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Il quartiere Romiti si mobilita per mandare a scuola due ragazzi ucraini scappati dalla guerra

I due ragazzi vivono con la mamma ospiti di una famiglia che li ha accolti dopo che si sono dovuti allontanare dal loro Paese a causa del conflitto

Il Comitato di quartiere dei Romiti ha mobilitato i cittadini della zona in un grande sforzo per aiutare la famiglia di due ragazzi ucraini che inizieranno l'anno scolastico alla media “Mercuriale” e all'istituto dei salesiani. I due ragazzi vivono con la mamma ospiti di una famiglia che li ha accolti dopo che si sono dovuti allontanare dal loro Paese a causa del conflitto. Lo scorso aprile sono stati accolti da una famiglia del territorio, convidendo con loro tutte le attività giornaliere.

La mamma Natalia svolge dei lavori saltuari e si è trovata in difficoltà a completare tutte le pratiche burocratiche per l'iscrizione dei figli, in questo è stata aiutata dalla famiglia ospitante. Poi però è nato il problema di acquistare tutto il materiale didattico necessario per affrontare la terza media in un caso e la prima superiore nell'altro: libri, quaderni, penne, matite, tutto l'occorrente per la normale attività. Una spesa molto alta che la mamma non poteva sostenere da sola. Ecco quindi che è arrivata in soccorso la mobilitazione del Comitato di quartiere Romiti, coordinato da Stefano Valmori.

“Abbiamo deciso di mandare messaggi ai residenti dei Romiti per una raccolta di materiale didattico che potesse essere d’aiuto all’inserimento nella scuola dei due ragazzi - spiega Valmori -. Tra i nostri gruppi social abbiamo avuto subito una risposta eccezionale da parte dei cittadini. A questa campagna si è aggiunta la collaborazione da parte degli insegnanti dell’istituto comprensivo “Tina Gori” e della dirigente scolastica Daniela Bandini, che si sono resi subito disponibili a sostenere questo aiuto e in pochi giorni sono stati raccolti libri, materiali didattico, e tutto quando serva per una giornata scolastica. Un gesto che sicuramente dimostra la voglia ancora di aiutare il prossimo in un momento di difficoltà sociale e soprattutto di chi veramente sa cosa significa soffrire perché fuggiti da un conflitto”.

"Rimane il fatto che per la famiglia di Natalia, come per tutte quelle che sono ospiti nel territorio forlivese, si presenta la necessità di vivere la vita di tutti i giorni, che non sempre i rapporti con le strutture convenzionate riescono a soddisfare - continua Valmori -. Il quartiere Romiti ancora in prima fila per un gesto di aiuto e solidarietà nei confronti di una richiesta di aiuto e sostegno per persone che sono in difficoltà. Già nei mesi scorsi diverse le iniziative messe in campo: dalla raccolta di beni di prima necessità per il popolo ucraino, al soccorso di Victoria, 30 anni, e sua figlia Kira di soli 7 anni, scappate dall’Ucraina per fuggire alla guerra e che dopo giorni di viaggio, sono state accolte da una famiglia. Un altro gesto che ha dimostrato la vera forza di questo quartiere dei suoi cittadini e di tutti coloro che hanno sempre creduto nel nostro operato.

"Un gesto che sicuramente  dimostra la voglia ancora di aiutare il prossimo in un momento di difficoltà sociale e soprattutto di chi veramente sa cosa significa soffrire perché fuggiti da un conflitto che sta distruggendo la loro nazione, i propri beni e sta spezzando i ricordi, il futuro e i loro desideri di pace e serenità - evidenzia Vamori -. Come coordinatore del comitato di quartiere romiti voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo ennesimo gesto di solidarietà e aiuti nei confronti di due ragazzi ucraini minorenni qui in Italia con la mamma, ospitati da un a famiglia del territorio. Un ringraziamento particolare va ai cittadini che hanno subito ascoltato la richiesta di aiuto esposta dal comitato di quartiere Romiti e si sono subito messi a disposizione. Un ringraziamento va soprattutto al corpo docenti della scuola media G. Mercuriale dell’Istituto Comprensivo Tina Gori, alla dirigente scolastica Daniela Bandini, che si sono subito resi disponibili a collaborare per questa richiesta di aiuto e hanno sostenuto l’operato del comitato di quartiere romiti.   Tante sicuramente saranno ancora le persone che avranno bisogno di aiuto, in futuro, ma una cosa è certa ed è quella che qua in questo territorio, in questo quartiere , la forza per aiutare il prossimo c’è e ci sarà sempre, e se in futuro qualcuno chiederà un aiuto, un gesto di solidarietà, un sostegno morale noi ci saremo perché questo fa parte del Dna del quartiere Romiti".

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