi statue animatroniche della Natività, dei magi e dei pastori, così pure i mestieri sono opera di Davide Santandrea, personaggi del presepio che egli costruisce durante l’arco dell’anno nel suo laboratorio artistico meldolese. Dal suo laboratorio escono infatti ogni anni tanti presepi animati per l’Italia e per l’estero. Sempre allestito da Davide Santandrea con la collaborazione di Davide Zattini è il grande presepio animato a tre grandi quadri allestito nei luoghi storici nei pressi dell’antico castello di Castelnuovo.

Il primo quadro si trova all’interno della casa foresteria ai piedi del castello: qui troviamo un suggestivo diorama dell’annuncio dell’angelo ai pastori e la natività nel momento in cui nasce Gesù. Maria depone Gesù nella mangiatoia – culla e si china a Baciarlo sulla fronte come una premurosa madre. San Giuseppe allarga le mani in un gesto di meraviglia gli zampognari suonano e due pastorelli regalano a Gesù due cestini di frutta. Nello sfondo s’intravede il lago di Tiberiade con il suo muoversi ondoso e due barchette, davanti al lago un pescato alza la rete da pesca, nei pressi c’è il paese di Betlemme. Dove un uomo agita le caldarroste sul fuoco. Poco distante una grotta dove alcuni fabbri lavorano insonni.

Vicino alla natività l’angelo annuncia ai pastori accompagnati da una cagnetta scodinzolante che fa guardia al gregge. Nel secondo quadro a pochi metri, all’interno dell’antica cappella del cimitero vicino al castello vi troviamo lo splendido diorama dell’adorazione dei magi. Come per magia ci troviamo in una esplosione di luci, colori, suoni e tante animazioni. In primo piano la Natività con l’adorazione dei Magi. I magi inseguendo la stella sono giunti sul luogo dove si trovava il bambino. Ma al loro arrivo è già trascorso un anno dalla nascita di Gesù e trovano il bambino in braccio a Maria che lo culla tra le braccia. San Giuseppe in piedi s’inchina davanti a Lei e al Bambino. I magi ad uno ad uno fanno la loro adorazione. Il mago anziano china il capo in segno di ossequio, il mago nero s’inchina porgendo il dono, il mago giovane con la barba incensa.

Nello sfondo ferve il lavoro quotidiano: in una casa troviamo la lavandaia e una donna che batte i panni, poco distante alcuni boscaioli segano dei tronchi d’albero. Davanti al grande mare animato dagli effetti davvero suggestivi, una donna mescola nel paiolo la polenta. A sinistra del grande quadro troviamo il mulino con la macina, la ruota idraulica, e il mugnaio che sale le scale portando i sacchi di farina sulle spalle. Non mancano le parabole evangeliche quali la parabola della Perla Preziosa, la Parabola del Figliuol prodigo, quella del buon samaritano e la parabola del contadina che trova il tesoro nascosto nel campo. Effetti con giochi d’acqua come la fontanella posta in primo piano completano il quadro d’insieme.


Santandrea, 56 anni, ravennate di origine e Meldolese per adozione, allievo del fu francescano Padre Giovanni Lambertini da cui ha imparato da ragazzo a fare il presepio, festeggia quest’anno i suoi 40 anni di attività presepistica e artistica, ha infatti iniziato appena sedicenne nel 1982 ad allestire il presepio della Basilica di San Francesco di Ravenna, sostituendo il suo maestro, il noto Padre Giovanni Lambertini che lo allestiva dal 1954.


Dal 1982 ad oggi Santandrea ha realizzato 80 presepi animati, molti dei quali permanenti, nelle più grandi città italiane e 40 grandi presepi permanenti in diverse nazioni del mondo, meritandosi una fama internazionale.

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