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Cronaca

Moschea, le reazioni: Aprigliano spara sugli ex colleghi

La questione del trasferimento dell'attuale moschea di Forlì di via Fossato Vecchio in via Masetti, nel capannone acquistato anni fa dalla comunità islamica, provoca un'ondata di reazioni nella politica forlivese

La questione del trasferimento dell'attuale moschea di Forlì di via Fossato Vecchio in via Masetti, nel capannone acquistato anni fa dalla comunità islamica, provoca un'ondata di reazioni nella politica forlivese. La posizione più singolare è quella di Francesco Aprigliano, consigliere comunale del Gruppo Misto, espulso dalla Lega Nord ed ora ben pronto a impugnare il randello contro gli ex colleghi di partito.

 

APRIGLIANO. Per il consigliere “sono sconcertanti le dichiarazioni di contrarietà al luogo di culto per la comunità forlivese musulmana. Sconcertanti, proprio per la debolezza delle argomentazioni che, ritengo, siano e continuano ad essere il frutto di una concezione della politica “ del contro a tutti i costi” per meri fini, sempre quelli,  elettorali e propagandistici. Si parla di tale fenomeno -  non voglio per nulla chiamarlo problema -  senza indicare, il modo, in cui questo vada concretamente affrontato e risolto. E’ per tale motivo che si conferma il solo fine propagandistico”.

E ancora: “Questo, anche in considerazione delle incredibili e indecenti condizioni in cui una intera comunità è costretta a pregare, coinvolgendo, inevitabilmente, il resto della popolazione che ormai da tempo coabita con tale fenomeno. Parlo degli spazi adibiti di fatto a luogo di preghiera in centro storico di cui tutti si sono lamentati. Loro compresi”.

E ancora: “Un cattolico, voglio ricordare, così come dicono di essere il preoccupato esponente della lega e del pdl, dovrebbe ben sapere che prima di tutto e sopra tutto c’è l’esigenza di consentire a chiunque di poter professare il proprio credo. Il resto, per un cattolico vero, sono dettagli che, in quanto tali, possono certamente essere affrontati nei modi e nei termini che la legislazione italiana consente. Ci dicano piuttosto, sempre che ne siano capaci, magari prendendo spunto dalle città del nord governate dalle camicie verdi in cui mi risulta siano state concesse numerose autorizzazioni per luogo di culto ai musulmani, come intendano affrontare il problema e se intendono affrontarlo esclusivamente  “portandoci i maiali” per scoraggiarne in quel luogo la costruzione”.

 

MORRONE (LEGA NORD).  Secondo Jacopo Morrone, segretario della Lega Nord provinciale “sul tema moschea si stanno scatenando le lobby filo-islamiche della sinistra, dibattute tra le loro ideologie terzomondiste, antioccidentali e multiculturali e gli obiettivi, molto poco ideali e tanto strumentali di fare anche degli immigrati islamici un nuovo serbatoio di voti. Anche a Forlì la sinistra sta sottovalutando colpevolmente problemi ed eventuali pericoli derivanti dall’insediamento di una moschea e di un grande centro culturale islamico”.

“Balzani e i suoi Assessori nascondono la testa sotto la sabbia di fronte ai fatti di cronaca, tragici e preoccupanti, accaduti anche in Italia, che fanno emergere quali siano le conseguenze della propaganda e delle attività messe in atto dal fondamentalismo islamico, nel loro intento di conquistare cuori e menti dei membri delle comunità islamiche insediate in Europa e in Italia, impedendo qualsiasi possibile integrazione degli immigrati nelle società occidentali”.

“Le moschee sono utilizzate soprattutto per altre pratiche, di carattere politico, culturale, sociale e di indottrinamento e sono gestite da associazioni culturali private (ulteriore dimostrazione del fatto che non sono solo luoghi di culto). Chi potrebbe quindi rassicurare i forlivesi sui legami e sull’affiliazione dell’associazione islamica che gestirebbe la moschea a Forlì, che potrebbe essere vicina e finanziata da movimenti islamisti radicali, anche stranieri? Nessuno poi potrebbe garantirci sui contenuti più o meno venati di fondamentalismo dei sermoni diffusi in moschea, né potrebbe conoscere con precisione a quale filone politico/culturale far risalire gli imam, che non sono paragonabili né assimilabili ai nostri sacerdoti, perché nell’Islam non esiste un organismo gerarchico religioso assimilabile al clero”

 

ZANETTI (PD). Per Veronica Zanetti, capogruppo Pd consiglio comunale “ancora una volta si preferisce lasciarsi andare a banali semplificazioni e alla ricerca di protagonismo piuttosto che all’uso di termini corretti che, se utilizzati, consentirebbero di affrontare la questione da un punto di vista realistico. Denota scarsa informazione continuare a parlare dell’eventualità che a Forlì si costruisca una moschea. Coloro che sono tanto interessati e preoccupati da questo avrebbero fatto bene a partecipare all’incontro che si è tenuto ieri sera nel salone comunale per chiarirsi le idee; incontro che ha visto una altissima partecipazione di stranieri e dal quale è emersa una genuina volontà di integrazione, di sentirsi parte della città da parte di chi vive in questa città, vi lavora, frequenta i suoi servizi e le sue scuole eppure si sente “marchiato”per il solo fatto di essere straniero”.

“La richiesta della comunità islamica consiste nella possibilità di dotarsi di un centro culturale adeguato, sia da un punto di vista dimensionale sia infrastrutturale, che assolva sia il ruolo di luogo di culto sia quello di incontro per lo svolgimento di attività ricreative e culturali, aperte alla città. Dunque, nessuna rivendicazione di moschee. Inoltre, è stata l’occasione per sgombrare il campo da timori infondati e dettati, ancora una volta, dalla scarsa conoscenza di ciò che avviene tuttora in via Fossato Vecchio. Il tema va affrontato in termini pratici e concreti. C’è un’esigenza, costituzionalmente garantita, a cui va data risposta. L’amministrazione si muove in questo senso nel pieno rispetto delle leggi e norme vigenti. Tra l’altro, è bene sottolineare che le medesime esigenze, anche se con peculiarità diverse, sono state avanzate da altre confessioni religiose. Quindi è opportuno e corretto che l’Amministrazione affronti il problema a 360 gradi”.

“Per fortuna che, in attesa della predisposizione degli atti opportuni da parte dell’Amministrazione, la comunità islamica potrà approfittare come luogo d’incontro anche dei locali della Circoscrizione 1, messi a disposizione, purtroppo solo provocatoriamente, dal Presidente della Circoscrizione 1, Piero Fusconi”.
 

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