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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Addio a Dino Amadori, ancora non si conoscono i tempi per il rientro della salma

"Sono stati attivati tutti i canali del caso, ma ogni passo ulteriore è soggetto al rilascio di una serie di documenti e certificati da parte delle locali amministrazioni", viene spiegato

Ancora non si conoscono le tempistiche per il rientro della salma del professor Dino Amadori, il direttore scientifico emerito dell'Irst Irccs e presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo scomparso domenica scorsa all'età di 83 anni a seguito di un improvviso malore mentre si trovava all'estero. Dall'ufficio stampa dell'Irst viene comunicato che "probabilmente per l'intera settimana" non sarà indicata una data precisa del rientro del feretro né, ovviamente, delle modalità di svolgimento delle esequie.

IL CORDOGLIO DEL MONDO DELLA POLITICA E NON SOLO

"Sono stati attivati tutti i canali del caso, ma ogni passo ulteriore è soggetto al rilascio di una serie di documenti e certificati da parte delle locali amministrazioni", viene spiegato. Tante le manifestazioni di cordoglio ed affetto nei confronti di Amadori, dal mondo della sanità a quello politico e delle associazioni.

Anche il professor Venerino Poletti, amico e collega di Amadori e responsabile del dipartimento di malattie dell’apparato respiratorio e del torace dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, nonché presidente dell’Accademia degli Incamminati di cui il famoso oncologo recentemente scomparso era socio, lo ha voluto ricordare in un commosso addio: "Il Professor Dino Amadori, Vincastro d'Argento della Accademia degli Incamminati, lascia un grande vuoto e una grande eredità. Ha fondato un centro di Ricerca e Cura sul Cancro fra i più validi in Europa. E' stato sempre proiettato nel futuro, pungulo per chi voleva fare ricerca e riferimento per chi voleva migliorarsi. Ma non è stato Maestro solo come scienziato. E' stato anche un grande Medico, di quelli che sanno essere emotivamente vicino a coloro che soffrono. Lo ricordo sempre sorridente e pacato, con occhi vivacissimi e curiosi, ricordo le sue telefonate (l'ultima pochi giorni prima della notizia della sua scomparsa) per discutere sui problemi della sanità in Romagna (ha amato moltissimo la sua terra tanto da non voler mai separarsi da essa nonostante offerte allettanti da varie parti d'Italia), o su pazienti particolarmente complessi o anche su visioni della vita. Mi diceva spesso "Diffida di chi si crede troppo; nessuno è indispensabile ma chi si mette al servizio può risultare utile e perfino amato. E comunque la ironia e la autoironia è sempre un bel biglietto da visita". E' stato tra coloro che mi hanno voluto a Forlì in Romagna ormai venti anni fa. Caro Dino l’Accademia degli Incamminati come molti altri sentirà la Tua mancanza ma avrà sempre vivo il fuoco per la ricerca e per l'amore per il prossimo  che tu hai saputo accendere".

IL COMMOSSO RICORDO DEL SINDACO ZATTINI

"Con la scomparsa del Amadori la Romagna, ma non solo, perde un pioniere della lotta contro il cancro e un uomo di grande valore - è il cordoglio dell'Ausl Romagna -. Il suo impegno è andato ben al di là della professione, interpretata nel segno dell’ascolto e di una rara capacità di alimentare sempre la speranza, sconfinando nel contesto sociale, attraverso un impegno costante e prezioso che ha trovato la massima espressione nella straordinaria “invenzione” dell’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior), per non citare le iniziative umanitarie nei Paesi Africani. Dino Amadori ha assicurato, nel corso di tutti questi anni, un contributo fondamentale allo sviluppo della sanità di questo territorio, che ha avuto coronamento nella realizzazione dell’Irst di Meldola, e sempre attraverso un confronto leale e cotruttivo. Con un sentimento di sgomento e dolore ci uniamo alle preghiere dei famigliari".

IL RICORDO DEI SINDACI DI SANTA SOFIA E MELDOLA

Anche l'unità operativa di Ginecologia e ostetricia di Forlì "si stringe in un caloroso abbraccio al collega Andrea Amadori e alla sua famiglia per l'improvvisa scomparsa del prof Dino Amadori. Ci lascia  il fondatore della oncologia in Romagna, grande medico e scienziato, ma anche grandissimo uomo e benefattore. Nel suo volume autobiografico "Anima e coraggio", dedicava il libro a "coloro che soffrono nella speranza, ai volontari che ne rendono ancora piena la vita e ai ricercatori perché la nostra speranza non sia vuota". Noi colleghi lo salutiamo e lo onoriamo con queste sue stesse parole".

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