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Cronaca

Ha riparato due ruote ad intere generazioni di forlivesi: addio allo storico meccanico di bici

Chi volesse dare un ultimo saluto ad Angelo Zattoni può farlo fino a mercoledì alle 9.30 in camera mortuaria del Pierantoni

Era il mago delle ruote. Non faceva uscire una bici dalla sua officina se prima non aveva dato un occhio alla campanatura, tirato i raggi alla stessa misura, in poche parole, costruito artigianalmente le ruote con cui andare per strada. Angelo Zattoni, 85 anni, è stato un punto di riferimento per tutti i ciclisti di Forlì, e non solo. Per avere una sua consulenza e le sue biciclette realizzate artigianalmente venivano anche da Faenza e da Rimini.

Meccanico anche del Velodromo di Forlì, Angelo si è spento domenica pomeriggio alle 18 all'ospedale Morgagni a causa di un'infezione che non gli ha dato scampo. A piangerlo il figlio Massimo, che dieci anni fa ha rilevato l'officina Zattoni in via Bertini (zona industriale di Forlì), la figlia Manuela e la nuora. Angelo aveva iniziato a 13 anni andando a imparare il mestiere da un meccanico a Ronco. Poi era partito militare e, nel 56, quando tornò, aprì un'officina tutta sua in via Bertini 65. A quel tempo correva anche.

"Gli piacevano le bici da corsa e, da piccolo, aveva fatto anche qualche gara - racconta il figlio Massimo - ma mi ha sempre raccontato che non c'erano i soldi e, invece di correre, doveva lavorare". Quella delle bici era una passione esagerata. Del resto la Romagna non è solo terra di motori ma anche di ciclisti bravi e capaci, uno su tutti Marco Pantani.

"I suoi preferiti erano Eddy Merckx, Saronni e da ultimo, il mitico Pantani - continua il figlio -. Alla sua officina venivano anche ciclisti importanti, ma lui li trattava tutti uguali. Guardava al prodotto, era innamorato del suo lavoro. All'inizio, mi raccontava, lavorava dalle 6 di mattina fino all'una di notte, quasi ininterrottamente. Poi ha rallentato un po', anche perché i telai delle biciclette arrivavano già fatti dalle piccole aziende locali. Lui prendeva i telai, ma non le ruote, quelle voleva farle lui, a mano, perché diceva che le altre non andavano bene, non giravano molto dritto. In Romagna non c'è mica più nessuno che le fa così. Io ho preso il suo posto, ma non sono così bravo com'era mio padre".

Chi volesse dare un ultimo saluto ad Angelo Zattoni può farlo fino a mercoledì alle 9.30 in camera mortuaria del Pierantoni. Poi, come sua volontà, verrà cremato e tornerà accanto alla sua amata moglie. 

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