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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Era il paladino dell'accessibilità: addio ad Enea Pretolani, l'uomo anti-barriere

Conosciutissimo a Castrocaro e dintorni come l’uomo anti-barriere, il paladino dell’accessibilità, era nato il 23 luglio 1963

“Enea è partito, finalmente può camminare verso il suo destino”. Si terranno giovedì alle 10 a Castrocaro Terme, presso la chiesa parrocchiale dei santi Nicolò e Francesco, i funerali di Enea Pretolani, scomparso martedì mattina all’ospedale Morgagni - Pierantoni di Forlì all’età di 57 anni. Conosciutissimo a Castrocaro e dintorni come l’uomo anti-barriere, il paladino dell’accessibilità, era nato il 23 luglio 1963. Costretto alla carrozzina sin dalla nascita a causa della “spina bifida”, ha trascorso i primi anni della sua vita a Montemaggiore di Predappio, sommerso dall’affetto del padre Edo e della madre Anna.

Nei primi anni Ottanta i genitori decidono di “scendere” a Castrocaro, anche per fare fronte alle crescenti cure richieste dal figlio e al suo desiderio di socialità. Dal 2013, l’anno della scomparsa del padre, ha beneficiato del sostegno degli amici Giancarlo Tassinari e Matteo Rinaldi, i suoi angeli custodi, la sua nuova famiglia. “Anna e Edo, da tutti conosciuto come Giulio – dichiara Tassinari – hanno veramente dato la vita per lui”. Con la maggiore età, ma soprattutto con l’acquisto della prima carrozzina elettrica, Enea diventa autonomo, girando in lungo e in largo per la sua città.

“Si sentiva parte della comunità castrocarese, che l’ha pienamente accolto – continua l’amico Giancarlo - ed era molto presente sui social. Finché è stato bene, ha combattuto come un leone contro la mala sorte e gli ostacoli che si frapponevano alla sua libertà di movimento”. Le sue armi preferite erano esposti e petizioni. “Non voglio contribuire a creare un paese a misura di disabile - amava ripetere – quanto veder realizzati interventi che volgano a beneficio dell’intera collettività”. Spesso si trattava solo di appoggiare uno scivolo, ma qualcuno doveva pur pensarci. “Dove passo io, transitano anche una madre con un passeggino o un anziano con difficoltà deambulatorie”.

Nel palmares di Enea figurano interventi “liberatori” su edifici pubblici e privati rei di scarsa accessibilità, come la sede municipale (applicato un campanello con citofono), l’ufficio postale, la quattrocentesca chiesa di Santa Reparata, l’agenzia della Cassa dei Risparmi, il padiglione delle Terme, e persino la casa di riposo di Castrocaro. La prima volta del tenace castrocarese nel ruolo di castiga-barriere ha inizio quando ancora frequenta la scuola professionale “Ivo Oliveti” a Forlì: è il 1980. “Per raggiungere l’aula di lezione – ricordava - dovevo ricorrere agli obiettori di coscienza, finché li ho avuti. Poi mi feci aiutare dai compagni di classe. Ma era pesante dover dipendere dagli altri”.

Questa grande passione per l’accessibilità l’ha portato persino ad essere inquadrato come “consulente” bipartisan presso l’Amministrazione comunale castrocarese. Incaricato una prima volta nel novembre 2007 dal sindaco di centrodestra Francesca Metri, Enea si era visto riconfermato anche dal primo cittadino Luigi Pieraccini, eletto nel 2012 da una coalizione di centrosinistra. Giovedì, al termine delle esequie, celebrate dal parroco don Urbano Tedaldi, le spoglie mortali di Enea Pretolani saranno avviate per la cremazione a Faenza, per essere poi tumulate nella tomba di famiglia a Castrocaro, accanto agli amati genitori. Gli amici hanno programmato un primo momento di preghiera per Enea mercoledì alle 20, presso la chiesa di Castrocaro.

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