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Cronaca

Negozi sfitti, Confedilizia contro il Comune: "Accuse pesanti ai proprietari"

Carlo Caselli, presidente della Confedilizia: "Le affermazioni dell'Assessore alle Attività produttive, Maria Maltoni mancano di una analisi vera ed approfondita dei molteplici problemi del Centro Storico di Forlì"

E' scontro tra il Comune di Forlì e l'Ape-Confedilizia, che tutela i piccoli proprietari di immobili. Nel dibattito sul centro storico, infatti, l'assessore alle Attività produttive ha spiegato, in un'intervista che dei 120 locali censiti come sfitti in centro, questi appartengono a 46 proprietari che a volte hanno anche diverse unità immobiliari, e che si sono dimostrati – nonostante le riunioni indette dal Comune – disinteressati a trovare altre formule per calmierare gli affitti e rilanciare il commercio.

L'assessore ha lamentato la scarsa collaborazione di proprietari che a volte preferiscono tenere sfitto piuttosto che abbassare il prezzo e poco interessati a Forlì, essendo residenti in altre città. E' duro nella sua replica a difesa dei proprietari Carlo Caselli, presidente della Confedilizia: “Le affermazioni dell’Assessore alle Attività produttive, Maria Maltoni, che rinnova pesanti accuse alla proprietà, oltre ad essere fuorvianti, mancano di una analisi vera ed approfondita dei molteplici problemi che hanno determinato nel tempo, e non da oggi, la decadenza e l’agonia del Centro Storico di Forlì”.

Quindi rintuzza Caselli: “L'Assessore si faccia interprete tramite i canali istituzionali per modificare la legge e ridurre la durata di sei anni con automatico rinnovo di ulteriori sei anni degli affitti, un caposaldo ormai superato dalla ridotta vita delle attività, e per ampliare l'opzione della cedolare secca anche alle unità immobiliari diverse da abitazione: in tal modo la proprietà, ed in particolare la media e grande proprietà che spesso risiede altrove e non fa riferimento all’APE territoriale, sarebbe incentivata ad affittare”

E ancora: “L'Assessore si attivi, sempre tramite i canali istituzionali, per il rispetto delle regole contrattuali, troppo spesso non osservate dagli inquilini sia per quanto concerne le morosità, sia per quanto concerne i termini e le modalità di riconsegna contrattualmente stabiliti; l'Assessore si attivi, inoltre, a richiedere che, nei casi di morosità, venga bloccato l'assurdo obbligo di pagare le tasse sui canoni risultanti da contratto anche se non percepiti: principio di civiltà giuridica lo richiede! L'Assessore si chieda e lo chieda ai suoi predecessori il motivo per cui Confedilizia, pur essendo notoriamente la più rappresentativa associazione di categoria anche a livello territoriale, non sia stata consultata nel tempo prima di prendere decisioni per Forlì”

Infine, Caselli attacca anche su temi che fuoriescono dalla proprietà immobiliare: “L'assessore si chieda se può avere rilancio un Centro Storico, da anni tartassato con costi della sosta sempre più esosi, con un controllo esasperante degli addetti alla vigilanza del traffico che oltretutto intervengono con sanzioni anche per "sforamenti" di pochi minuti dal fine sosta. Si può avere il rilancio un centro storico che da anni per politiche miopi dell’Amministrazione non ha tenuto in nessun conto l’esigenza di favorire i piccoli negozi e le botteghe artigiane, tartassandoli con le occupazioni suolo pubblico e addirittura con la famigerata tassa sulle tende più conosciuta come “tassa sull’ombra”, mentre ha favorito supermercati ed iper intorno ai quali il parcheggio è “facilitato” e spesso non soggetto a controlli”.

“Il discorso è, come si vede anche solo da questi brevi cenni, molto più ampio ed articolato e richiede una capacità d’intenti che la nostra Amministrazione non è riuscita a dimostrare negli anni e men che meno ora per rimediare; la tattica di colpevolizzare una Categoria non apre nessuna strada”.

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