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Cronaca

Una messa per ricordare don Pippo a 66 anni dalla morte

Domenica, alle 19, in San Mercuriale, messa solenne in suffragio di Monsignor Giuseppe Prati, presieduta dal vescovo monsignor Livio Corazza. Il ricordo più concreto rimane l’Opera Don Pippo fondata da “Mamma” Bettina Piolanti.

Il 9 novembre 1952, poco prima di mezzogiorno, si concludeva la vita terrena di mons. Giuseppe Prati. Il popolare don Pippo, il “santo” dei forlivesi, sarà ricordato domenica prossima, nel 66esimo anniversario della morte, con la messa che il vescovo mons. Livio Corazza presiederà alle 19, nella basilica di San Mercuriale. La liturgia commemorativa, proposta dall’Opera don Pippo e dal settimanale diocesano il Momento, si concluderà con l’omaggio e la preghiera alla tomba del sacerdote, sepolto dal 1957 nella cappella Ferri.

La figura di don Pippo rimane indissolubilmente legata alla salvaguardia di San Mercuriale, inteso sia come luogo di culto che come comunità di persone, di cui era divenuto curato il 19 marzo 1944. "Ciò che monsignor Giuseppe Prati è stato per la città - scrive nel 1962 don Mario Vasumi su Il Momento - non è stato ancora sufficientemente valutato. Quando qualcuno avrà animo di farlo, potrà forse parlare di un'epoca nuova per la storia cristiana di Forlì, segnata da un prete che non si è limitato a una testimonianza personale, ma ha creato un ambiente, uno stile, una tradizione".

Nel giorno in cui don Pippo chiuse per sempre gli occhi, la notizia fece subito il giro della città: furono migliaia le persone che accorsero per rendere omaggio al sacerdote e partecipare ai solenni funerali nella basilica di San Mercuriale. Con Mario Baldelli, monsignor Prati aveva condiviso la creazione dello Scoutismo a Forlì: il lieto evento si era materializzato nella primavera del 1923 all’oratorio “San Luigi” della parrocchia di San Biagio, che ancora non era gestita dai Salesiani.

Al suo attivo, questo straordinario sacerdote vanta anche la fondazione del Partito Popolare a Forlì, nel 1919. In quell’anno, don Pippo dette vita pure a “Il Momento”, il periodico cattolico retto sino alla morte. Il giornale fu palestra di vita e professionale per giovani come Diego Fabbri, Gino Mattarelli e don Francesco Ricci, che divennero suoi collaboratori. A don Pippo, nel 1992, in occasione del 40° anniversario della morte, è stata intitolata la piazzetta accanto alla basilica di San Mercuriale, per iniziativa de il Momento che allo scopo raccolse ben 7023 firme.

Il ricordo più concreto di monsignor Prati rimane l’Opera Don Pippo: sorta l’anno della sua morte come scuola professionale femminile per iniziativa di Elisabetta Piolanti, detta “Mamma Bettina”, l’onlus di via Cerchia, nel 1960 ha aperto una casa famiglia per ragazze disabili e nel 2005 ha dato vita anche al centro Luigi Lago. Nel 2010 è stato inaugurato il fabbricato polifunzionale con i nuovi laboratori, il centro diurno e i mini appartamenti per famiglie con figli diversamente abili, seguito di lì a poco da un gruppo appartamento riservato a persone con lieve disabilità e buona autonomia.

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