Missione in Libano, sostegno alla popolazione: prosegue la campagna di aiuti dei Caschi Blu della Brigata Friuli e del 66esimo Reggimento
Il progetto, finanziato con fondi italiani, ha visto la realizzazione di un fabbricato leggero con struttura metallica adibito alla raccolta dei rifiuti e la fornitura di un compattatore
Il contingente italiano della missione in Libano, guidato dalla Brigata Aeromobile Friuli, e che vede impegnati anche i Caschi Blu del 66esimo Reggimento Aeromobile di Forlì, prosegue la campagna di aiuti che, attraverso donazioni di beni, di materiali e la realizzazione di specifici progetti, mira a supportare le fasce più deboli della popolazione. In tale contesto, nel pieno rispetto delle misure di contenimento per il covid, è stata inaugurata nei giorni scorsi presso la comunità di Dayr Quanun An Nhar, dal comandante del settore ovest del sud del Libano Generale di Brigata Stefano Lagorio e dal sindaco della città Adnan Kassir, la stazione di compostaggio dei rifiuti realizzata in supporto al settore igiene e sanità per la popolazione locale.
Il progetto, finanziato con fondi italiani, ha visto la realizzazione di un fabbricato leggero con struttura metallica adibito alla raccolta dei rifiuti e la fornitura di un compattatore. Nell’occasione il sindaco ha voluto rimarcare il forte legame che si è instaurato tra la comunità di Dayr Quanun An Nhar e il contingente italiano e ha ringraziato l’Italia per l’aiuto che già da molti anni fornisce e continua a fornire alla comunità locale grazie al personale italiano della cellula Civil Military Cooperation di Sector West (formata da militari dell’unità Cimic di Motta di Livenza).
I militari italiani, oltre alle operazioni di controllo del territorio fondamentali per l’assolvimento della missione Unifil, sostengono la comunità libanese, pesantemente colpita dalla crisi, grazie al lavoro di coordinamento e organizzazione della cellulla Cimic (Cooperazione Civile-Militare) del comando del settore ovest del sud del Libano. Il 66esimo Reggimento opererà per un semestre nel rispetto della risoluzione Onu 1701, garantendo quotidianamente il monitoraggio e il controllo della cessazione delle ostilità, il rispetto del cessate il fuoco mediante posti di controllo e di osservazione, attraverso pattugliamenti nell'area costiera a sud della città di Tiro e lungo la Blue Line.
Attualmente le forze del settore ovest di Unifil, al comando del Generale di Brigata Lagorio, sono costituite da oltre 1.000 Caschi Blu italiani e da peacekeeper provenienti da 14 nazioni (Italia compresa): Armenia, Bielorussia, Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.