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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mia, centista al Classico: "L'esame tra i giorni più belli, ho vinto la sfida con me stessa"

Così sulla scelta: "Ora come ora penso che nonostante tutti gli sforzi e le rinunce, il Classico mi ha aiutato ad essere la persona che sono"

Una lezione importante ricevuta dal Liceo Classico? Mai scegliere la strada più facile, perchè "la salita è dura, ma il panorama è bellissimo". Così Mia Cicognani, diplomata del "Morgagni". col massimo dei voti. "Ricorderò il liceo come una delle cose più belle e allo stesso tempo più brutte della mia vita - esordisce -. A 14 anni sicuramente non sapevo cosa mi sarebbe aspettato. Se l’avessi saputo probabilmente non l’avrei mai scelto, ma ora come ora penso che nonostante tutti gli sforzi e le rinunce, mi ha aiutato ad essere la persona che sono". 

Come mai ha scelto l'indirizzo Linguistico?
Ho scelto l’indirizzo linguistico perché sin da piccola ho sempre sognato di viaggiare ed è un desiderio che ancora porto con me, e sicuramente la mia scelta si è rivelata, con il tempo, vincente. Nonostante io ami profondamente le lingue in futuro mi piacerebbe diventare un’ostetrica, decisione dettata dal mio amore per i bambini, a mio parere lo stadio più puro e vero dell’essere umano.

Gli ultimi mesi sono stati particolarmente difficili immagino...
Ho sempre immaginato la quinta come l’anno più bello, ma purtroppo a causa di forze maggiori si è rivelato diverso da come avevo immaginato (e sperato): niente 100 giorni, ad esempio.

Con la didattica a distanza ha trovato difficoltà?
La didattica a distanza è stata dura, credo che il contatto umano sia fondamentale e senza quest’ultimo le cose si sono fatte più difficili. Nonostante ciò credo che ci abbia aiutato a lavorare autonomamente, magari anche in vista dell’Università.

Emozionata all'esame?
Ho passato la famosa “notte prima degli esami” ripercorrendo tutti i momenti che mi hanno segnata di più in questi cinque anni, e sono giunta alla conclusione che decisione migliore non l’avrei potuta prendere. Entrare in quell’aula la mattina seguente è stata una sfida con me stessa, che ho vinto: ho superato la mia timidezza e la mia avversione nel parlare davanti a più persone (in questo caso è stato ancora più difficile in quanto sapevo che erano professori che mi stavano valutando), e devo dire che sono stata soddisfatta e ricorderò quel giorno sicuramente come uno dei più belli.

Perchè?
Perchè finalmente ho realizzato che in tutti quegli anni non avevo studiato perché costretta, ma perché quelle cose, apparentemente così noiose, mi sarebbero in qualche modo servite nella vita. È per questo che sono così riconoscente alla mia scuola, perché credo abbia ampliato il mio lato umano e mi abbia conferito una visione più ampia delle cose.

Ora cosa farà?
Se potessi fare una promessa alla Mia del futuro le consiglierei di non scegliere mai la strada più facile. La salita è dura, ma il panorama è bellissimo. 

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