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Cronaca

Morto Bruno Grandi, Samorì e Molea: "Portare a termine un suo grande progetto: il Museo della Ginnastica"

Mantenere viva la memoria di Bruno Grandi, morto a 85 anni a Forlì, un colosso della ginnastica italiana e mondiale, portando avanti il progetto che aveva sostenuto tenacemente nell'ultima fase della sua vita

Mantenere viva la memoria di Bruno Grandi, morto a 85 anni a Forlì, un colosso della ginnastica italiana e mondiale, portando avanti il progetto che aveva sostenuto tenacemente nell'ultima fase della sua vita: il Museo della Ginnastica all'ex Gil di viale della Libertà, la struttura recentemente restaurata e ora "Casa dello sport" forlivese. E' la richiesta che viene da vari esponenti dello sport forlivese e nazionale, come l'ax assessore Sara Samorì, che ha affiancato Grandi nel progetto per quanto riguarda l'amministrazione comunale, e Bruno Molea, presidente di Aics.

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Tra i primi a ricordare Bruno Grandi è Sara Samorì, ex assessore allo Sport, che lo ha incontrato il mese scorso per l'ultima volta: “È difficile parlare, descrivere Bruno, riassumendo in poche parole cosa lui abbia rappresentato in questi anni per me e da sempre per la sua città. Bruno era una di quelle persone difficili da interpretare al primo sguardo: sguardo autorevole, limpido, diretto, un po’ burbero, ma colmo di entusiasmo, positività, generosità. Simpatia immediata. Bruno ha simboleggiato tantissimo per la sua città e non solo per averla rappresenta ai massimi livelli sportivi tecnici e dirigenziali, ma per essere stato, per essere il padre del progetto sul Museo Nazionale della Ginnastica che l’anno scorso abbiamo presentato in Sala Randi in occasione delle celebrazioni per Forlì Città Europea dello Sport 2018. A lui va tutto il merito di averlo portato a Forlì con tenacia e determinazione. Progetto che non può e non deve essere abbandonato perché rappresenta tra i progetti più qualificanti per la nostra città. Ricordo ancora la sua inesauribile voglia di portarlo a termine, la sua trascinante passione, voglia di fare e, in generale, di guardare sempre un po’ più oltre quello che noi oggi, purtroppo, siamo abituati a fare, immobilizzati da un destabilizzante e schizofrenico presentismo”.

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Ed ancora: "Bruno guardava al futuro, ai giovani, ai bambini, alla sua città che amava sopra ogni cosa. Così come amava in maniera assoluta lo sport, i suoi principi, i suoi sorrisi e le sue fatiche, il suo inesauribile patrimonio valoriale. Io lo ricorderò sempre così, con quello sguardo emozionato, sempre ai limiti di un’umiltà imbarazzante per il calibro dell’uomo che avevo davanti, quando insieme al Sindaco Davide Drei e al Presidente del CONI Giovanni Malagò lo insignimmo dei più prestigiosi riconoscimenti della nostra città: il sigillo di Caterina Sforza. Un riconoscimento non solo dovuto per tutti i meriti che ha saputo guadagnarsi negli anni con competenza e talento, ma con grande umanità. Con grande semplicità. Con la sua sconcertante umiltà. Ed è precisamente questa qualità, che distingue la grandezza e la mediocrità degli uomini. Bruno era, è un grande Uomo. Prima di ogni altra considerazione". 

VIDEO - Tre ricordi di Bruno Grandi da parte del mondo sportivo forlivese 

Commiato anche da Bruno Molea, presidente nazionale Aics: "Ha scritto la storia della ginnastica italiana e internazionale: suo l’impegno contro lo sfruttamento sportivo delle atlete giovanissime, sua la riforma della ginnastica mondiale. Che pena e rabbia se ne sia andato prima di vedere il Museo della Ginnastica prendere forma nella sua Forlì. Io e Bruno eravamo amici - lo ricorda Molea -. Tante volte ci siamo confrontati sulle politiche sportive locali, nazionali e internazionali e abbiamo condiviso impegni, fatiche, soddisfazioni. AiCS lo aveva premiato proprio tre anni fa a Firenze con il riconoscimento ‘Una vita per lo sport’ e pur in quell’occasione, umile e disponibile com’era, si era messo a disposizione della nostra associazione condividendo con noi i ricordi della lunga militanza nella rappresentanza sportiva internazionale”. “Chi lo conosceva bene - prosegue Molea - lo avrà notato tante volte, negli ultimi anni, passeggiare nella sua Forlì tenendosi allenato e con uno sguardo rivolto alla città dalla quale non si era mai voluto allontanare nonostante i tantissimi impegni internazionali. Bruno era un generoso: con lo stesso slancio, si è messo a disposizione della sua Forlì per il recupero dell’ex Gil in funzione della nascita del Museo della Ginnastica. Proprio grazie a lui, Forlì ha potuto contare sui fondi necessari al ripristino del palazzo di viale della Libertà ma so che era molto dispiaciuto all’idea di non veder realizzato per intero il progetto iniziale: questo deve rimanere un grande rammarico per chi aveva garantito la nascita del Museo della ginnastica in tempi ragionevoli e per l’intera città che oggi perde uno dei suoi cittadini più illustri. Ora spero che la politica sappia accelerare sui progetti già in essere, e mi farò personalmente garante degli impegni presi, perché la famiglia Grandi possa avere i giusti riconoscimenti e perché Bruno Grandi possa essere ricordato come deve: come chi ha portato Forlì alle vette dello sport internazionale con perizia, competenza, eleganza e impegno”.

Un ricordo anche da parte del deputato forlivese Marco Di Maio: "Bruno Grandi era un pezzo dello sport italiano, un pilastro della ginnastica mondiale. Un uomo che ha ricoperto ruoli internazionali di grande prestigio senza mai perdere di vista l’attenzione alla propria comunità, per la quale si è speso fino all'ultimo per valorizzare la passione di una vita: la Ginnastica. Disciplina di cui è stato anche presidente della federazione mondiale per 20 anni. Un amore per questo sport nato grazie all'impegno giovanile con i colori della forlivese “Forti e Liberi”. Se ne va un grande italiano, un forlivese tra quelli che hanno dato maggior lustro alla città. Ciao Bruno”.

Cordoglio anche dal Comune di Cesena: "Lo sport italiano è in lutto per la scomparsa di Bruno Grandi, eccellente rappresentante del settore sportivo e uomo di grande grinta che ha lavorato costantemente sulla base di valori fondamentali per l’ordinamento sportivo come la cooperazione e il gioco di squadra. Oggi salutiamo uno dei protagonisti della famiglia italiana e mondiale della ginnastica”. È questo il messaggio di cordoglio che il Sindaco Enzo Lattuca, l’Assessore allo Sport Christian Castorri e tutta la Giunta indirizzano alla famiglia del dirigente sportivo forlivese Bruno Grandi.

Interviene anche l'ex sindaco di Forlì Davide Drei, su Facebook: "Questa notte ci ha lasciato Bruno Grandi. Grande ginnasta in gioventù, ma soprattutto grandissimo dirigente sportivo: ha guidato più volte la Nazionale di Ginnastica alle Olimpiadi, ha presieduto la Federazione Italiana, ma soprattutto ha raggiunto i vertici mondiali dello sport come membro del CIO e Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica che ha mantenuto fino al 2016.  Un uomo che ha vissuto per promuovere spirito, passione e organizzazione dello sport ai massimi livelli, con grandi risultati sportivi e di partecipazione. Il 28 maggio 2018 lo insignimmo del Sigillo di Caterina Sforza, riconoscimento del Comune per i suoi figli che più hanno onorato Forlì. Bruno era l'immagine di Forlì al vertice dello sport mondiale, era l'immagine della nostra città nel mondo.  Quando nell'estate del 2016, in partenza per le Olimpiadi di Rio, mi venne a salutare in Municipio, con l'assessore Sara Samorì gli consegnammo il gagliardetto del Comune di Forlì, per testimoniare con lui la presenza simbolica della nostra città al più grande evento sportivo e di dialogo tra le nazioni della Terra. Bruno infine fu il principale promotore del futuro Museo Nazionale della Ginnastica, che avrà sede a Forlì nei locali della Casa dello Sport "Adriano Casadei" (ex GIL). I locali sono pronti, il progetto del Museo è stato elaborato e presentato. Si tratta ora di allestirlo e completarlo per fare così di Forlì la capitale morale della Ginnastica italiana. Sarebbe bello, giusto, riconoscente intitolarlo così: Museo Nazionale della Ginnastica "BRUNO GRANDI".

“Lo ricordiamo – sottolinea Carlo Caselli, presidente provinciale di Confedilizia – oltre che come grandissimo dirigente sportivo, anche come uomo sensibile e di notevole umanità. Lo scorso 29 dicembre a noi di Confedilizia fece il bel regalo di presenziare alla donazione di un defibrillatore portatile da parte della nostra Associazione all’ Associazione sportiva Incontro Senza Barriere, che propone attività sportiva e ricreativa per persone diversamente abili”. Caselli, inoltre, racconta: “Quel giorno Grandi nel suo breve intervento richiamò con decisione l’aspetto educativo dello sport. Si intrattenne poi con tutti noi, tra cui i volontari e alcuni ragazzi diversamente abili di Incontro Senza Barriere, e tra le altre cose, sorridendo, ci disse: ‘Se mi incontraste per strada non esitate per favore a salutarmi se non lo facessi io per primo. Mi farà senz’altro piacere rivedervi. Mi scuso per questo ma non sono un buon fisionomista’. Un grande!”.
 

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