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Cronaca

Nessuno rispetta la "zona rossa"? Gli occhi elettronici dicono l'opposto: traffico ridotto della metà

La misurazione del traffico veicolare, che avviene con sistemi elettronici precisi e sofisticati, può essere utilizzata per fotografare l'impatto della “zona rossa” sulla vita quotidiana

“Nessuno rispetta la regole della 'zona rossa', tanto che in giro c'è il traffico dei giorni normali prima del Covid. Dove vanno tutte queste persone dato che in teoria ci si può spostare solo per motivi stringenti di lavoro, salute e prima necessità e non è possibile muoversi da un Comune all'altro?”: in quanti in questo periodo, parlando dell'attuale situazione, si saranno sfogati con queste parole, ripetute quasi come un ritornello. Ed effettivamente la misurazione del traffico veicolare, che avviene con sistemi elettronici precisi e sofisticati, può essere utilizzata per fotografare l'impatto della “zona rossa” sulla vita quotidiana fuori di casa, dato che il mezzo largamennte più impiegato per ogni tipo di spostamento è il proprio l'auto privata. ForlìToday ha fatto un'analisi analoga anche lo scorso anno sull'impatto del lockdown.

Tutto come prima del Covid? Non proprio, anche l'attuale “zona rossa” come è ben percepibile non sta avendo l'effetto deterrente del primo lockdown nazionale, quello che l'Italia si trovò a sperimentare all'improvviso qualche settimana prima della Pasqua del 2020. Quanti forlivesi hanno rinunciato a spostarsi? A dirlo con esattezza sono le telecamere stradali del sistema 'Mercurio'. Grazie al Comune di Forlì e all'assessore Giuseppe Petetta, che ha fornito i dati tramite Forlì Mobilità Integrata, è possibile fare una stima di come sono cambiate le abitudini a spostarsi, analizzando gli stessi tre periodi: marzo 2019 (prima del Covid), marzo 2020 (la partenza del lockdown nazionale) ed infine marzo 2021 (col ritorno di Forlì in “zona rossa” dopo il lockdown dello scorso anno). I dati analizzati sono quelli rilevati dalle telecamere – che funzionano in modalità non sanzionatoria - poste all'imbocco dei 4 corsi principali del centro storico, quindi corso della Repubblica / piazzale della Vittoria, corso Mazzini / piazzale del Lavoro, corso Garibaldi / Schiavonia e corso Diaz / via della Rocca. Sono stati esclusi i  dati degli accessi in Zona traffico limitato in quanto poco significativi rispetto al traffico in città.

Traffico feriale diminuito del 51%

E il primo dato che emerge è che il traffico in città non è affatto ai livelli prima della pandemia determinata dal Coronavirus. Analizzando, infatti, i giorni feriali delle settimana dal 15 al 20 marzo 2021 (le prima settimana 'intera' di 'Zona rossa' a Forlì) emerge che in media nei 4 corsi principali sono transitati 11.772 veicoli al giorno, vale a dire la metà in meno dei 23.967 di un giorno medio della settimana 18-23 marzo 2019. In due anni, quindi, il traffico veicolare è crollato del 51%. Con la zona rossa, in altre parole, un forlivese su due ha rinunciato a fare uno spostamento ritenuto non necessario. 

Non siamo, è vero, ai livelli bassissimi del traffico veicolare calcolato in una settimana del primo lockdown nazionale: infatti nella settimana dal 16 al 21 marzo 2020 (quindi in pieno lockdown), nei quattro corsi principali erano transitati in media appena 6.302 veicoli, vale a dire il 73,7% in meno rispetto alla settimana analizzata del 2019, quella rappresentativa prima del Covid. E quindi, rispetto al primo blocco della circolazione del 2020 nella “zona rossa” imposta nel marzo 2021 i veicoli circolanti sono circa il  doppio, ma pur sempre la metà di un periodo “normale” prima dell'epidemia. Insomma, i numeri indicano che le normative Covid – con le restrizioni sugli spostamenti e sulle loro motivazioni, come lo shopping e lo svago - stanno ancora avendo un impatto significativo sulle scelte dei forlivesi di spostarsi con la macchina, a dispetto del luogo comune secondo cui 'è tutto come prima'. E anche le rilevazioni sulla sosta a pagamento in centro indicano un calo: nel marzo 2021 è stato calcolato u tasso di occupazione dei parcheggi del 49,8%, inlinea con il marzo 2020 (49,1%), ma più basso del marzo 2019 (59,6%).

Traffico nel giorni festivi: calo ancora più forte

Lo stesso trend si riscontra nei giorni festivi. Prima di tutto un rapido confronto: in un giorno feriale di marzo 2021 in zona rossa sono transitati  in centro meno veicoli di una domenica dello stesso periodo prima del Covid: nelle domeniche 10 e 17 marzo 2019, infatti, nei quattro corsi principali erano circolati in media 14.755 veicoli, contro gli 11.772 di un lunedì o un venerdì attuali. Rispetto al periodo pre-Covid l'impatto sul traffico festivo delle normative in vigore è ancora più accentuato:  si pensi che nel lockdown nazionale i 14.755 transiti di media di una domenica di marzo si contrassero ad appena 1.953 transiti (-86%). Nelle domeniche del 14 e 21 marzo 2021, invece, si è riscontrata una circolazione media di 6.748 veicoli, vale a dire il 54,3% in meno rispetto al periodo prima del Covid.

Nel fornire i dati commenta l'assessore all'Ambiente Giuseppe Petetta: "Il lockdown del marzo 2020 era più restrittivo come regole ma anche dal punto di vista mentale delle persone. I dati indicano che c'è un impatto negli attuali Dpcm, anche se la gente come è normale che sia ha imparato a 'convivere' con la situazione. Per tornare ai livelli precedenti al Covid, anche solo per parlare vicini e darsi una stretta di mano, ci molto tempo". L'assessore non indica i dati che vedono dimezzato il  traffico come un risultato ambientale: "Non è certo un risultato che vogliamo raggiungere con la chiusura dei negozi".

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