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Cronaca

Da Agostino di Duccio a Melozzo e Palmezzano: inaugurata la mostra collaterale della Diocesi

Il vescovo monsignor Lino Pizzi ha inaugurato la mostra "Da Agostino di Duccio a Melozzo e Palmezzano: la modernità rinascimentale nel patrimonio artistico della diocesi di Forlì-Bertinoro"

Al culmine della grande rassegna internazionale “Piero della Francesca, indagine di un mito”, in pieno svolgimento ai Musei San Domenico e che, parole del presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi Roberto Pinza, “ha già raggiunto le cifre record di 30.000 visitatori e 40.000 prenotazioni”, il vescovo monsignor Lino Pizzi ha inaugurato la mostra “Da Agostino di Duccio a Melozzo e Palmezzano: la modernità rinascimentale nel patrimonio artistico della diocesi di Forlì-Bertinoro”.

La cerimonia, baciata dal sole e da condizioni meteo straordinarie, si è tenuta sabato mattina nell’impareggiabile cornice rinascimentale del santuario di Santa Maria delle Grazie di Fornò. Evento collaterale alla rassegna su Piero della Francesca, il percorso proposto dalla Commissione d’Arte Sacra della Diocesi, composta da docenti universitari, professori, architetti e teologi, consiste in un itinerario inedito tra le opere custodite nelle chiese del centro storico forlivese che maggiormente riecheggiano l’epoca, lo spirito e la filologia artistica del genio toscano: da Palazzo Marchesi, sede della Curia vescovile, alla Basilica di San Pellegrino, passando dalla Cattedrale e da San Mercuriale, fino ad approdare al Carmine.

Inaugurata la mostra collaterale della Diocesi (foto di Alessandra Salieri)

La prima tappa della “mostra diffusa” rimane però fuori città, immersa nella campagna fra Forlimpopoli e il Cittadone (come veniva chiamata Forlì al tempo del Ventennio). La partenza del percorso dalla chiesa di Fornò, unica nel territorio per la sua caratteristica forma, serve proprio a porre l’arte del XV secolo a confronto con il sacro. “Turismo e cultura religiosa - dichiara il portavoce della Commissione d’Arte Sacra della Diocesi, Serena Vernia – si uniscono nel progetto di mostra che intende valorizzare il patrimonio ecclesiastico dicesano e incentivare la conoscenza e la comunicazione dell’arte sacra attraverso interessantissimi manufatti”. “Siamo a Fornò – dichiara il sindaco di Forlì Davide Drei – perché è qui che si comincia ad ammirare e gustare quella bellezza artistica che tanto caratterizza la nostra comunità. Forlì cresce anche grazie alla fede e alla riscoperta del suo patrimonio storico-artistico, che va conservato e reso accessibile a tutti”.

Anche il presidente Pinza mette l’accento sulla necessità di non risparmiare energie per ridare smalto alla città: “La bellezza messa in mostra con Piero della Francesca e le dieci rassegne precedenti date al San Domenico, rappresenta un volano per l’economia e un arricchimento per l’intera città”. Il presupposto dell’evento “Da Agostino di Duccio a Melozzo e Palmezzano: la modernità rinascimentale nel patrimonio artistico della diocesi di Forlì-Bertinoro”, è uno studio storico, artistico e scientifico incentrato sull’artista che scolpì la Madonna con il Bambino, attribuita ad Agostino di Duccio, che fino a 16 anni fa ha ornato la facciata del santuario mariano di Fornò. Svolta dal centro CaiLab, laboratorio di Archeoingeneria dell’Università di Bologna, sede di Forlì, l’indagine ha consentito di realizzare una scultura prototipata (copia in marmo) della statua rinascimentale.

Prelevato per il restauro nel 2000, l’originale ora è al sicuro in Diocesi. “Quel vuoto – dichiara il rettore del Santuario di Fornò e parroco di Forniolo, don Mauro Ballestra – andava colmato. E’ con grande gioia che oggi accolgo voi, autorità civili e religiose della città, nell’atto di scoprimento della copia della Madonna con il Bambino di Agostino di Duccio, ricollocata nella posizione originale”. Il sacerdote approffitta dell’occasione per lanciare un appello ai presenti, teso al pieno restauro della straordinaria chiesa rinascimentale, fondata dal misterioso eremita Pietro Bianco da Durazzo nel 1448: “Cosa diranno di noi i posteri?”. Gli risponde prontamente il professor Nicola Santopuoli, docente dell’Università della Sapienza di Roma, presente a Fornò all’inaugurazione del percorso diocesano: “Gli studi sulla statua originale, uniti alle indagini sull’edificio, hanno restituito dati e risultanze che consentiranno alla Diocesi di predisporre un progetto di intervento per sottrarre il monumento all’umidità, primo passo per il suo pieno recupero”. Subito dopo lo scoprimento della copia della statua, realizzata in marmo di Carrara grazie al finanziamento di 15.000 euro della Fondazione Carisp, il gruppo si è spostato ai Musei San Domenico, nel cuore della mostra intitolata a Piero della Francesca, per l’inaugurazione delle salette dedicate allo studio scientifico condotto sulla scultura della Madonna con il Bambino di Agostino di Duccio.

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