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Cronaca

Nasce il "Polo aeronautico e spaziale": tutti soggetti della formazione specializzata si mettono assieme

Si costituisce infatti un soggetto formale di coordinamento, sotto forma di un comitato esecutivo che prende il nome di “Polo Tecnologico Aeronautico-Spaziale Forlivese”

Nuovo tassello del polo tecnologico aerospaziale a Forlì. Il rilancio del trasporto aereo all'aeroporto Ridolfi è entrato nel vivo ormai un anno fa con la faticosa ripresa dei voli commerciali lanciati dalla nuova società di gestione FA, e adesso il territorio prova a fare sistema e a tirare la volata decisiva di tutto il polo formativo e tecnologico che vive intorno allo scalo di via Seganti, un unicum in Italia. 

Si costituisce infatti un soggetto formale di coordinamento, sotto forma di un comitato esecutivo che prende il nome di “Polo Tecnologico Aeronautico-Spaziale Forlivese” formato da 22 membri: uno a testa per gli enti proponenti (Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Università di Bologna e Camera di Commercio  di Forlì-Cesena e Rimini) e tre a testa per gli enti firmatari (Enac; Enav; F.A. S.r.l.; Istituto tecnico aeronautico “Baracca”; la scuola di volo Professione Volare; e Serinar che include l'Isaers Forlì Academy Aviolab).

VIDEO - "Una carta per creare nuovi posti di lavoro"

L'idea è quella di consolidare un hub locale di innovazione (meccanica, motoristica, elettronica e di intelligenza artificiale) come opportunità per le filiere industriali locali che mirano all'internazionalizzazione, e quindi di tanti posti di lavoro. Si avvia su queste basi il "Polo tecnologico aeronautico-spaziale forlivese", il cui protocollo è stato firmato mercoledì mattina al Ridolfi da 4 soggetti: il sindaco Gian Luca Zattini, il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Maurizio Gardini, il rettore dell'Alma Mater Giovanni Molari, il presidente della Camera di Commercio  Alberto Zambianchi. Ha suggellato l'intesa Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico, che promette anche un sostegno economico.

Polo tecnologico aeronautico spaziale, la firma

Gli obiettivi 

Detta la linea il sindaco  Zattini: "La nostra è una vera e propria filiera, unica, che spazia dalle aule di studio ai laboratori, dalle torri di controllo alla pista del Ridolfi, dalle officine agli hub tecnologici, dai simulatori alle scuole di volo. Quello che ci attendiamo è, insieme al consolidamento, un enorme e potente margine di crescita". Una crescita, evidenzia il sindaco forlivese, "capace di radicarsi nel sistema territoriale creando una rete logistica efficiente, che tenga unito il Polo Tecnologico Aeronautico-Spaziale Forlivese con il sistema ferroviario, con il porto di Ravenna, con la viabilità stradale e autostradale, con le grandi vie telematiche e il mondo delle telecomunicazioni". Dunque dal nuovo polo, chiarisce Zattini, "ci aspettiamo risultati concreti utili al mondo della produzione e dell'industria, all'aviazione in tutte le sue declinazioni, all'ingegneria in tutte le sue specialistiche, alla sostenibilità ambientale ed economica, alla creatività, alla sicurezza, al turismo, alla crescita sociale, alla qualità della vita. Il polo creerà lavoro e occupazione".

Applaude anche Maurizio Gardini, presidente della Fondazione: "Lavoriamo da mesi a questo progetto, che ha radici lontane, e adesso parte uno sforzo importante per il centro di ricerca, per la presenza di Enav e Enac. Diamo una visione nuova - puntualizza - con l'obiettivo di contribuire a sviluppare un polo industriale che consenta una caratterizzazione ancora maggiore al territorio". Ci crede molto anche Zambianchi, pure nella sua veste di presidente del comitato direttivo di Isaers Forlì Academy AvioLab, così come Molari, che fa leva sul dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università per "mettere a sistema tutte le realtà che credono in questo settore".

Certifica tutto il percorso l'assessore regionale Vincenzo Colla: "Il settore a livello nazionale vale 50.000 addetti e 15 miliardi di fatturato. L'Emilia-Romagna non può non esserci. Siamo disponibili formalmente a sostenere il progetto di Forlì e non a caso abbiamo inserito per la prima volta l'aerospazio tra le filiere della nostra regione. Su 8 bandi dell'agenzia italiana- segnala Colla- 5 sono andati agli atenei regionali, con Bologna in testa. Dobbiamo continuare così" (Da Agenzia Dire).

Il protocollo 

Il Protocollo è frutto di una sinergia fra istituzioni e dà una che si concretizza nell’area aeroportuale forlivese, probabilmente unica in Italia, che vede fianco a fianco, oltre all’Aeroporto Luigi Ridolfi (recentemente riaperto), l’Università di Bologna con i corsi di laurea in Ingegneria Spaziale e il Centro di Ricerca Ciri Aerospace; Isaers Forlì Academy AvioLab, unità operativa di Serinar specializzata in alta formazione aeronautica; la sede di Enac Academy, l’Istituto tecnico Aeronautico Francesco Baracca e la Scuola di Volo Professione Volare. Un polo che potrà essere potenziato e fungere da volano di nuovi investimenti per lo sviluppo del territorio romagnolo, grazie al nascente Polo, i cui obiettivi puntano all’identificazione di un coordinamento territoriale, quale spazio per gli investimenti infrastrutturali e per l’integrazione fra ricerca, formazione, imprese e lavoro, che, tramite la propria azione, possa promuovere azioni di sviluppo ed opportunità di crescita e di occupazione a vantaggio dell’intero territorio romagnolo e regionale.

Nel dettaglio saranno quattro le aree di azione: 
1) Area della conoscenza e delle risorse umane, con particolare riferimento alla formazione di profili professionali nell’ambito aerospaziale, in stretto collegamento con le attività didattiche, di ricerca e di trasferimento conoscenze dell’Università;
2) Area del mercato del Lavoro, professionalità del settore aeronautico e aerospaziale, con l’obiettivo di favorire la creazione di nuove imprese e di attirarne sul territorio altre già esistenti potenziandone le attività;
3) Area infrastrutturale materiale e immateriale, per coordinare investimenti per il miglioramento delle infrastrutture dell’area, in particolare nell’ambito delle reti digitali, degli interventi per gli studenti, nel potenziamento dei laboratori;
4) Area delle reti europee di ricerca, sviluppo e formazione, i cui obiettivi puntano alla ricerca di nuove opportunità tramite progetti europei e internazionali negli ambiti della mobilità, della ricerca e della formazione.

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