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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Tumore ovaio e utero: il Morgagni-Pierantoni quarto in regione per numero di interventi

E' quanto emerge dal Programma Nazionale Esiti 2018 di Agenas, in base a cui il motore di ricerca è stato recentemente aggiornato

L'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì al quarto posto in Emilia Romagna per  volume d'interventi per tumore maligno all'utero e per tumore maligno all’ovaio. E' quanto emerge dal Programma Nazionale Esiti 2018 di Agenas, in base a cui il motore di ricerca è stato recentemente aggiornato. Al primo posto c'è in regione il Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, quarto in Italia, seguito dall’azienda ospedaliera Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e dall'ospedale degli Infermi di Rimini. Al quinto posto c'è l'ospedale di Parma e l'Arcispedale Sant'Anna di Ferrara. 

A livello nazionale, considerando le 183 strutture italiane che effettuano almeno cinque interventi annui, solo il 28% (poco più di un su quattro) di esse arriva a quota 20 operazioni: soglia oltre la quale - secondo quanto viene riportato dal Pne 2018 - diminuisce marcatamente il rischio di residui tumorali (fattore associato a minori probabilità di sopravvivenza a cinque anni dall’operazione chirurgica per tumore ovarico).

"Come per tutte le patologie complesse, anche per la gestione di questo carcinoma èfondamentale affidarsi a centri competenti e accreditati, in grado di garantire cure ed assistenza appropriate volte a prolungare la sopravvivenza e, al tempo stesso, a migliorare la qualità di vita”, spiega Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.

"L'alto numero di interventi eseguiti in un anno è il primo elemento di cui tenere conto al momento di scegliere la struttura in cui operarsi, perché indicativo dell’esperienza accumulata da un ospedale - spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del portale www.doveecomemicuro.it -. Una vasta letteratura scientifica, infatti, dimostra come un importante volume di attività abbia un impatto positivo sugli esiti delle cure". 

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