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Cronaca

"Mi manda l'avvocato, ha preparato i soldi?": la registrazione inchioda il truffatore di anziani

Le indagini di una task force congiunta di Carabinieri e Polizia di Stato hanno permesso di arrestare uno dei tanti autori delle truffe seriali che purtroppo sempre di più vedono gli anziani come vittime

Le indagini di una task force congiunta di Carabinieri e Polizia di Stato hanno permesso di arrestare uno dei tanti autori delle truffe seriali che purtroppo sempre di più vedono gli anziani come vittime. E' così finito in carcere un 29enne della Campania, residente a San Giorgio a Cremano nell'hinterland napoletano, ritenuto responsabile di quattro episodi, una truffa riuscita e tre tentativi andati a vuoto, avvenuti lo scorso gennaio e febbraio a Forlì, Cesena e Sarsina. Sono state denunciate anche altre due persone ritenute fiancheggiatrici: presunti “telefinisti” o intestatari di schede telefoniche.

Truffatore all'opera contro un'anziana: L'AUDIO del raggiro 

La tecnica della truffa

Il modus operandi è sempre lo stesso, e in molti anziani continuano a caderci: il “telefonista” chiama sul telefono fisso di un anziano, dopo aver selezionato la preda combinando le informazioni derivanti da un probabile sopralluogo nella zona e dal semplice elenco telefonico. Poi, qualificandosi come “maresciallo dei carabinieri” o “avvocato” dà la brutta notizia (chiaramente finta): il figlio o il nipote che hanno causato un incidente, oppure che è stato trattenuto in caserma per una responsabilità penale, una guida in stato di ebbrezza. Quindi si avvisa che un collaboratore dell'autorità o dell'avvocato passerà a breve per ritirare una somma di denaro per evitare l'arresto. La notizia sconcertante butta l'anziana (spesso si tratta di donne vicine agli ottant'anni) in uno stato immediato di preoccupazione (il ché fa abbassare la guardia) e la vittima, purtroppo, arriva perfino a consegnare diecimila euro, dopo averli ritirati in banca.

Truffa agli anziani stanata da Carabinieri e Polizia

Le indagini

Nei quattro casi analizzati dai carabinieri del Nucleo Investigativo e dalla Squadra Mobile di Forlì, i truffatori avrebbero chiesto somme di denaro intorno ai duemila euro, ottenendo così un bottino di alcune migliaia di euro in contanti o in oggetti in oro (infatti, in assenza di soldi in casa, l' “emissario del maresciallo” accetta anche la consegna di oggetti di valore).  Riunendo elementi investigativi in possesso ai due corpi di polizia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Forlì (pm Federica Messina), il soggetto è stato individuato grazie ad alcune immagini del sistema di videosorveglianza presente nella casa di una delle vittime, nonché un impronta digitale lasciata dal malvivente. E' così scattato l'ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Forlì Monica Galassi, a carico del 29enne partenopeo, già noto negli archivi delle forze dell'ordine.

Gli episodi

I quattro episodi si verificarono in sole due giornate: lo stesso giorno, lo scorso 30 gennaio, per i due del Cesenate e un altro giorno, il 1 febbraio, per quelli di Forlì. Segno che i truffatori colpiscono in serie e se un raggiro va a vuoto subito si riparte con la seconda vittima. Questo “colpire in serie” deriva anche dal fatto che si tratta di un crimine pendolare dal Sud Italia e quindi, nella “trasferta” il truffatore cerca di massimizzare i suoi “risultati”, non esitando anche ad inanellare una decina di tentativi, consapevole che a fronte di molti che andranno a vuoto, per via del corretto sospetto delle vittime, alcuni andranno a segno. 

A Sarsina il malvivente è stato quindi allontanato dall'anziana prima che potesse impossessarsi del denaro, ma dopo che la vittima aveva già “abboccato” alla telefonata. Poco dopo, il finto carabiniere ha colpito a Cesena riuscendo ad ottenere 100 euro e oggetti preziosi, quali anelli  ed orologi, tra cui la fede nuziale, sfilata con abilità dal dito della donna. A Forlì, invece, secondo gli inquirenti avrebbe tentato la truffa altre due volte, nel giro di un'ora, in via Giottoli e in via dell'Acqua, anche in questo caso con la richiesta di duemila euro per ottenere la scarcerazione di un congiunto. E proprio nella casa di via Giottoli le forze dell'ordine sono riuscite a trovare impronta e ottenere l'immagine e la registrazione della telefonata con la vittima.

Truffatore all'opera contro un'anziana: L'AUDIO del raggiro 

Le raccomandazioni

Le raccomandazioni delle forze dell'ordine indirizzate agli anziani sono sempre le stesse: quando si ricevono telefonate di questo tenore, effettuare subito una verifica chiamando i numeri di emergenza come il 112. Si ricorda inoltre che in Italia non esiste l'istituto giuridico della cauzione (liberazione di un arrestato a fronte del versamento di una somma di denaro). Inoltre si chiede sempre di segnalare gli episodi, anche quelli subito smascherati alla prima telefonata: questo permette, infatti, di evitare che altri subiscano la stessa sorte, dal momento che è facile che i malintenzionati colpiscano poi in un medesimo quartiere, con telefonate a raffica.

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