rotate-mobile
Cronaca

Nuova luce sulla "presentazione di Maria al tempio" di Daniela Montanari

Il dipinto è stato realizzato su commissione della famiglia Gattella in memoria di Barbara e Saverio, che compaiono ritratti insieme alla committente, la signora Teresina

“La presentazione di Maria al tempio”, l’olio su tavola di cm 300x190 che la pittrice Daniela Montanari è stata chiamata a realizzare per la chiesa S. Maria Ausiliatrice della Cava (via Firenzuola, 10), gode di nuova luce. La Ditta locale DZ Engineering, specializzata in progettazione e realizzazione di sistemi integrati di illuminazione, ha infatti provveduto a installare faretti ad hoc facendo risaltare in modo naturale forme e colori, restituendo l’opera come era stata pensata e come risultava durante la lavorazione in studio.

Il dipinto è stato realizzato su commissione della famiglia Gattella in memoria di Barbara e Saverio, che compaiono ritratti insieme alla committente, la signora Teresina. L’idea proposta e poi realizzata di donare un quadro per commemorare i propri defunti è oggi assolutamente originale, mentre nei secoli passati era pratica diffusa, come la storia dell’arte ci testimonia. Per questo il gesto di Teresina assume una valenza ancora più profonda: soprattutto oggi, dove tutto è veloce e tende a passare rapidamente, commissionare un’opera per una chiesa, dove rimarrà, è operazione quantomeno singolare.

Il dipinto, il cui tema è stato pensato dal parroco don Davide Brighi, ha avuto una gestazione di quasi un anno: i primi mesi di avvicinamento, fatti di studio teorico e progettazione, la presentazione del bozzetto esecutivo alla Commissione Diocesana e i successivi mesi di realizzazione.  Lo scoprimento e la benedizione dell’opera alla presenza delle autorità religiose, dei critici e storici dell’arte Enzo Dall’Ara e Marco Vallicelli e di un folto pubblico si sono tenuti il 21 novembre. Durante la Messa solenne del 24 novembre l’opera è stata poi presentata al vescovo Livio Corazza, fuori sede il giorno dell’inaugurazione.

Di seguito, l’interpretazione del dipinto e la lettura della simbologia per voce dall’artista stessa: "Il dipinto è stato eseguito basandosi sulla “regola dei terzi”, che suddivide lo spazio regolamentandolo percettivamente, così da rendere più scorrevole la lettura. Sulla sinistra dell’opera incontriamo subito i tre committenti con al centro Barbara. La ragazza è l’unica che guarda lo spettatore e, mentre avanza congiunta ai suoi familiari Teresina e Saverio, indossando come un’unica tunica, ci indica Maria: la linea immaginaria che parte dal dito di Barbara, facendo tappa sulla Madonna, prosegue per giungere al cristogramma in alto a destra, perché Maria ci porta sempre a Cristo.  In primissimo piano, sulla destra, Anna e Gioacchino, genitori di Maria, assistono al sacro evento mentre il sommo sacerdote, imponente, accoglie la Vergine (metaforicamente già ragazzina per evidenziarne la consapevolezza). Maria incede decisa verso la sua elezione e sale i gradini (i 15 gradini del tempio erano simbolo dei 15 salmi cantati dagli ebrei mentre salivano al luogo di culto), ma il sommo sacerdote - narrano alcuni scritti - la fece sedere al terzo gradino, i tre simbolicamente nel dipinto rappresentati in scorcio, granitici, emblemi della gravosa salita verso lo straordinario compito di vita di Maria: portare Gesù sulla terra. Un pettirosso, uccellino che canta durante l’inverno, particolare che lo lega al mistero della sofferenza di Barbara e Saverio - mentre una leggenda lo unisce simbolicamente alla croce di Cristo, narra infatti che si ferì con una spina della corona di Gesù crocifisso - ci suggerisce che il quadro è stato fin dalla sua origine destinato all’ala della chiesa della schola cantorum. Una sorta di boccascena incornicia l’evento e apre una finestra sul muro, sfondando i limiti imposti dalla parete. Edera e vite sono simboli cristiani: fedeltà l’una e Vita l’altra, si rigenerano ciclicamente, una in primavera e l’altra in autunno. Una fortissima luce - che unita al grande spazio solo apparentemente vuoto, ma abitato da una campitura in oro, permette di non inserire l’evento unicamente in un preciso momento storico, ma nell’eternità - irrompe a sigillare l’elezione della madre di Dio e il grande dono che ci è stato fatto". La chiesa S. Maria Ausiliatrice della Cava ha orari di apertura piuttosto ampi, che coprono l’intera giornata, ma la piena illuminazione è godibile soprattutto durante le celebrazioni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuova luce sulla "presentazione di Maria al tempio" di Daniela Montanari

ForlìToday è in caricamento