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Cronaca

Monsignor Luigi Bettazzi al Centro Culturale San Francesco

“Il cammino umile: il popolo di Dio a 50 anni dal Concilio Vaticano II” è il tema dell'incontro pubblico proposto dall'Ufficio diocesano per l'ecumenismo e il dialogo, in programma venerdì,

“Il cammino umile: il popolo di Dio a 50 anni dal Concilio Vaticano II” è il tema dell'incontro pubblico proposto dall'Ufficio diocesano per l'ecumenismo e il dialogo, in programma venerdì, alle 21, al Centro Culturale San Francesco. Dopo l'introduzione del vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, interverrà monsignor Luigi Bettazzi. Vescovo emerito d'Ivrea, Bettazzi è uno dei più noti uomini di chiesa italiani per la grande progettualità pastorale e il rapporto franco con la gioventù.

È stato membro-fondatore e dirigente di “Pax Christi”, associazione internazionale cattolica che si prefigge la pace e la lotta all'emarginazione sociale in tutto il mondo. L'appuntamento in via Marcolini costituisce uno dei primi eventi promossi dal Centro Culturale San Francesco sotto l'egida dell'Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, che lo anima in accordo con i Frati Minori, e sarà una valida occasione di riflessione e dialogo sull'ultimo grande Concilio Ecumenico della chiesa di Roma. L'incontro coincide anche con la prima giornata della “settimana di preghiera per l'unità dei cristiani”.

“Era l'11ottobre del 1962 - scrive in una nota il Centro culturale San Francesco - quando papa Giovanni XXIII, all'interno della basilica di San Pietro, aprì ufficialmente il Concilio Vaticano II.  In tale occasione, il sommo pontefice pronunciò il celebre discorso 'Gaudet Mater Ecclesia' (Gioisce la Madre Chiesa), nel quale indicò quale fosse lo scopo principale del Concilio. Il sinodo, infatti, si caratterizzò subito per una marcata natura 'pastorale', non si proclamarono nuovi dogmi, benché siano stati affrontati in linea di principio i misteri della Chiesa e della Rivelazione, ma si vollero interpretare i segni dei tempi”.

Anziché arroccarsi su posizioni difensive, la Chiesa avrebbe dovuto riprendere a parlare con il mondo. Oggi, a distanza di mezzo secolo, di fronte ad una società che ha mutato rapidamente e in modo a volte caotico, abitudini, rapporti sociali ed umani, che cosa resta dell'insegnamento di quello che fu veramente un Concilio “ecumenico”, tanto da raccogliere a Roma, fra il 1962 e il 1965, quasi 2500 fra cardinali, patriarchi e vescovi cattolici da tutto il mondo? A monsignor Luigi Bettazzi l'ardua risposta.

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