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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il viaggio di Ulisse e i tremila anni del suo mito spiegati a Forlì. In mostra anche la più antica nave greca al mondo

Una mostra imponente, il cui biglietto da visita, nella chiesa di San Giacomo, è proprio il relitto di un'imbarcazione dell'antica Grecia

Circa 250 opere selezionate sulle tremila che parlano del mito di Ulisse attraverso i secoli, e poi la nave greca-arcaica di Gela, il più antico reperto di nave greca attualmente esistente, per la prima volta in assoluto visibile al pubblico, in attesa di un proprio museo in Sicilia che sarà pronto il prossimo anno. E' il momento del debutto per la grande mostra “Ulisse, l'arte e il mito” che si tiene al San Domenico a partire da sabato fino al 21 giugno. Una mostra imponente, il cui biglietto da visita, nella chiesa di San Giacomo, è proprio il relitto di un'imbarcazione dell'antica Grecia.

VIDEO - La nave greca di 2.600 anni fa: le immagini e la spiegazione

Venerdì mattina la presentazione ufficiale, prima dell'apertura al pubblico. Il sindaco Gian Luca Zattini ha parlato di “vetrina mondiale per Forlì, da fuori siamo subito individuati come la città delle grandi mostre”. E quindi il riconoscimento alla Fondazione Cassa dei Risparmi, presieduta da Roberto Pinza, per questo ruolo per la città: “Vedendo le opere qui allestite, si vede che esiste una grande rete di amicizie”, spiega il sindaco. Quella di quest'anno, in particolare, è con la Regione Sicilia, un gemellaggio suggellato dalla nave di Gela e dalla presenza venerdì sera del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Siamo i primi a meravigliarci di come certi musei abbiano prestato opere centrali delle loro collezioni”, aggiunge Fabrizio Paolucci, curatore della mostra assieme a Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Paola Refice. Perché chi arriverà a Forlì - si stimano almeno centomila visitatori - potrà vedere opere antiche e moderne di grande impatto e di indiscutibile importanza.

Presentata la mostra "Ulisse, l'arte e il mito" a Forlì

Daniela Vullo, Soprintendente unico di Caltanissetta, cita l'artefice del successo delle mostre forlivesi: “Se il relitto di nave greca è a Forlì è grazie alla determinazione di Gianfranco Brunelli”. A Forlì, in mezzo alla chiesa di San Giacomo sono esposti infatti i 7 più significativi legni, dei 12 ritrovati di un'imbarcazione mercantile greca di 17 metri di lunghezza del V secolo avanti Cristo (altri 5 purtroppo sono andati spariti dopo il ritrovamento nel fondo della costa antistante Gela), in mostra dopo un lungo e complesso restauro in Inghilterra. “E' esposto anche un cesto in fibra vegetale dell'epoca in ottime condizioni, un reperto eccezionale”, sempre Vullo.

VIDEO - La mostra vista in anteprima, ecco cosa si può vedere

Il tema 

Il tema affrontato dalla mostra è quello di Ulisse e del suo mito, che da tremila anni domina la cultura dell’area mediterranea ed è oggi universale. Mito che si è fatto storia e si è trasmutato in archetipo, idea, immagine. La vasta ombra di Ulisse si è distesa sulla cultura dell’Occidente. Dal Dante del 26° canto dell’Inferno allo Stanley Kubrick di “2001 – Odissea nello spazio”, dal capitano Acab di “Moby Dick” alla città degli Immortali di Borges, dal Tasso della “Gerusalemme liberata” alla Ulissiade di Leopold Bloom l’eroe del libro di Joyce che consuma il suo viaggio in un giorno, al Kafavis di “Ritorno ad Itaca” là dove spiega che il senso del viaggio non è l’approdo ma è il viaggio stesso, con i suoi incontri e le sue avventure. Una grande viaggio dell’arte, non solo nell’arte. Una grande storia che gli artisti hanno raccontato in meravigliose opere. La mostra racconta un itinerario senza precedenti, attraverso capolavori di ogni tempo: dall’antichità al Novecento, dal Medioevo al Rinascimento, dal naturalismo al neo-classicismo, dal Romanticismo al Simbolismo, fino alla Film art contemporanea.

Ulisse, il taglio del nastro della mostra al San Domenico

Il tema di questa mostra, eccezionale per livello dei prestiti e per qualità dell’allestimento, è assolutamente affascinante. “Una mostra dove la grande arte non appare ancella, per quanto meravigliosa, della storia e del mito e non ne è mera illustrazione - sottolinea Brunelli-. Ma evidenzia come dalla diretta relazione tra arte e mito, attraverso la figura paradigmatica di Ulisse, nasca e si rinnovi il racconto. Perché l’arte, figurandolo, ha trasformato il mito. E il mito ha raccontato la forma dell’arte”. 

La mostra

Le sale ospitano 250 opere suddivise in 16 sezioni, in un percorso museale che ricomprende pittura, scultura, miniature, mosaici, ceramiche, arazzi. A partire dall'Ulisse di perlonga, opera in marmo risalente al I secolo dopo Cristo, immagine simbolo della grande mostra, e della Afrodite Callipige. Nella suggestiva cornice del San Giacomo si ammira il “Concilio degli dei” di Rubens, e via via la Penelope del Beccafumi, la “Circe invidiosa” di Waterhouse in arrivo dall'Australia, fino alle “Muse inquietanti” di De Chirico, all'Ulisse di Arturo Martini e al cavallo statuario di Mimmo Paladino. Come di consueto, si contano collaborazioni con i più importanti musei nazionale e internazionali, come il Museo d'Orsay di Parigi, la Royal Academy di Londra, il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, il Metropolitan Museum of Art di New York, i Musei Vaticani, gli Uffizi di Firenze.

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La nave greca arcaica di Gela

A segnare l'incipit, e non solo ideale, del percorso artistico e museale della mostra sarà un ritrovamento eccezionale, la nave greca arcaica di Gela, la più antica al mondo, che per la prima volta dopo il ritrovamento nei fondali marini di Gela viene esposta nelle parti più significative. Sarà quindi possibile osservare da vicino l'ossatura portante dell'imbarcazione, databile tra il VI e il V secolo a.C., rinvenuta nel 1988 nel pare di contrada Bufala, al largo di Gela, a cinque metri di profondità. Le parti recuperate raggiungono una lunghezza massima di 17 metrie una larghezza massima di 4,3 metri. Le operazioni di recupero sono iniziate nel 2003 e sono state particolarmente complesse a causa della fragilità del relitto, concluse solo nel 2008, quando tutti i materiali sono stati inviati al restauro in Inghilterra, a Portsmouth. 

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