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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Neuropsichiatria infantile, bambini di 3-4 anni in lista d'attesa di un anno: "A quell'età ne va del loro sviluppo"

La consigliera Elena Morra (Forlì Cambia) chiede interventi per potenziare il Servizio dell'Azienda Usl che dà supporto ai bambini di età compresa tra i 3 e i 4 anni con difficoltà nello sviluppo

Carenza di personale e liste di attesa di oltre un anno per i piccoli pazienti del Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Forlì. E’ un grido di allarme quello lanciato nel corso del consiglio comunale di lunedì scorso, incentrato sul tema della sanità, da parte della consigliera Elena Morra della lista civica Forlì Cambia. Un “appello accorato” perché venga potenziato un servizio che offre supporto ai bambini in età infantile, nella fascia dai 3 ai 4 anni, che presentano disturbi dello sviluppo, del linguaggio o dell’apprendimento. Disturbi che, stando ai dati recenti, sono aumentati in modo importante dopo la pandemia.

“Stiamo attraversando un inverno demografico - ha detto Morra - in cui i bambini sono sempre di meno ma presentano problemi crescenti nello sviluppo. Gli operatori del Servizio di Neuropsichiatria Infantile, che lavorano con assoluta dedizione e professionalità, attraversano una fase di grande difficoltà dovuta alla carenza di personale. E’ necessario che il servizio venga potenziato”.

Secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale, che prende in considerazione gli alunni con disabilità certificati nelle scuole dell’Emilia-Romagna negli ultimi 20 anni, la Provincia di Forlì-Cesena presenta numeri molto bassi rispetto ad altre province della Regione: il 2,8% della popolazione scolastica totale rispetto, ad esempio, al 4,3% della provincia di Ferrara. Numeri bassi dovuti alla difficoltà di gestire e accompagnare i piccoli. 

“Mi fa piacere che le performance dell’Azienda Usl della Romagna siano tra le migliori d’Italia - ha detto nel suo intervento la consigliera Morra - ma voglio ribadire le difficoltà delle famiglie del nostro territorio con bambini che hanno problematiche, cresciute in modo esponenziale dopo la pandemia, dovute alle lunghe liste di attesa. Un bambino di 3 o 4 anni non può aspettare mesi per essere preso in carico dal servizio, ne va della sua crescita e della sua capacità di sviluppare relazioni”.

Un appello raccolto dall’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che ha confermato l’impegno per potenziare il Servizio di Neuropsichiatria Infantile. “Abbiamo lavorato per inserire nuove figure, come ad esempio lo psicologo di comunità - ha dichiarato -. Dovevamo averne già più di 70 nel 2022 ma a oggi ne abbiamo solo una cinquantina. C’è una difficoltà a reperire il personale qualificato ma continueremo a investire per creare una rete di primo livello che sappia fornire risposte efficaci ai bisogni dei più piccoli, una risposta immediata e continua nel tempo”.

Impegno confermato anche dal sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini. “Siamo in presenza di una gioventù fragile che ha bisogno di sostegni - ha detto -. Ritardare un intervento di supporto in un bambino di 3 o 4 anni significa condizionargli la vita, sarà un percorso complesso ma lo porteremo avanti con grande attenzione”. 

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