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Cronaca

Nella vecchia filanda nasce l'Orto del Brogliaccio: coworking e spazi per l'imparare l'arte

Tre giovani forlivesi danno vita ad un nuovo ”spazio d’ipotetica terra fertile in cui gettare semi d’arte”. Corsi di musical, dizione, canto, stage e coworking

Tre forlivesi danno vita ad un nuovo ”spazio d’ipotetica terra fertile in cui gettare semi d’arte”. Corsi di musical, dizione, canto, stage e coworking. Un contenitore per l’arte in tutte le sue forme voluto, creato e fisicamente risistemato da Beatrice Buffadini, Gianfranco Boattini e Laura Zoli. Questo è l’Orto del Brogliaccio, nato negli spazi dell’Ex Filanda Maiani in centro storico. 

Boattini, classe ’76 è laureato in architettura, ha esperienze teatrali e cinematografiche come attore, scenografo e regista. Tra le collaborazioni artistiche ricordiamo Dante Ferretti, Paul Haggis, Pupi Avati, I Manetti Bros. Buffadini ,classe ’80, è docente di Musical e discipline teatrali in tutta Italia. Attrice e cantante  diplomata alla BSMT di Bologna è interprete per diverse produzioni nazionali di musical e prosa tra cui: “Mamma mia!”, “La bella e la bestia”, “8 donne e un mistero”, “Fiori d’acciaio”. Zoli, classe ’85, è docente di canto moderno. Attrice, cantante e speaker con esperienze teatrali, pubblicitarie e di doppiaggio. Tra le attività: doppiaggio di “Rita” per Netflix, “Miti della Musica” per Sky, “Drammaturgie Marescottiane” per la regia di Ivano Marescotti.

Che cos’è “Orto del Brogliaccio” e da dove nasce il nome? L’Orto del Brogliaccio è uno spazio d’ipotetica terra fertile in cui gettare semi d’arte. Un ritrovo, un incontro. In una parte di questo grande spazio, ci si adopera per formare, tramite corsi, laboratori, stage, lezioni individuali e tant’altro, chiunque voglia accostarsi alla magia del teatro in tutte le sue ramificazioni. L’altra parte dell’Orto, è dedicata al coworking: spazi da mettere a disposizione di altre realtà artistiche. Il nome deve la propria genesi all’ubicazione dello spazio stesso, che si trova in via Orto del Fuoco 1/a, e dal consenso, prima del contratto vero e proprio, accordatoci dai proprietari dell’Ex Filanda Maiani, messo nero su bianco su di un foglio. Questo foglio, come si usava dire una volta, è il Brogliaccio. Ci è piaciuta questa felice assonanza tra Orto e Brogliaccio, senza dimenticare che l’orto, fuori dall’ambito simbolico, è anche la realtà del seme che diviene frutto. L’orto si lavora con attenzione, impegno, amorevolezza e consapevolezza. Quale miglior parola, dunque?

Come è nato il progetto?

"In una fase iniziale, c’era la semplice esigenza di avere uno spazio disponibile allo svolgimento delle nostre singole attività artistiche. Il toccare con mano lo spazio in via Orto del Fuoco ci ha galvanizzato ed elettrizzato al punto di ampliare quelle che erano le aspettative  e il progetto iniziale".

Quali corsi sono in programma?

"Al momento partiranno Corsi di Musical rivolti a bambini, ragazzi e adulti, un corso di dizione, uno di solfeggio, lezioni individuali di Canto ed è in partenza una collaborazione per un laboratorio Teatrale. Prevediamo inoltre in primavera, una mini stagione di stage di formazione con attori e professionisti del panorama teatrale e cinematografico nazionale ed internazionale.

Come funziona il coworking?

Coworking significa avere la libertà di usufruire di una postazione di lavoro o di studio autonoma ogni volta che vuoi. Il valore aggiunto che vogliamo dare all’Orto del brogliaccio invece è un’occasione. L’occasione che noi stessi ci siamo regalati prendendoci per mano e facendo questa scommessa. Soltanto unendo le nostre energie siamo riusciti a far nascere il germoglio del nostro progetto. Da soli non avremmo potuto. Perché non offrire questa opportunità anche agli altri? E da qui l’idea. Condividere spazi a basso costo con il vantaggio di creare sinergie ed essere parte di un centro di riferimento, nel nostro caso artistico e creativo. All’interno dell’Orto troveranno quindi casa: fotografi, pittori, musicisti, filmaker, autori, make up artist, stilisti e creativi di ogni sorta".

Secondo voi in città mancano spazi di questo tipo?

"Nello specifico non sappiamo quanti spazi di questo tipo vi siano a Forlì. Certo è che la piccola realtà urbana della nostra città non è paragonabile alle grandi metropoli, dove spazi come il nostro sono sicuramente realtà più vive e presenti da molto più tempo".
 

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