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Cronaca Dovadola

Nasce una sala di lettura alle medie di Dovadola

Sabato mattina, alle ore 11.30, nei locali delle scuole medie di Dovadola, verrà inaugurata una sala di lettura che in prospettiva sarà aperta a tutti i cittadini mettendo a disposizione libri per bambini, ragazzi e adulti

Sabato mattina, alle ore 11.30, nei locali delle scuole medie di Dovadola, verrà inaugurata una sala di lettura che in prospettiva sarà aperta a tutti i cittadini mettendo a disposizione libri per bambini, ragazzi e adulti. Nello stesso locale è inoltre presente un piccolo spazio per bambini da zero a sei anni con libri selezionati dal progetto "Nati per leggere". Non a caso nella stessa giornata, alle ore 16, è prevista una lettura animata per i bambini a cura delle lettrici volontarie Silvia Valbonesi e Carlotta Bartolini.

"Il progetto, che non ha avuto costi, è stato reso possibile grazie alla collaborazione fra l'Istituto Comprensivo con la messa ha disposizione del locale, l'Associazione dei genitori, che ha avuto l'idea, e l'Amministrazione comunale - illustra il sindaco di Dovadola, Gabriele Zelli -. Sarà un segnale importante quello che partirà da Dovadola proprio in questi giorni di incertezza sulle prospettive del governo del paese. Varrebbe la pena chiedersi chi rappresenta nella politica italiana la cultura?  A parole quasi tutti, nei fatti nessuno, purtroppo. Non c'è una singola forza politica che abbia ai primi posti della sua agenda reale l'investimento nel principale fattore di sviluppo di un paese moderno".

"Questa semplice e drammatica realtà è sotto gli occhi di tutti. I libri non fanno eccezione: giorno dopo giorno a biblioteche e scuole, associazioni e istituzioni che promuovono la lettura vengono sottratte le risorse minime per funzionare, a volte fra le proteste di qualche scrittore, a volte, quasi sempre nei piccoli centri, nel silenzio della rassegnazione com'è avvenuto a Dovadola con la chiusura della biblioteca comunale - continua Zelli -. Ora, invece, vogliamo indicare che si può invertire la rotta, affinché tutti coloro che sono veramente interessati alla cultura, ai libri, all'arte - in Italia sono stimati in cinque milioni - possano avere più spazio, più seguito,in definitiva più potere, perché se lo avessero probabilmente funzionerebbero meglio non solo le scuole e le università, ma anche gli ospedali, le case di riposo, i trasporti pubblici. Poiché le economie più forti sono quelle che investono in cultura, formazione e ricerca, l'Italia probabilmente non avrebbe uno spread così alto".

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