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Cronaca

Cambiare vita e mollare tutto: la sfida di una coppia diventa un viaggio in camper in giro per l'Europa

Lui, forlivese di 35 anni, lei, 34enne originaria dell'Alto Adige, amano l'avventura. "La passione per i viaggi "avventurosi" è una delle cose che abbiamo in comune da quando ci siamo conosciuti", esclamano

Quante volte ci svegliamo al mattino col desiderio di dare una scossa alla routine quotidiana, guardarsi allo specchio ed esclamare "Mah sì, perchè no? Mollo tutto e ricomincio da capo". Facile a fantasticare, difficile da realizzare. Riccardo e Alexandra ci sono riusciti. Hanno meditato prima di fare il "passo più lungo della gamba". Ma era arrivato il momento di rischiare. Come mettere un "2" sulla schedina del Totocalcio ad Inter-Cagliari, per dirla alla Giovanni Storti in "Tre uomini ed una gamba". E così, nel marzo del 2018, la bussola ha mirato ad ovest, dove spiccano sole e clima gradevole.

Lui, forlivese di 35 anni, lei, 34enne originaria dell'Alto Adige, amano l'avventura. "La passione per i viaggi "avventurosi" è una delle cose che abbiamo in comune da quando ci siamo conosciuti", esclamano. Alexandra - impiegata in vari settori - aveva già provato un'esperienza di 6 mesi in India, mentre per Riccardo - 14 anni d'impiego come operaio - era sempre rimasto il sogno di viaggiare, specialmente l'idea di poterlo fare in camper. Fidanzati da undici anni, da nove anni è Forlì il loro nido d'amore. Sotto l'albero di Natale del 2017 hanno deciso prendersi un cosidetto "anno sabbatico" ed investirlo in un giro in Europa, lasciando più o meno aperta la data del rientro. A bordo di un camper hanno percorso oltre 20mila chilometri attraversando otto paesi Europei e facendo 15 diverse esperienze di lavoro volontario tra Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e ovviamente Italia. Ora è arrivato il momento di rientrare per riabbracciare amici e familiari che non vedono da un anno e 9 mesi.

Come avete intrapreso la scelta di "mollare tutto"?
Le motivazioni sono state diverse. Un pò per cercare qualcosa di differente dalla routine di una vita "standard", in cui spesso ci si sente stretti o costretti e non si trova facilmente il coraggio di prendere una decisione drastica perchè spaventati dai cambiamenti. Un pò per mettere alla prova il nostro rapporto come coppia. Condividere lo spazio di un camper per 20 mesi, possiamo assicurare, è un buon modo per testare la comprensione e la pazienza reciproca.

Non è stata una scelta semplice...
Il momento più difficile è stato prima di partire, lasciare il lavoro, gli amici, la famiglia e uscire dalla cosidetta " confort zone". In questo frangente la spinta di Alexandra è stata fondamentale.

Come avete stabilito l'itinerario?
Alla partenza era tracciato solamente a grandi linee. La certezza è che a marzo avevamo un gran bisogno di Sole e clima mite, così ci siamo mossi in direzione ovest verso la penisola Iberica. 

Chilometro dopo chilometro avete capito che è stata la scelta migliore che poteste fare?
In principio non sapevamo bene se saremmo stati in grado di resistere lontano da casa per tanto tempo, magari qualche mese, magari un anno. Sicuramente non immaginavamo di raggiungere i 20 mesi (questo lo abbiamo realizzato solo dopo, durante il viaggio). Comunque, presa la decisione di partire, abbiamo iniziato a fare qualche calcolo sull'aspetto puramente economico, a cercare un mezzo adatto che sarebbe rientrato nel budget derivato dalla vendita di una nostra auto.

Prima di partire infatti c'era da scegliere la giusta casa a quattro ruote...
Inizialmente, come molti giovani della nostra generazione ( e pensiamo anche di altre), l'idea era quella di girare l'Europa a bordo di un furgoncino Volkswagen, ma visti gli elevati costi iniziali per acquistare questo tipo di veicolo e, le sue dimensioni, abbiamo optato per un più confortevole camper del '91, notevolmente più economico e, a nostro parere, in grado di garantirci una migliore abitabilità per un viaggio così lungo, soprattutto durante l'inverno o nelle giornate di pioggia. Infatti per due persone e un cane di media taglia si è rivelata una scelta azzeccata.

Come pianificavate le giornate?
Il fulcro di questa esperienza si può dire sia stato utilizzare Workaway. Questo sito internet, mette in contatto gli iscritti che offrono vitto e alloggio in cambio di qualche ora al giorno di aiuto in svariate attività, con i viaggiatori, consentendogli di risparmiare notevolmente in termini economici e, permettendogli allo stesso tempo di arricchirsi condividendo nuovi luoghi e dando la possibilità, rispetto ad un normale turista, di comprendere più profondamente gli usi e i costumi della società del paese in cui si trova il viaggiatore, e di farli vivere in prima persona. 

Un percorso di 20mila chilometri e tante esperienze da raccontare...
Abbiamo cominciato con una esperienza tra gli uliveti nella Maremma Toscana per finire ad accudire cavalli in una scuderia in Belgio. Nel mezzo, siamo passati da una casa del '700 nella campagna francese governando una mandria di mucche per poi aiutare nella gestione di un noleggio dei tanto amati furgoncini VW in Cantabria, ad assistere un falegname Asturiano nella ristrutturazione di un tipico granaio fino a lavorare in una bellissima azienda di lamponi e fragole nel nord del Portogallo e collaborare nella gestione di un campeggio rurale ai piedi della Serra de Estrella. Abbiamo partecipato alla creazione di un giardino di agrumi in periferia di Siviglia per poi finire per passare l'inverno a Tarifa dove eravamo impegnati in una finca con progetti di ecologia, eventi per famiglie e ricovero di animali. Abbiamo conosciuto una famiglia Italiana emigrata nel Cantal-Auvergne in Francia e con loro abbiamo imparato a gestire un tradizionale B&B. Insomma con questo sistema di viaggiare si imparano sicuramente tantissime di cose, tra cui le lingue, infatti Riccardo ha appreso lo spagnolo e Alexandra approfondito il francese ed entrambi abbiamo migliorato il nostro inglese. Soprattutto si incontrano tante persone con caratteri e modi di vivere diversi e questo scambio interculturale lo consideriamo molto positivo per la nostra crescita personale.

Sogni, libertà, natura, paesaggi e culture diversi. Ci raccontate vantaggi e svantaggi della vita on the road?
Sicuramente il vantaggio di intraprendere un viaggio con la "casa dietro" è quello di poter godere a pieno di ogni luogo, con un sentimento di libertà assoluta. Puoi svegliarti ogni giorno, guardare fuori dalla finestra e vedere un panorama sampre diverso. Puoi spostarti di 300 chilometri o di 10 chilometri a seconda di come ti senti. Inoltre siamo rimasti sorpresi di quante persone puoi incontrare che come noi hanno deciso di vivere per un periodo "on the road" ed è bellissimo condividere le varie esperienze.

Avrete un bagaglio ricco di momenti felici. Qual è quello che ricordate con più felicità?
Per esempio ricordiamo con piacere quando decidemmo di fermarci a bordo spiaggia, poco più a sud di Lisbona, pensando di ripartire il mattino seguente ed invece siamo rimasti in compagnia di altri camperisti di ogni età e nazionalità per una settimana. Oppure quando a Tarifa abbiamo conosciuto per puro caso una ragazza di Cervia che viaggiava in solitaria con il suo furgone.

Avrete avuto un momento difficile?
Ovviamente, con sentimenti di nostalgia di casa e degli amici; malinconia, oppure quando non eravamo in sintonia come coppia, data la convivenza in uno spazio stretto soprattutto nei ripetuti giorni di pioggia. Anche questi momenti fanno parte del viaggio e comunque non abbiamo mai pensato di "gettare la spugna". Li abbiamo affrontati insieme con pazienza fino a farci tornare la carica giusta per proseguire la strada.

Tra le tante destinazioni che avete esplorato, ce n’è una che preferite? È perché?
Non sappiamo neanche deciderci su quale è stato il luogo più bello. Sicuramente siamo rimasti impressionati dai colori dei tramonti sulla costa Atlantica del Portogallo e sorpresi dalle meravigliose spiagge della Bretagna e le falesie della Normandia oltre che dalle immense e silenziose foreste di faggi nel nord della Germania.

Questa esperienza ha rafforzato la vostra unione?
Conosciamo altre coppie che hanno come noi intrapreso un lungo viaggio insieme e che si sono divise dopo diversi mesi. La convivenza stretta, praticamente 24h/24h, 365 giorni all'anno, è una bella prova, cheporta sicuramente la coppia molto vicina al limite di sopportazione in alcune situazioni. Crediamo però che allo stesso tempo, con pazienza, si possono sfruttare questi momenti o periodi per comprendere meglio le dinamiche della coppia stessa, portando anche cambiamenti personali individuali che si rivelano poi positivi per la relazione. Possiamo dire che a relazione ne è uscita sicuramente rinforzata e con una nuova carica di energia.

Ora che tornate a Forlì che progetti avete?
Ora rientreremo in Romagna, dopo più di 20 mesi e più di 20mila chilometri di strade percorse, per passare il Natale con amici e famiglia. Ci prenderemo un pò di tempo per assimilare e metabolizzare questa esperienza che ci ha dato diverse idee e valuteremo alcune proposte che ci sono arrivate dalla Spagna per l'inizio del prossimo anno.

Vi immaginate un luogo dove un giorno vorreste parcheggiare il vostro camper?
Sicuramente non escludiamo la possibilità di ripetere questo tipo di esperienza in futuro, non prima di aver messo da parte nuovamente qualche risparmio, questa volta magari verso est.

Cosa suggerite a chi vuole intraprendere questa esperienza? 
Sicuramente saremo felici di condividere questa esperienza con chi è interessato ad intraprendere questo tipo di "avventura" portando il nostro piccolo contributo e magari qualche consiglio su come fare il primo passo e su come utilizzare al meglio "workaway" visto che lo riteniamo un sistema molto interessante di viaggiare.

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